Sorpresa!

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Mi sveglio già di cattivo umore.
Dopo tutto il trambusto di ieri, un mal di testa tremendo, e i mille pensieri che mi ronzavano per la testa avrò dormito si e no un' oretta.
Mi alzo a fatica e mi dirigo verso la cucina per farmi un bel caffè.
"Buongiorno." Mi giro e vedo Dean che si strofina i capelli con un asciugamano.
E a dorso nudo ed un asciugamano cinge perfettamente i suoi fianchi, i miei occhi possono soltanto essere grati di quella splendida visione dei suoi addominali che vengono accarezzati da quelle fortunate goccioline d'acqua.
"Dean sei ancora qui?"
"Certo. Tutto bene?" Cerco di staccare i miei occhi da lui e di darmi un minimo di contegno.
"Si va meglio grazie. Ma non dovresti essere a lavoro?" Sorride mentre addenta un croissant.
"Un giorno senza di me non è una tragedia. Ho detto a mio padre che non ti sei sentita bene." Mi siedo sullo sgabello e prendo anch'io un croissant.
"Hai la faccia stravolta."
"Si ho dormito male. Anzi non ho dormito per niente."
" Neanche io ho dormito tanto."
"Non si direbbe." E fresco come una rosa.
"E in più sono anche uscito alle 5 per fare una corsetta."
"Vade retro Satana. " Ride di gusto mentre si avvicina a me.
All'improvviso diventa serio.
"Cosa c'è ?" Mi passa un dito sul labbro, ho un sussulto, e sembra quasi che frema di rabbia.
"Bastardo." Rimango basita da quel suo gesto.
" Non fa male." Fingo. Fa un male cane, il labbro e gonfio e pulsa.
"Menti." Si avvicina mentre mi accarezza.
Ci fissiamo intensamente e siamo l'uno difronte all'altro a un soffio dalle labbra.
"Ariel..." Non faccio in tempo a dire una sola parola che le sue labbra si posano delicatamente sulle mie.
Iniziamo a baciarci dolcemente.
Le mie mani vagano sul suo torace fino a risalire verso il suo viso.
Che cosa sto facendo? Nonostante sia contraria a questa cosa che può portare solo guai non riesco a staccarmi.
La voglia di avere quest'uomo si fa sempre più insistente.
"SORPRESA!" all'improvviso la porta si spalanca e vedo i miei genitori con tutta la schiera dei miei fratelli.
Dean rimane tra le mie gambe con una mano sulle mie coscie e con l'altra mi tiene ancora la testa.
"Mamma. Papà. che sorpresa." Mi stacco da Dean velocemente.
"Devo licenziare quel dannato portiere." Sussurra Dean alle mie spalle.
"Scusa tesoro. Noi non volevamo interrompere." Dean prende l'asciugamano che ha usato per asciugarsi i capelli e cerca di coprire la sua erezione.
Lo sguardo dei miei fratelli la dicono lunga.
"Piacere Dean. Il fidanzato di Ariel." Mio fratello maggiore lo guarda in cagnesco mentre dice a denti stretti "lo vedremo."
"Hem... Se volete scusarmi vado a vestirmi." Vedo Dean filarsela in camera alquanto impaurito.
"Chi-era-quello?" Mi fratello scandisce ogni singola parola caricandola di catastrofiche promesse.
"Il mio fidanzato." Lo vedo strofinarsi una mano sulla faccia a mo di esaurimento nervoso.
"Scommetto che stavate facendo conversazione." Alzo gli occhi al cielo.
"Si ed anche bella interessante." Controbatte mia madre che si guadagna quattro sguardi infuocati, compreso quello di papà.
Gli vado incontro e abbraccio i miei genitori.
Poi mi giro verso i miei fratelli e faccio per abbracciarli.
Ma poi vedo che mi fissano inorriditi.
I loro visi sono sconvolti.
"Cos'è quello?" Mi guardo intorno.
"Cosa?" Mi indica il viso.
All'improvviso realizzo, il mio labbro gonfio.
Dean sbuca dal corridoio nel suo perfetto completo blu Armani.
Ma in un attimo i miei fratelli lo accerchiano.
"Sei stato tu pezzo di merda?" Dean li guarda con sguardo interrogativo.
Poi realizzo. Merda pensano che sia stato lui.

" Come scusa?" Dean mi guarda in cerca di una spiegazione, ma non faccio in tempo che i tre cavernicoli iniziano a spingerlo.
"Ragazzi calma ci stavamo solo baciando io..." Mio fratello gli afferra il bavero della giacca.
Per quanto Dean sia ben messo i miei fratelli sono il doppio di lui.
" No. No. No. Fermi ragazzi." Mi metto fra loro.
"Tu restane fuori. Così impara a mettere le mani addosso alla mia sorellina." Dean sbianca.
"Hei ragazzi calma. Non sono stato io." Mi infilo dinuovo tra loro.
"Papà per favore, richiama i tuoi cani da guardia."  Mio padre se ne sta lì a braccia conserte a guardare tutta la situazione, mentre mia mamma lo prega di calmare i ragazzi.
"Ti prego Artur ferma i ragazzi sono sicuro che ci sia una spiegazione."
"Nessuna pietà per chi fa del male alla mia bambina." Dean all'improvviso si scrolla i miei fratelli di dosso.
"State calmi. Io non la sfiorerei neanche con un dito. Non sono stato io e stato..." Mi intrometto nella conversazione evitando che salti fuori il nome di Steven e succeda un casino.
"Un senzatetto. Si ieri tornando da lavoro avevo appuntamento con Cristal e un senzatetto voleva rubarmi la borsa. Ma lo sapete come sono ho reagito e mi sono beccata un ceffone. Menomale che Dean è arrivato in tempo." Cala il gelo.
I miei fratelli mi guardano dubbiosi.
Mia madre è sull'orlo di una crisi di nervi, e mio padre mi fissa senza dire una parola.
"Bravo ragazzo. Spero che gli hai fatto passare un brutto quarto d'ora." Iniziano a dargli pacche sulle spalle e a sorridere.
Io, Dean e mia madre tiriamo tutti e tre contemporaneamente un respiro di sollievo.
"Venite accomodatevi." Ci sediamo tutti sul divano e Dean si siede al mio fianco mettendomi un braccio sulle spalle. Mantenendo un sorriso tesò più di una corda di violino.
Mentre tutti sono impegnati a prendere posto ed a parlare Dean si avvicina a me.
"Ho visto tutta la mia vita passarmi d'avanti." Mi scappa da ridere ma mi trattengo.
"Giuro Ariel i tuo fratelli sono dei cavernicoli." Sorrido.

"Lo so. Ecco perché ho accettato di fare parte di questa farsa."
Annuisce tenendo gli occhi fissi su mio padre.
"Ci pensi ad un incontro i miei con i tuoi? A mia madre verrebbe un colpo. Facciamolo!" Mi scappa una risata e tutti iniziano a guardarci.
"Ariel smettila sono terrorizzato. Se mi attaccano è Finita."
Rido ancora più forte.
"Ma guardateli non sono bellissimi insieme?" Mia madre e già in modalità matrimonio.
"Fortunatamente non dobbiamo sposarci." Dico sotto voce, Dean si irrigidisce e si avvicina a me.
"Ecco a tal proposito avrei bisogno di parlarti." Lo fissò stranita.
Poi inizia a parlare di lavoro con mio padre e i miei fratelli.
Io aiuto mia mamma a preparare il pranzo. Ci scambiamo sguardi Di tanto in tanto mentre rispondo alle domande assillanti di mia madre su come è bello Dean e come ho fatto a trovare un uomo così.
Ma non sono tranquilla, sento puzza di guai in vista.

Maledetto il giorno che ti ho incontrata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora