Ariel

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"Orgasmo? Cos'è questa parola?" Cristal mi guarda sbigottita.
"In che senso scusa?" mi avvicino al camino per ravvivare il fuoco.
"Nel senso che il mio Steven ultimamente sembra un coniglio. Due fottuti minuti, in cui tra l'altro mi tocca fingere." La sua risata riempie il salotto.
"Non ci credo!" Mi siedo accanto a lei.
"Oh. Ci devi credere! Sai ultimamente è sempre stanco, torna tardi e quelle rare volte che lo facciamo sembra mi faccia un favore." Si allunga per prendere il bicchiere di vino poggiato sul tavolino.
"L'ho sempre detto che era un grandissimo coglione."
Già...
"Pensavo di aver trovato la persona giusta Cristal. Ma mi sbagliavo." mi guarda sospetta.
"Cioè? E ora dove diavolo è?" Mi rannicchio in un angolo e guardo il fuoco del camino scoppiettare.
" è fuori per un viaggio di lavoro. Non sono più felice con lui!" Esclamo tutta d'un fiato sentendomi libera da quel macigno enorme che mi opprimeva da giorni.
"Ah, ah! " esclama puntandomi un dito contro.
" Quando te lo dicevo io non mi sei stata a sentire. Beh... di positivo ce che non siete sposati. Sfanculalo e il gioco e fatto." Mi passo una mano sul viso sconvolta dalla sua facilità nell'affrontare determinati argomenti.
"Per favore. Parlavo seriamente. "
" anch'io! Anzi sei ancora giovane hai soltanto 29 anni già vuoi avere le ragnatele nelle mutande? " scoppio a ridere.
" sei proprio stronza. " dico accendendo la tv.
" ma dai... sono soltanto 15 anni che me lo ripeti." Ci conoscemmo alle superiori e da li non ci siamo più divise.
Io ero quella timida e insicura di se. Mentre lei era quella pazza, festaiola che si cacciava in ogni tipo di guaio.
Però è anche quella che mi difendeva a spada tratta da tutto e tutti. Insomma come dice sempre lei la mia stronza del cuore.
" domani devi fare il colloquio come assistente vero? " cazzo il colloquio!
"Oddio! Lo avevo completamente dimenticato" mi alzo di scatto e mi precipito su per le scale.
Mi fiondo in camera e inizio a rovistare nell'armadio alla ricerca di qualcosa di decente.
"Per fortuna avevo portato la tuta elegante a lavare. Mi è venuto un colpo." Sento Cristal entrare in camera.
"Mamma mia tu vivi d'ansia. Con il fisico che ti ritrovi, stai bene anche con una pezza addosso." Prendo una maglia oversize e mi diriggo verso il bagno.
"Io vado a farmi una doccia. Così domani non perdo tempo con i capelli. Tu resti?" Si stende sul letto.
"Certo piccola... se il coglione non ce mi piazzo qui" alzo gli occhi al celo e mi diriggo in bagno.
Devo trovare un modo per mollare Steven. Ma dopo tre anni non so come fare per non ferirlo. Ma perchè non mi va mai bene niente? La sfiga mi perseguita. Quando l'ho conosciuto era brillante, inteligente e un toro sotto le coperte poi all'improvviso si è trasformato in mio nonno.
Esco dalla doccia mi spalmo la crema ed esco.
"Era ora! Ti sei fatta il restauro ?"  Gli mostro il dito medio come risposta.
"Siamo permalose. Su forza a letto che domani devi alzarti presto." Mi infilo sotto le coperte.
"Speriamo vada tutto bene. Ho bisogno di questo lavoro. Voglio avere una sicurezza e una indipendenza economica che Steven in questi anni non ha voluto che avessi con la sua assurda gelosia. Di certo non torno a casa dai mie sarebbe da pazzi." Siamo una famiglia molto  unita ma con i miei fratelli non avrei molta libertà.
"Ah no! Nemmeno io ci tornerei. I tuoi fratelli sono dei rompipalle.  Nulla contro di loro. Ma potresti pur sempre venire a stare da me." Mi giro verso di lei guardandola con occhi sbarrati.
" vivi in un monolocale dove c'entra appena il tuo letto. Quando poi porti le tue conquiste a casa che faccio mi unisco a voi?" Scatta a sedere.
"Un menage a trois. Potrebbe essere un idea." La spingo via mentre rido.
"Deficiente... dormiamo ora." un ora dopo nel bel mezzo del sonno un tonfo mi fa svegliare di soprassalto. Dal piano di sotto si sentono chiaramente dei rumori.
"Cristal..." sussurro squotendola violentemente.
"Cristal! cazzo svegliati! " si gira verso di me con gli occhi ancora chiusi.
" che c'è? Ti sembra il modo di svegliarmi?" Guardo verso la porta.
"Shhh. Non urlare. Ho sentito dei rumori e delle voci di sotto." Si solleva e spalanca gli occhi.
"forse è il vento, fuori tira un vento da paura." Mi alzo in preda al panico e inizio a girare per la camera.
"Andiamo a vedere. Ne sono sicura." Si alza alquanto scocciata.
"Ok ok!"
Mi diriggo verso la porta quando mi giro per guardarla.
"Ma che cazzo fai? " la vedo staccare la mazza da hokey che steven ha appeso al muro di quando era nella squadra al liceo.
" mi armo. Metti che ce qualcuno dobbiamo pur difenderci."
Se steven la vedesse potrebbe anche ucciderla.
Apriamo la porta lentamente e usciamo in punta di piedi.
Sentiamo rumori provenire dalla cucina poi una voce da uomo a noi sconosciuta.
" si questo va bene grazie." A quelle parole ci portiamo le mani alla bocca al quanto spaventate.
" visto? E come ti dicevo! ed ora come facciamo?"  Si para d'avanti a me e mi fa cenno di prendere il cellulare per chiamare i soccorsi, che io ho giustamente lasciato sul comodino.
"Andiamo. Gli spacco il culo." Gli faccio cenno di sì mentre cammino dietro di lei. Scendiamo le scale lentamente, la luce della cucina è accesa.
Cristal si avvicina all'interruttore e lo fa scattare spegnendo la luce.
" ci mancava soltanto che saltava la luce. " è la voce di Steven mi arriva dritta alle orecchie. Rimaniamo a guardarci quando all'improvviso si riaccende la luce e ci ritroviamo faccia a faccia con Steven al quale è preso un colpo gridando un sonoro "oh cristo!" .
Noi prese dal panico iniziamo ad urlare come matte mentre altri due uomini spuntano alle sue spalle.
"Ma che cazzo fate?" Riesco a stento a riprendere fiato.
" noi? Tu che ci fai qui nel cuore della notte senza avvisare, con due uomini facendoci venire un colpo." Mi guarda in cagnesco.
" fino a prova contraria e anche casa mia." Cristal si riprende e sfoggia tutta la sua delicatezza.
"Sei un emerito coglione Stev... potevamo rimanerci secche" Steven la guarda e quando vede la sua famosa mazza da hokey gli occhi gli diventano di fuoco.
" ciao anche a te Cristal. E che diamine ci fai con la mia mazza da hokey?" Cristal la guarda poi fa spallucce.
"Dovevamo pur spaccargli qualcosa in testa se c'era un ladro." Se la riprende strappandogliela praticamente da mano.
Il mio sguardo va ai due uomini alle sue spalle.
Uno ha i capelli rossi e due occhi verde smeraldo. Alto, vestito elegante.
Mentre l'altro aveva un jeans ed una felpa capelli neri e occhi color ambra penetranti e un fisico mozzafiato.
" potevi almeno avvisare invece di farci prendere un colpo." Dico al quanto stizzita.
" Abbiamo finito prima e si è deciso di tornare. Siamo arrivati qui con la mia auto visto che  era l'unica parcheggiata in aereoporto. Stavamo aspettando il taxi per loro e gli ho detto di entrare al caldo mentre aspettavano."
Mentre parlo con Steven mi accorgo che l'uomo con i capelli neri mi sta fissando. Poi ad un tratto realizzo di essere soltanto con una t-shirt e divento rossa.
"Si ok come vuoi  noi torniamo di sopra. E di ai tuoi amici di non fissarci non aspettavamo visite..." a queste parole i due uomini fanno un sorrisetto.
E quello con i capelli neri mi risponde a tono.
" ce di meglio da vedere..." Steven si gira verso di lui.
"Hei Dean. Piano con le parole è la mia fidanzata." Lui alza le mani in segno di scusa. Poi esclama: " è stata lei amico. io gli ho detto solo la verità" a quelle parole Cristal lo guarda con fare assassino.
"Andiamo su Cristal. D'altronde gli arroganti maleducati non mi sono mai piaciuti."  Giriamo le spalle e saliamo al piano di sopra mentre sentiamo Steven scusarsi con i due.
"Non ho parlato perchè non sono a casa mia... ma il tuo ragazzo è un emerito coglione. Non smetterò mai di dirtelo" Metto le mani sui fianchi e la guardo annuendo.
"Hai proprio ragione. Presentarsi quì nel cuore della notte, senza avvisare facendoci venire un colpo." Dopo venti minuti sentiamo le portiere di un auto chiudersi e Steven entra in camera.
" belle figure che mi fai fare!" Ci guarda inbestialito.
" colpa tua potevi avvisare." Sbuffa prendendo qualcosa dall'armadio.
"Vado a dormire nella camera degli ospiti. Visto che il mio letto è occupato." Cristal lo guarda e agita le mani mimando i suoi gesti. " mamma mia come sei acido." Steven la fulmina.
" si meglio... domani devo alzarmi presto. Ho un colloquio di lavoro." Lo vedo irrigidirsi mentre è di spalle. So già che non reagirà bene alla notizia.
" cosa? E perché mai? Tu non hai bisogno di lavorare... che assurdità." Vedo Cristal andare verso la pota.
"Io vado di sotto a prendere un pò d'acqua." Steven la liquida con un gesto della mano.
" tu proprio non capisci..." e credo che non capirà mai.
"Cosa ce da capire? Ti faccio mancare forse qualcosa?" Mi siedo sul letto esausta.
" Steven tu non ci sei mai. Sono sempre chiusa in questa maledetta casa, ho bisogno di distrarmi di avere una mia indipendenza. Non mi va di doverti chiedere i soldi anche per un paio di mutande. È frustrante." Si avvicina e mi afferra un braccio.
" fino ad ora ti è stata bene. Ora vuoi essere indipendente. La cosa non mi quadra." Mi sottraggo alla sua presa.
" sono stufa! Non è che fino ad ora mi è andata bene, sei tu che hai deciso così, io volevo lavorare. Tu mi hai obbligato a lasciare il mio lavoro per trasferirmi qui e con una scusa oggi e una domani hai fatto in modo che passasse del tempo. Tu hai la tua vita ma io la carcerata non la faccio. Sono giovane è ho le possibilità." Mi punta un dito contro.
" tu mi farai impazzire Cristo santo." Mi infilo sotto le coperte girandogli le spalle. Lo sento prendere le sue cose e sbattere la porta della camera. Cristal ritorna a letto e cerco di dormire per quel pò di tempo che mi è rimasto. Ma mi è praticamente impossibile perchè sono nervosa da morire. Domani sarò peggio di uno dei personaggi dei film di zombie.

Maledetto il giorno che ti ho incontrata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora