La mente a volte gioca brutti scherzi.
Io, la persona più fredda, dispotica, strafottente, che non ha mai permesso a nessuno di intaccare minamamente il suo equilibrio mentale e sentimentale, sono quì seduto alla mia fottuta scrivania con il sangue che bolle e mille pensieri che girano vorticosamente nella mia testa.
Tutto questo fottuto casino non va bene.
E tutto questo per lei, lei che credevo fosse diversa.
Mi ha piantato in asso senza se e senza ma quella sera, chiudendo ogni minima comunicazione.
Mentre io da ore sono qui a cervellarmi sul dove fosse sparita a pranzo e sopratutto con chi.
Perchè si, lo so che non è andata semplicemente a pranzo ma ha incontrato qualcuno, era troppo nervosa ed agitata.
Oggi non sono riuscito a stare concentrato sul lavoro, a stare dietro agli appuntamenti e a tutto il resto.
"Maledizione!" sbotto alquanto infastidito.
" salve anche a te." Sam fa capolino da dietro la porta.
" per cortesia non ti ci mettere anche tu." si svvicina alla scrivania e poi si siede sull'enorme poltrona di pelle accendendosi una sigaretta.
"sei nervoso è intrattabile ultimamente lo sai?" lancio la penna sulla scrivania e mi passo le mani nei capelli tirandoli leggermente.
"Si. Sei proprio stressato amico."
" Sam sono schiacciato dallo stress. Tutta questa messa in scena, Olivia, le minacce, la fottuta paura che mio padre sappia del mio piano e la strameledettissima Ariel che non mi rivolge la parola,"
"Dean..." un sospiro anticipa le sue parole.
" tutto questo è stata una grossa cazzata lo sai benissimo. Ma amico mio, sei ancor in tempo a rimediare."
Mi avvicino al mobile bar, afferro un bicchiere e mi verso una generosa quantita di liquido ambrato.
"E come? Mio padre pensa che mi sposerò a breve."
"Dean interrompi tutto. Trova una scusa e torna sui tuoi passi. Ti basterà comportarti bene e tuo padre non potrà negarti il ruolo che ti spetta. Per quanto riguarda Ariel ha firmato un atto di riservatezza oltre al contratto. Gli verseremo qualcosa sul conto e gli assicurerai il posto che tanto agoniava e non la rivedrai mai più."
Stringo con forza il bicchiere tra le mani.
Sapevo che tutto era una farsa ma sapere che tutto debba finire mi fa sentire a pezzi.
Ma so che infondo ha ragione, non sono fatto per avere storie fisse, prima o poi avrei mandato tutto a puttane e le avrei fatto del male.
" Hai ragione. Devo mettere un punto, devo soltanto capire come."
Esco dall'ufficio dopo aver cercato di sbrigare almeno qualche pratica.Apro la porta dell' attico.
Il profumo di Ariel invade l'intero appartamento.
I kiss cantano -i was made for loving you-
La vedo nella sua camera mentre è davanti lo specchio che dimena i fianchi e si sistema i capelli.
Un sorriso affiora sulle mie labbra.
Le parole della canzone mi risuonano in testa.
Io sono stato fatto per amarti.
Tu sei stata fatta per amarmi.
Ed io non riesco ad averne abbastanza di te.
Mi avvicino lentamente, le sue forme sinuose risaltano in quell'abito blu che accarezza il suo corpo come se fosse stato disegnato per lei.
Nulla di particolare.
Un semplice, fottutissimo abito blu lungo ma che la rende dannatamente sexy.
Devo eliminare questa donna dalla mia vita.
Altrimenti sarà la fine per noi.
"Ariel."
Si irrigidisce e si blocca.
"Dean... Scusa non ti ho sentito." Abbassa lo sguardo continuando a pettinarsi i capelli.
È dannatamente bella.
"Volevo solo avvisarti che è quasi ora." Non riesco a dire altro.
Qualunque cosa volessi dire mi muore in gola, dovrei dirgli che da domani sarà tutto finito ma le parole non escono.
"Arrivo sono pronta." La vedo indossare i tacchi e prendere la sua pochette.
" Per andare a cena dai tuoi ci si deve sempre vestire di tutto punto?"
Sorrido.
"Mia mamma è fissata con l'etichetta e cazzate varie. Quindi si, ad ogni invito ci si veste come pinguini ogni santa volta."
Si liscia il vestito.
"A lungo andare andrò a dormire con il vestito da cerimonia."
Vorrei dirgli che è l'ultima sera, che poi sarà liberissima di andare a cena anche in pigiama se vorrà.
Schiaccio il pulsante del telecomando dell'auto e scattano le sicure.
"Andiamo." Mi guarda sospetta ma sale in auto senza fare domande.
Vorrei chiedergli dove diavolo è stata ieri a pranzo ma mi mordo la lingua.
Non sono affari miei.
Appena arriviamo tutti ci accolgono calorosamente tranne mia madre che come sempre guarda Ariel con astio.
Ariel è intenta a conversare con mio fratello.
"Dean." Do la giacca alla cameriera e mi dirigo verso mio padre.
"Papà. Ti trovo informa."
"Modestamente." Mi afferra per il braccio e mi porta un po' in disparte.
" Tu lo sapevi che Ariel ha partecipato all'appalto per il progetto della Air Lines?"
"La compagnia aerea per la quale stiamo sviluppando il marketing?"
"Esattamente. Hanno visto la sua presentazione per il progetto e sono entusiasti. Tanto da volergli affidare anche il progetto pubblicitario per la catena di ristoranti Golden a New York e il completo rinnovo delle sedi."
Non riesco a capire di cosa stia parlando.
"Sinceramente non sapevo avesse presentato qualche progetto."
Mio padre sorride.
" Credo di sapere il perché. Non voleva raccomandazioni o altro. Domani mattina passeranno in ufficio per definire alcuni dettagli e fare firmare il contratto ad Ariel. Ora accomodiamoci in salone per un aperitivo."
Mi giro verso Ariel che è ancora a conversare con mio fratello e mi avvicino a loro.
"Allora... Congratulazioni." Lei mi guarda con uno sguardo interrogativo.
"Per cosa?" Inclina la testa di lato studiandomi.
"Hai ottenuto l'incarico della Air Lines e vogliono incaricarla anche del marketing e rinnovo della catena Golden di New York." Ariel inavvertitamente ascolta tutto la conversazione. Si porta entrambi le mani alla bocca cercando di trattenere un urlo.
" È fantastico Ariel." Mio fratello si congratula con lei mentre la stringe tra le sue braccia.
Anche se so che non è il suo tipo, vorrei spaccargli la faccia mosso da una gelosia immotivata.
" Grandioso vero? Come mai io non ne sapevo nulla?" Si blocca.
" Io... Un pomeriggio ho deciso di spedire la mail con il progetto pubblicitario e il resto. Ma non credevo assolutamente di riuscire a..." In sottofondo la TV che fino a poco fa parlava di finanza e vari problemi del mondo, parte con la pagina di gossip e mi si gela il sangue quando sento il mio nome.
- Ed ora passiamo al gossip. La bella fidanzata dell'ex scapolo più desiderato ed anche ex donnaiolo, Dean Stanford sembra che ieri sia stata avvistata in un ristorante in compagnia del suo ex in atteggiamenti molto intimi. Che il bel Dean stia per provare l'altro lato della medaglia da lui sempre rifilato? Lo scopriremo presto.- il mio sguardo continua a fissare lo schermo della TV mentre passano le foto di Steven e Ariel al ristorante. In una foto lui sembra sussurrare qualcosa al suo orecchio.
In un altra sono uno difronte all'altro e lui le sta accarezzando un braccio.
Allora ecco perché a pranzo era così strana.
Rabbia, delusione e furia imperversano nel mio petto e con la voglia di spaccare tutto.
Ariel è sbiancata, mia mamma e mio padre ci fissano sgomenti.
"Lo sapevo che avrebbe portato la vergogna nella nostra famiglia."
"Per favore non iniziare con il tuo isterismo. Ariel per favore puoi spiegarci che significa?" Mentre mio padre aspetta una risposta Ariel deglutisce vistosamente.
" Io... Io ho solo cercato di evitare altri casini con Dean. È venuto in ufficio ieri mattina. Pretendeva una spiegazione sulla nostra relazione clandestina e non se ne sarebbe andato fino a quando non gli avessi detto com'è iniziata tra di noi. Anche a costo di venire da te in ufficio e farsi pestare come l'ultima volta."
Vorrei spaccargli la faccia a quel figlio di puttana.
"Così hai pensato bene di umiliare mio figlio andando a pranzo con lui e fare effusioni in pubblico."
"Mamma per favore. Ha diritto di spiegare e difendersi."
Mio fratello cerca di difenderla.
" Non c'è nulla da spiegare. Non bastava aver rincretinito un figlio, ora anche l'altro la difende a spada tratta."
Mio padre si accascia sulla poltrona.
"Non ho fatto nulla. Stavo andando via e lui ha preso ad accarezzarmi il braccio. Ma giustamente i fotografi non mostrano le foto di quando l'ho allontanato."
Stringo i pugni sempre più forte.
L'ultima foto che veniva mostrata era di lei che rideva.
"Non sembra che tu non fossi a tuo agio." Le parole mi escono fuori con cattiveria e disprezzo.
"Cosa? Tu... Tu credi che io potessi fare una cosa del genere? Con lui tra l'altro?"
Il suoi viso è sconvolto.
" E quello che vedo Ariel."
I suoi occhi diventano velati.
" Sia ringraziato nostro signore. Finalmente ha capito chi ha davanti."
"STA ZITTA PER CARITÀ!" urliamo all'unisono io mio fratello e mio padre.
"Scusatemi. Io... Io tolgo il disturbo. È inutile stare qui giustificarmi per quello che non ho fatto." Si incammina verso la porta d'uscita.
Mio fratello sbuffa e si getta sul divano.
" Perché non le credi?" Sono talmente incazzato che vorrei urlare e mandare tutti a fare in culo.
"Fatti i cazzi tuoi." Alza le mani in segno di resa.
" Papà mi occuperò io stesso della faccenda con i giornali e la TV." Infine prendo il telefono e mentre mi dirigo fuori per raggiungere Ariel chiamo Sam.
"Dean ma che cazzo sta succedendo?"
" Trova subito quel figlio di puttana che ha fatto le foto e poi portalo da me."
Ho gli occhi fissi su Ariel mentre la raggiungo.
"Ok fratello. Appena ho notizie ti informo."
Stacco la chiamata e afferrò con furia il braccio di Ariel.
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Maledetto il giorno che ti ho incontrata.
Literatura FemininaAriel intrappolata in un rapporto ormai monotono, cerca la sua indipendenza ormai persa da tempo. Ma per farlo deve lasciare Steven. Quando finalmente ha un colloquio di lavoro importante, si imbatte in Dean un socio di Steven, arrogante e prepotent...