"Cristal non so nemmeno io quello che sto facendo. So soltanto che oggi dovrò rivederlo" Sono passati tre giorni da quando è successo. Non ci siamo ne visti e ne sentiti.
Giro per casa cercando le chiavi dell' auto di Cristal che ho chiamato sta notte in preda al panico.
" Stai calma. Ariel devi andare a lavoro e fare finta di niente. Avete scopato punto.
È stato un momento di debolezza di entrambi e la cosa è chiusa li." La guardo, incerta se dirgli che dopo quella notte effettivamente Dean non mi dispiace.
" Fai l'indifferente. Come se non fosse successo nulla " faccio cenno di si con la testa.
" Maledizione dove è finito."
"Ma cosa? Sembri una pazza furiosa."
"Non trovo più l'anello di fidanzamento."
" Ci credo. Guarda che caos. Non è da te."
" Oddio. Lo stress mi mangerà viva."
"Ma anche Dean. Come sei in tiro oggi." Dice alzando le ciglia un paio di volte.
"Scema. Mi vesto sempre così per l'ufficio."
"Si certo. Andiamo." Ci avviamo alla macchina.
"E tu che combini? Sono giorni che non ti fai sentire." Mentre mette in moto sussulta.
" Niente. Sto uscendo con uno..."
"Lo conosco?"
"No!" Dice secca.
"Ok ma stai calma." Arriviamo agli uffici e ci salutiamo.
"Grazie Cristal ti adoro."
"Vai e consuma quel toro."
"Io non consumo un bel niente. È stato uno sbaglio."
"Si. Si. A dopo."
Sorrido e mi avvio verso l'atrio per chiamare l'ascensore.
Mentre sto per premere il pulsante e la mia mano si sfiora con quella di un ragazzo.
"Alto, biondo con due occhi verdi pazzeschi. E un fisico niente male vestito di tutto punto.
Rimane a guardarmi per un po'.
" Scusami. Avevo il cellulare in mano e non ho guardato." Gli sorrido.
"Tranquillo."
Entriamo in ascensore.
"Tu lavori qui?" Mi chiede all'improvviso.
"Si lavoro qui. Tu?"
"Affari." Le porte si aprono ma rimane a fissarmi.
Esco ed esce anche lui. Poi mi tende una mano.
"Piacere mi chiamo Stefan." Afferrò la sua mano e la stringo.
"Piacere Ariel. Ora devo andare sono in ritardo. " Dico correndo praticamente via.
"Hei aspetta." Sento urlare alle mie spalle.
Lo ignoro fiondandomi in ufficio da Dean.
Ma lo vedo intento a parlare con Olivia.
"Buongiorno." Dico alquanto infastidita da quella presenza." Dean sussulta e subito si alza e viene verso di me.
"Tesoro buongiorno."
Mi stampa un bacio sulla tempia come se fossi una bambina.
"Buongiorno Ariel. Sono passata a salutare e a fare dinuovo tanti auguri allo ex scapolo più ambito di New York."
" Si certo gli auguri. Io vado di la se hai bisogno mi chiami." Vado nel mio ufficio e getto tutto sulla sedia passandomi le mani nei capelli.
"Quella donna non mi piace per niente." Dico ad altra voce.
Chiudo la porta dell'ufficio e inizio a lavorare cercando di non pensare.
Vendo distratta dal telefono.
"Ariel... Per cortesia potresti portarmi le pratiche di Connor?"
"Si. Arrivo." Poso la cornetta e cerco il fascicolo contenente la pratica.
Mi avvio verso il suo ufficio bussando.
"Avanti."
Cammino come un automa verso la scrivania come un automa e lascio le carte sulla scrivania.
Poi mi giro per andarmene senza dire una parola.
"Ariel che piacere rivederti." Mi giro e noto che sul divanetto ci sono Stefan e il piccolo Sammy.
Vedo gli occhi di Dean che saltano da me a lui.
"Stefan piacere mio." Gli sorrido.
"Allora lavori per lui? Così so dove trovarti." Mi fa un occhiolino.
"Certo quando vuoi mi trovi..." Dean scatta in piedi.
"Puoi andare Ariel." Mi dice con tono furioso.
"Ok. Ok." Mi avvio verso la porta e saluto l'ospite.
"Arrivederci Stefan." Mi richiudo la porta alle spalle.
Me ne ritorno alla mia scrivania riprendendo da dove avevo lasciato.
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Maledetto il giorno che ti ho incontrata.
Literatura FemininaAriel intrappolata in un rapporto ormai monotono, cerca la sua indipendenza ormai persa da tempo. Ma per farlo deve lasciare Steven. Quando finalmente ha un colloquio di lavoro importante, si imbatte in Dean un socio di Steven, arrogante e prepotent...