Scontro tra titani

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"Dean chi è questa ragazza?" La donna guarda alle mie spalle.
"Nonna. Lei è Ariel la mia fidanzata." La donna guarda prima lui e poi me.
Mi sento una nullità.
Guardo Dean in cagnesco, e nel suo sguardo ci vedo una supplica, mi sta praticamente implorando di continuare questa farsa.
" E come mai è così sconvolta? E non raccontarmi cazzate." La donna mette le mani sui fianchi e lo fulmina con il solo sguardo. Dean sbianca.
"Indovina?"
"Quella vipera di tua madre... Dovevo immaginarlo." Mi mette una mano sotto il mento e mi fissa con un sorriso dolce.
"Ascolta. Quella donna è pazza. Non fare caso a quello che dice. Ora rientri con me e sistemiamo la situazione ok? Per una volta che mio nipote frequenta una ragazza che non rappresenti una dannata Barbie, lei deve complicare tutto." Dean si allunga per prendergli la valigia mentre mi fissa di sottecchi.
"Io... Io non ci torno li dentro" Dean e sua nonna di cui ancora non conosco il nome mi fissano.
" Credimi qualunque cosa sia successa porremo rimedio. E tu... Falla sistemare e tornate qui. Nel frattempo poso la valigia in camera." Dean mette il suo braccio attorno le mie spalle  e mi spinge verso le scale per poi condurmi in una camera.
"Io non ci torno di sotto" mi avvicino al lavabo e vedo il disastro che è il mio viso, stravolto e rigato dalle lacrime. Vedo apparire il riflesso di Dean accanto al mio.
"Ti prego Ariel. Se mi abbandoni adesso sono fottuto." Si passa una mano esasperato nei capelli.
"Mia madre è così. Esasperante, manipolatrice ed anche stronza." Alzo lo sguardo incrociando il suo nello specchio.
" Credo che tu non abbia idea di cosa significhi sentirsi umiliati."
"Ariel ti prego. Ragiona. Se mi abbandoni rimaniamo fottuti entrambi." Mi giro furiosa.
"Senti Dean, puoi denunciarmi per la violazione del contratto. Ho sbagliato io.
Mi sono lasciata prendere dal panico, dalla voglia di indipendenza, e cazzate varie. Ma non mi rendevo conto che stavo buttando la mia dignità nel cesso."
Si avvicina a me con due semplici falcate.
" Non badare a quello che dice lei. Anch'io sto perdendo la mia dignità con questa storia. Ma non posso lasciare che tutto quello per cui ho lavorato in questi anni, e ti posso assicurare che mi sono fatto il culo, soltanto perché mi piacciono le donne dovrei perdere tutto? Ho abbandonato i miei sogni, i miei progetti per accontentare la mia famiglia, e ora non posso perdere tutto e lasciare che passi a mio fratello che non sa neanche da dove cominciare."
Mi liscio il vestito e mi dirigo verso la porta.
" Tuo fratello mi sembra uno in gamba. Non capisco quale sia il tuo problema." Cerco la mia borsetta ma l'ho lasciata in bagno e torno indietro.
"Mio fratello non ne vuole sapere. Vuole fare l'avvocato. E non può sposarsi e mettere su famiglia." Prendo la borsetta e gli sfrecciò accanto.
"Vedo che essere donnaioli e andare a caccia di fica è uno sport che va per la maggiore in questa famiglia. "
Mi guarda perplesso.
" Mio fratello casomai va a caccia di cazzi. E gay. E capirai che se lo scopre mio padre lo fa fuori, per lui l'immagine della famiglia e tutto, ecco perché voglio che mio padre mi faccia CEO così sia io che mio fratello potremmo vivere le nostre vite in santa pace." Sono sconvolta.
"Cioè, tu mi stai dicendo che quel bel tronco d'albero di tuo fratello e gay?" Allarga le braccia.
"Che peccato." Mi guarda confuso.
"Per caso stavi facendo un pensierino su mio fratello?" Arrossisco.
"Beh come si dice guardare ma non toccare. Io vado. Buona fortuna." Afferrò la maniglia per aprire la porta, ma la mano di Dean sbatte contro di essa e la tiene chiusa.
"Ariel..."
Mi giro ritrovandomi faccia a faccia a pochi centimetri dal suo viso, i suoi occhi mi implorano. È disperato.
" Se vai via ti farò causa, ti lascio in mutande."
"Ti piacerebbe Dean" chiude gli occhi per calmarsi, poi li riapre e mi fissa intensamente.
" Non lasciarmi nella merda. Cosa vuoi? Ti do tutto quello che chiedi. Ormai ti conoscono, e non posso trovare un altra. Mi obbligheranno a sposare quella vipera." Improvvisamente mi sento in colpa.
D'altronde lui mi ha aiutato.
"Dean... Se solo tua mamma osa rivolgermi qualche parola di troppo non rispondo delle mie azioni." Sorride e mi lascia spazio
" Non succederà, interverrò io personalmente e poi c'è mia nonna." Lo guardo incuriosita.
" E quindi?"
" E quindi se vuoi scoprirlo, andiamo di sotto." Mi prende la mano e mi trascina al piano di sotto.
Vedo la nonna di Dean uscire da una camera.
"Cara come va?" Le sorrido.
"Bene. Grazie di tutto."mi accarezza il viso.
" E proprio bella sai? Non come le sciacquette che ti vuole appioppare tua mamma." Dean le sorride e le stampa un bacio.
"Andiamo. Ho una fame da lupi."
"Nonna... Ci ha fatto cenare quasi un ora fa" guarda Dean con gli occhi a fessura.
"L'avevo anche avvisata che avrei tardato con il volo." Si gira e si dirige verso la sala da pranzo.
"Buonasera." Il padre di Dean si alza e va incontro alla madre abbracciandola.
" Anna che piacere. " Il sorriso di Crudelia gli muore sulle labbra appena intravede me e Dean.
" E lei che diavolo ci fa qui?"
"L'ho fatta entrare io, ci sono problemi?" Crudelia perde la voce.
" Rispettosa di tua suocera come sempre vedo. Ti avevo avvisato che sarei arrivata per le venti e trenta. " Stan si alza.
"Mamma, cara, per favore non incominciate. Ariel siediti. Ti chiedo scusa a nome di tutti per tutto quello che è successo." Dean mi fa accomodare vicino a Sebastian che mi sorride.
Si avvicina sussurrandomi all'orecchio:
"Sei pronta per lo spettacolo?"
"In che senso?" Sorride e mi versa un bicchiere di vino.
"Inizia il primo round."
" Io chiedere scusa? E di cosa?" La nonna si siede e inizia a tagliare la carne.
"Questa donna e soltanto un' approfittatrice, una in cerca di dote, in cerca del primo cretino con i soldi."
"Mamma. Ora basta. Solo perché non puoi avere il controllo su chi devo o non devo sposare, sulla mia vita, sulle mie scelte non ti dà il diritto di offendere Ariel." Crudelia sta per controbattere, quando Anna alza una mano.
"Fammi capire. Tuo figlio si innamora di una ragazza semplice, bella, intelligente e che lavora non pesando sui genitori come altre arrampicatrici sociali che proponi tu? Che ragazzaccio."
" Tu non capisci. Avevo trovato la ragazza perfetta, ma lui insiste per sposare questa poco di buono." Sto fremendo di rabbia.
Dean se ne accorge.
" Noi ce ne andiamo. Mi è passata la voglia di sentire cretinate." Sebastian si alza.
" Si anch'io sono stanco di tutte queste cretinate. Domani lavoro e ho di meglio da fare."
" Vedi? Questo è quello che ottieni. D'altronde avrei dovuto trattarti anch'io con questa superficialità. Perché anche quando mio figlio ti ha portato in questa casa se non ricordo male, facevi la cameriera e non avevi un soldo. Eppure io ti ho accettata, ho rispettato mio figlio, e soprattutto non ti ho mai dato della poco di buono. Anche se a distanza di anni credo sarebbe stato meglio trattarti come tu tratti questa ragazza. Questa carne è stupenda." Crudelia è stata umiliata a dovere. Non dice una sola parola e guarda Stan nella speranza che la difenda. Ma non lo fa, guarda Dean e gli fa un sorriso triste.
"Nonna noi andiamo." Saluto tutti abbraccio Sebastian che mi dice sottovoce: " uno a zero per la nonna" rido, mentre Stan si cimenta in mille scuse, dicendo che è soltanto un momento e che la moglie è meglio di così.

Dubito che quella donna abbia un cuore.
"Ciao cara. Una di queste sere andiamo a cena fuori così da poterci conoscere meglio." Saluto anche Anna.
In macchina ne io e ne Dean parliamo.
Quando arriviamo d'avanti al cancello del complesso residenziale, solo allora Dean mi rivolge la parola.
"Grazie" mi blocco e mi giro verso il lato guida.
" Dovere. Adoro tua nonna." Ride.
"Impossibile non adorarla." Chiudo la portiera e lo guardo allontanarsi con l'auto.
È tutto un casino. Ne usciremo feriti da questa guerra contro Crudelia.
Mi avvio verso l'entrata stremata e triste.

Maledetto il giorno che ti ho incontrata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora