Dean

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Sam gira per l'ufficio.
"Siamo fottuti!"
I miei nervi sono tesi e la testa mi scoppia.
Per tutta la giornata ho cercato di evitare Ariel, dal mio umore avrebbe capito che qualcosa non va.
"Devi parlare con Ariel. E dobbiamo trovare una soluzione."
Mi accasciò sulla poltrona esausto.
"Come ho fatto a non capirlo?"
Sam si siete difronte a me.
"Non lo so. Ma da quella stronza bisogna aspettarsi di tutto."
"Sospetto che in questa cosa c'entri anche mia madre..."
"Sicuramente. Ma ora il problema si ingrandisce. Avrà già fatto sentire la registrazione a tua madre?"
Neanche finisce di pronunciare queste parole, che una bussata di porta ci fa sobbalzare.
La porta si apre appena, e il mio cuore perde un battito.
Mia madre fa capolino dalla fessura della porta.
"E permesso?" Entra sfacciatamente con un sorriso che va da un orecchio all'altro.
"Certo..." Sam si alza e si abbottona la giacca.
"Buongiorno. Io vi lascio soli così..."
Mia madre avanza adagiando giacca e borsa sulla poltroncina.
" No. Rimani. Non c'è alcun problema." Lo vedo irrigidirsi.
Fa dietrofront e si risiede sulla sedia.
"Allora mamma, cosa ti porta qui?"
Cerco di non sembrare preoccupato.
" Fingi di non saperlo?"
Cristo santo già sa tutto.
"Questo weekend andremo tutti in montagna. E sto organizzando il compleanno di tuo padre."
Forse Olivia non ha ancora detto nulla.
"Si e quindi?"
Prende un foglio dalla borsa e me lo porge.
"Mi servirebbero alcune cose. Mi chiedevo se potessi prenderle tu per me."
Un misto di sollievo mi pervade, ma anche la paura che mi attanaglia non mi lascia.
"Certamente."
"Ovviamente Sam sei invitato anche tu. Porta un amica se vuoi."
Sembra che stia per rifiutare, ma mosso a compassione dal mio sguardo supplichevole alza gli occhi al cielo e si rivolge a mia madre.
"Va bene. Grazie mille per l'invito."
"Allora io vado. E Dean?"
Alzo lo sguardo da quella interminabile lista.
"Porta anche quella specie di fidanzata che ha, tuo padre sembra ne sia affascinato. Ma ti avviso, c'è anche Olivia e non voglio casini."
Mi si gela il sangue.
Sam ha la mia stessa reazione.
Mia madre va via e tiriamo un respiro di sollievo.
" Cazzo! E adesso che facciamo?"
Mi allentò la cravatta, improvvisamente ho carenza d'ossigeno.
"Non lo so. Ma Olivia ha qualcosa in mente."
Sam è nel panico più totale.
D'altronde lo capisco.
Gestisce tutte le cose che riguardano la società da anni e si troverà con il culo all'aria.
Il bip di un messaggio richiama la mia attenzione.
- ci sarò anch'io alla festa di tuo padre. Finché non spegnerà le candeline non parlerò. Ma la prima cosa che farò sarà parlare con tua madre. Quindi inventa una scusa e rompi con lei, poi annunceremo il nostro fidanzamento se vuoi che nessuno sappia quanto sei meschino e infido.-
"Che c'è?"
Sollevò il telefono verso Sam.
"Lo sapevo."
"Se pensa di fottermi così si sbaglia di grosso."
Sam appoggia le mani sui fianchi e annuisce.
"Ci vuole altro per fotterci. E io forse so a chi chiedere."
Lo guardo curioso.
"Cioè?"
" Adele la ragazza delle pulizie te la ricordi?"
"Si ma che c'entra."
"Lavora da Olivia. Se la conosco bene Olivia viaggia sempre con il suo inseparabile Mac. Quindi qualsiasi cosa abbia registrato lo avrà salvato sul suo PC."
" E quindi? Come possiamo prenderlo noi ? Meno gente sa di questa storia e meglio è."
"Tranquillo. Adele odia Olivia, ma adora me."
Mi fa un occhiolino.
"E rischioso fargli prendere il PC. Se la scopre e capace di fargli passare le pene dell'inferno."
Si accende una sigaretta.
"Chi l'ha detto che lo farà lei? Voglio soltanto sapere se ha quello che ci interessa è su quel PC. Sarà i nostri occhi e le nostre orecchie. In cambio la ricompenserò come si deve."
Fa un sorriso sornione.
"Che schifo. Non lo voglio sapere di che ricompensa parli." Ride di gusto.
"Devo parlare con Ariel." Devo avvisarla.
Dobbiamo essere prudenti in questi giorni.

Maledetto il giorno che ti ho incontrata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora