XIX

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Aprì il link, sbattendo varie volte le palpebre per permettere alle immagini di sistemarsi. Guardò il soffitto, cercando di nascondere quel sorriso da ebete che di sicuro aveva stampato in faccia. Quello che Jake le aveva mostrato era davvero meraviglioso. Sospirò pesantemente, portandosi una mano all'altezza del cuore. Percepì i battiti sotto il palmo: erano veloci. Se avesse avuto le orecchie, di sicuro si sarebbero rizzate. Quelle sensazioni erano nuove, intrappolate tra una fitta nebbia, impedendole di capire cosa significassero. Sospirò una seconda volta, controllando in giro che non ci fosse nessuno. Solo in quel momento si ricordò dell'orario, molto probabilmente stavano dormendo tutti. Riappoggiò la testa sulla gomma piuma, permettendosi di non nascondere quel sorriso. Almeno in quel momento poteva lasciar fuoriuscire le emozioni liberamente. Quando capì di dover dormire qualche ora per non essere uno zombie il giorno dopo, si alzò, mettendosi a sedere. Piano piano scese dal link, lo spense e cominciò a camminare verso la propria stanza. Durante il tragitto, percepì un fastidio alla pianta del piede. Si fermò, appoggiò la spalla al muro e si tolse le scarpe, rimanendo scalza. Appena toccò il freddo pavimento, le vennero i brividi. Arricciò le dita, sentendo scricchiolare qualche osso. Sospirò rilassata, ricominciando a camminare.

- Leyra?

Una voce familiare la chiamò, facendola girare. - Zayden, che ci fai in piedi a quest'ora? - chiese, fermandosi in mezzo al corridoio.

- Non riuscivo a dormire. - le riferì, avvicinandosi. - Tu? - chiese curioso, squadrandola da capo a piedi.

- Sono appena uscita dal link. Ho fatto tardi.

Il ragazzo sgranò gli occhi. - Dimmi che stai scherzando.

Negò. - Non è grave.

- Non è grave? - torreggiò su di lei, facendole fare un passo indietro. - Stai scherzando spero.

Leyra fece un altro passo. - No, non sto scherzando. Perché ti scaldi tanto? Non è successo niente di male.

Sospirò, portandosi una mano sugli occhi, stropicciandoli un poco. - Dovresti riposare.

- Sto andando a riposare, Zay. - sbuffò, incrociando le braccia al petto.

- Perché hai fatto così tardi?

Cosa doveva fare? Doveva dirglielo? L'idea di condividere con lui la meraviglia che aveva vissuto la mise sulla difensiva. - Perché vuoi saperlo?

- Perché mi preoccupo?

- Ma non devi.

- Non è qualcosa che decido io, Lily. - disse il suo soprannome, stupendola.

Era da molto tempo che non sentiva pronunciare quel nomignolo. L'ultima persona che glielo aveva detto era la sorella, poco prima di morire. Abbassò lo sguardo, sentendosi strana. Le era sempre piaciuto il nome "Lily", soprattutto quando erano le persone che amava a chiamarla così. Adesso però, stavano cambiando tante cose, compreso il sentimento che provava quando sentiva il nomignolo. Le suonava sbagliato, troppo da bambina. - Ho solo fatto un giro per Pandora.

Zayden spalancò gli occhi. Si avvicinò velocemente, prendendola per le spalle, stringendo la presa. - Sei andata nella foresta di notte? - domandò con lo stesso tono con cui si accusa un rapinatore.

Provò a dimenarsi. Un ricordo si insinuò all'interno della sua memoria. Poco prima si trovava nella stessa situazione, tranne che Jake non aveva usato così tanta forza. Quello che le aveva fatto era dolce, perché l'aveva fermata per chiederle scusa. Non l'aveva bloccata, obbligandola a stare ferma. In quel momento, era proprio quello che Zayden stava facendo, invece. - Mi fai male. - sussurrò, sentendosi impotente per non riuscire ad alzare nemmeno un muscolo contro di lui.

oel ngati kameieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora