ARIEL

13 3 0
                                    

" Tesoroooo. che piacere sentirti sono settimane che non ti fai sentire."
Inizia ad invadermi il panico. Dopo che Dean è uscito dall'ufficio ho pensato a qualcosa di fattibile da raccontare ai miei.
siccome mesi fa avevo accennato a mia mamma di una crisi tra me e Steven ho deciso di montare una palla gigantesca.
" Hai ragione mamma. soltanto che sono stata molto impegnata."
" Impegnata? e cosa avresti da fare tutto il giorno da non fare neanche una telefonata? "
" Vedi mamma... " adesso o mai più-
" Ho iniziato a lavorare. Ed ho cercato casa." Silenzio...
" Mamma? " che sia svenuta?
" sono così orgogliosa che hai ripreso a lavorare.
Quell'imbecille di Steven finalmente è riuscito ad uscire dal medioevo. Senti volevamo dirti che tra tre settimane verremmo a trovarti "
Oh merda. Volevo soltanto accennargli della rottura ma adesso le cose cambiano.
" Ma che piacere... non vedo l'ora di vedervi. Per quanto riguarda il troglodita devo dirti una cosa." Devo architettare qualcosa. Forte del fatto che so che non si parla con i miei da quando aveva deciso che io non avessi più bisogno di lavorare.
Nonostante fosse un bravo ragazzo, i mie fratelli non l'hanno mai sopportato.
" Cos'è successo? avete litigato?" si percepiva una nota di speranza nella sua voce.
"ci siamo lasciati." chiudo gli occhi in attesa di qualche reazione.
"Dammi qua... " La voce di mio fratello Erik risuonò dall'altro capo del telefono.
" Cos'è questa storia? " Ecco che prendeva forma quello che temevo. Erik è il secondo dei miei fratelli ed anche quello più irrascibile e protettivo.
Una volta ha pestato un mio amico soltanto perchè mentre mi passava l'invito per il suo compleanno mi ha sfiorato le mani.
" Cosa scusa? Comunque sì sto bene grazie!"  grugnisce.
" Spiritosa. Allora cosa ha fatto l'idiota?" Lo sentivo un tantino nervoso...
"Niente ci siamo lasciati. Non era la persona adatta a me."
Silenzio.
"Finalmente ti sei svegliata. Erano anni che te lo dicevo. "  La grande soddisfazione si evinceva dalla sua voce.
"Hey ragazzi. Finalmente ce lo siamo tolti dalle palle!" urla agli altri due fratelli che festeggiano sonoramente.
"Adesso non esagerare. Non era poi così male, soltanto non era giusto per me. E poi fosse per te nessuno mai è alla mia altezza" Lo sento ridere.
"Si certo. Adesso l'importante è che sia sparito dalla circolazione." La soddisfazione dei tre cavernicoli era esagerata.
"Sei il solito troglodita tu e gli altri due psicopatici."
" Lo so piccola. Ma vedi per la mia sorellina ci vuole soltanto il meglio." Alzò gli occhi al cielo.
" Ce... Un altra cosa che dovreste sapere." Intuisco che il telefono di mia madre sia in vivavoce perché all'improvviso nessuno parlava.
Ma devo dirglielo.
Cosa gli dico quando arriveranno qui e sapranno del mio fidanzamento alla velocità della luce? E se lo scoprono dai giornali?
" Cioè? " La voce di mio fratello Erik si fece d'un tratto seria.
" Da un po sto frequentando un altra persona."
"Cosa? Il cadavere di Steven è ancora caldo e tu già ti frequenti con un altra persona? "
Ma che ...
" Deficiente. Steven e vivo e vegeto. "
"Sono dettagli. Chi è questo? E quando lo hai conosciuto? Che lavoro fa?" Mio fratello parte in quarta.
"Tesoro... " la voce di mia madre fa capolino.
" Meglio che ci sentiamo dopo. Tuo fratello già è sul piede di guerra." Mi passo la mano sulla fronte esasperata.
" Si mamma. Poi vi spiego tutto con calma." Stacco la telefonata mentre sento mio fratello sbraitare.
Crescere con tre fratelli iper protettivi ed essere l'unica femmina è davvero, davvero stressante.
Ora devo soltanto parlare con Dean e trovare una scusa plausibile.
Improvvisamente squilla il telefono. Già so che sarà uno dei mie fratelli in preda ad un crisi.
Prendo il cellulare e rispondo senza neanche vedere chi sia sul sullo schermo.
"Erik per favore! "
" Erik? Siamo fidanzati da meno di 24 ore e già mi hai tradito?" La voce profonda di Dean mi prese alla sprovvista.
" Oh. Io. Ecco." Che vergogna.
" Credevo fosse mio fratello. E poi non devo darti spiegazioni." Lo sento sorridere.
" Veramente... " Si prende una pausa.
" Se tu avessi letto bene il contratto, avresti palesemente saputo che per tutta la durata del nostro accordo non potrai frequentare ne sentire altri uomini." Cosa?
" Stai scherzando vero? " Sospira.
" Credo proprio di no. Se si sapesse una minima cosa saremmo fottuti entrambi."
Mi ha fregata. E alla grande.
"Cioè tu vuoi dirmi che da qui a Natale io non posso conoscere nessuno?"
"Esatto! Che figura ci farei io se si scoprisse che la mia fidanzata esce con altri uomini.? E vogliamo parlare di mia madre? Mi obbligherà a sposare quell'arpia, cosa che non farò mai. E in più tutto quello per cui ho lavorato passerebbe nelle mani di mio fratello e noi, compresa tu saremmo nei guai"
Effettivamente non fa una piega. Dopo la telefonata con i mie sono sempre più convinta di non poter perdere questa occasione. Ritornare in quella casa sarebbe un inferno. Due mesi non sono nulla a confronto.
"Ok. Ok."
"Bene vedo che ragioni di tanto in tanto."
" Sempre più di te MR. so tutto io." Lo sento ridere.
" Senti tra un ora saresti libera?"
" Dipende."
" Dipende se vuoi dormire sotto i ponti oppure in una casa accogliente?" Spalanco gli occhi.
Effettivamente non posso rimanere dalla mia amica visto che prima di uscire mi ha detto che sarebbe tornata in compagnia. L'idea di passare la serata chiusa in bagno non mi allettava.
"Il tempo che metto qualcosa è arrivo. Mandami un messaggio con l'indirizzo." Un bip di una notifica mi fa sobbalzare.
"Ti ho inviato la posizione." La telefonata si interrompe senza neanche darmi il tempo di parlare.
Maleducato figlio di una buona donna.
Controllo la posizione. Non è poi tanto lontano da qui.
Faccio una doccia al volo e scappo via.

Maledetto il giorno che ti ho incontrata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora