24 ore prima

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Questa astinenza mi sta facendo impazzire.
Non faccio sesso da un mese e incomincio a fare strani pensieri su Ariel.
La cosa non deve mai accadere.
Il campanello suona e Erik il mio maggiordomo corre ad aprire.
"Papà. Che sorpresa che ci fai qui?" Mio padre mi abbraccia.
"Niente. Avevo voglia di vederti, da quando ti sei fidanzato non ti si vede più. E francamente lo farei anch'io se avessi quel pezzo di ragazza tra le mani.
"Papà..." Ride e si siede su una poltrona di pelle.
"Scherzavo."
"Lo sai che non vengo spesso per la mamma. Ogni scusa è buona per offendere Ariel."
"Lo so. Lo so. Tranquillo. La verità è che volevo parlarti."
"Purché sia una questione veloce. Devo prepararmi porto Ariel a cena."
"Si certamente. Allora, mi hai detto che tu e Ariel è un anno che vi frequentante giusto?" Dove vuole arrivare?
"Si papà. Come mai questa domanda?"
"Vedi io sono stanco e vorrei riposarmi. Vorrei dedicarmi alla mamma, portarla in giro per il modo facendole fare i viaggi che gli ho promesso tante volte e che per colpa del lavoro puntualmente ho dovuto rimandare trascurando lei e voi. E vorrei farlo prima di diventa vecchio decrepito" Ogni anno papà ci prometteva di passare le vacanze con noi e la mamma, ma alla fine eravamo sempre e solo noi tre.
"Fallo papà. Ci sono io. Prendi la mamma e parti. " Mi sorride.
"Non hai capito. Voglio andare in pensione. Mi voglio dimettere e cedere il posto a te." Oh mio Dio. Ci siamo.
"Io sono pronto ad assumermi questa responsabilità." Si versa un bicchiere di brandy.
" Si ma lo farò soltanto dopo che tu ti sarai sposato ." Mi gelo.
"Ma papà io ora ho messo la testa apposto. Che bisogno c'è di aspettare il matrimonio." Due occhi a fessura mi guardano e mi scrutano.
" Quindi non hai intenzione di sposare Ariel?" Il panico mi assale.
" Certo papà. Ma ancora non gli ho fatto la proposta. Poi ci vuole tempo per organizzare il tutto." Si alza e si abbottona la giacca.
" allora deciditi a darti una mossa. Prima ti sposerai e prima erediterai tutto questo. Ed io finalmente potrò godermi un po' la vita. Se pensi che ti lasci l'azienda senza che tu abbia messo la testa sulle spalle non lo farò mai. Hai bisogno di una donna forte alle tue spalle, se io ti lasciassi tutto adesso chi mi assicura che non lasceresti Ariel e sperperi il patrimonio tra feste e donne? " cazzo.
"Vorrei solo farti presente che io ho sempre fatto il mio dovere per l'azienda."
"Non lo metto in dubbio. Ma conosco anche abbastanza bene mio figlio e so cosa ne pensano i nostri clienti e il nostro consiglio d'amministrazione quando comparivi sui giornali ogni giorno con una donna diversa." Si dirige verso la porta.
"Mi raccomando. In caso contrario lascerò la gestione dell'azienda a Sebastian."
"Sebastian non sa neanche dove mettere le mani." Controbatto.
"Si ma almeno è affidabile."
Se sapesse quello che combina di notte il suo Sebastian non sarebbe più così sicuro.
"Ciao papà."
"Ciao Dean"
Ed ora cosa faccio? Sono nella merda.
Cammino su e giù per la sala cercando di trovare una soluzione.
Maledizione alla maledetta fissa per la famiglia del mulino bianco.
E maledetto me per essermene infischiato e sbandierare ogni giorno i miei flirt.
Devo parlare con Ariel e la mia unica salvezza. Sperando che assecondi questa pazzia che sto per proporgli, altrimenti andrà tutto a puttane. Prendo le chiavi e senza neanche cambiarmi esco per andare da Ariel.
Entro nell'ascensore e arrivato al piano sento lamenti e urla maschili.
Spalanco la porta e la scena che ho davanti a me mi fa ribollire di una rabbia ceca.
Steven e su Ariel mezza nuda e cerca di spogliarla.
Preso dalla rabbia mi fiondo su di lui, cazzo e menomale che sono arrivato in tempo. Dopo un animata discussione lo mando via e resto a dormire qui nel caso tornasse.
Domani con calma cercherò di parlargli.

Maledetto il giorno che ti ho incontrata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora