I guai non mancano mai.

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Esco dal mio ufficio pronta per passare una splendida sera con Cristal.
Non vedevo l'ora di stare un po' da sola con lei.
La aspetto all'entrata, ma dopo 15 minuti neanche l'ombra.
-dove sei?-
Le mando un messaggio spazientita.
-5 minuti e arrivo.-
Butto il cellulare nella borsa e rientro nell'androne del palazzo degli uffici, fuori si gela.
Mentre sto giocherellando con il mio cellulare sento delle voci.
Alzo lo sguardo e nascosto dietro una delle colonne c'è il piccolo Sammy.
Sembra sia in compagnia di una ragazza.
Senza fare rumore mi nascondo dietro il muro della reception per vedere chi sia la malcapitata.
Quando sbucano fuori dopo un bacio che è durato ben 5 minuti di orologio, rimango di stucco.
Cristal gli sorride soddisfatta dopo essersi fatta palpeggiare dal piccolo Sammy.
"Ah. Ah!" Urlo sbucando fuori all'improvviso cogliendoli sul fatto.
"Ariel?" Esclama sorpresa e imbarazzata.
"Tu. Lui. Voi due..." Non riesco ad articolare una frase di senso compiuto.
"Calmati che ti viene un embolo."
Il bastardo osa pure scherzare.
"Magari ti viene a te un bell'embolo. E tu Cristal mi meraviglio che ti sia fatta abbindolare da quest'essere che aggiunge solo tacche alla sua cintura."
Abbassa la testa e arrossisce.
"Prima di tutto io non sono un poco di buono. E seconda cosa è un po' che ci frequentiamo, ma lei ha insistito per tenerlo nascosto."
"Ecco dove andavi in questi mesi dandomi buca e spegnendo il cellulare."
"Si. Era con me. Ma penso sia abbastanza adulta da decidere da sola o sbaglio?"
"E una questione di principio. Io gli ho sempre detto tutto."
"Semplicemente non te l'ho detto perché so che Sam non ti è simpatico."
Mi giro prendo la borsa e corro fuori, ma nel farlo sbatto contro qualcosa di duro.
"Dove corri?" Dean con il suo corpo statuario è lì fermo d'avanti a me e mi sorregge per le braccia.
"Cavolo. Meglio andare a sbattere contro un muro per quanto sei duro."
Mi sorride tronfio.
"Vedessi cos'altro e così duro." Mi sussurra all'orecchio.
Avvampò.
" Ragazzi cosa succede?"
Chiede ai due traditori alle mie spalle.
"Ecco vedi, Ariel a scoperto di noi due e ora sta dando di matto."
Mi fissa incredulo.
"E perché mai?"
"Perché sono due traditori. Mi hanno mentito."
"Credo che siano in grado di decidere da soli, visto che sono quasi pronti per la pensione vista l'età."
"Ha. Ha. Ha. Spiritoso. Mi ha abbandonata nei miei vari momenti di bisogno per quel coso."
"Guarda che ti sento."
"Meglio!"
Dean alza le braccia e si mette fra noi.
Cristal e ancora a capo chino.
"Ok. Ok. Che ne dite di andare tutti a cena insieme?"
"Non ci penso nemmeno."
Dean mi afferra per il braccio e mi trascina mentre cerco di divincolarmi.
"Io porto la bambina in macchina. Ci vediamo al solito ristorante."
Sam annuisce e afferra la mano di Cristal e si allontanano.
"Aspetta. Aspetta. Tu lo sapevi. Tu sapevi tutto!"
Sbuffa facendomi segno di salire in auto.
Si posiziona al posto di guida.
"Si. Lo sapevo. E no. Non te l'ho detto perché sono affari loro."
"Sporco traditore. Mi hai mentito tu..."
Si gira di scatto afferra il mio viso e mi bacia.
Un bacio lungo, passionale che disconnette ogni mio neurone.
"Ecco. Ora che hai smesso di lamentarti raggiungiamo gli altri."
"Così non vale."
Dico ancora rintontita.
Senza degnarmi di una parola, e con il suo sorriso soddisfatto di maschio alfa accende l'auto e parte.
Arrivati al ristorante ci accomodiamo al tavolo già occupato dai due infami.
"Mi è passato l'appetito." Borbotto.
"Che lagna che sei."
"Hei. Ricordati che stai parlando con la mia ragazza Sammy."
Cristal guarda Dean.
"Lo so che non state insieme ricordi?"
"Certo. Ma le cose sono cambiate." Dice guardandomi dolcemente.
"Se tu ti fossi degnata di rispondermi ora lo sapresti."
"Quindi state insieme?"
"Si. Ci frequentiamo." Dico soddisfatta.
Per una volta posso vantarmi dell'uomo che ho accanto.
"Frequentiamo?" Mi guarda con occhi a fessura e un aria irritata.
"Hai parlato con Ariel?"
Sam guarda Dean in attesa di una risposta
"Non ne ho avuto modo. Per questo siamo qui. Quattro menti sono meglio di una."
Dean inizia a spiegarmi tutto l'accaduto, dalla registrazione alle minacce.
"Ecco ed ora dobbiamo trovare una soluzione."
Esordisce il piccolo Sammy, mentre a me sudano le mani e si è seccata la gola.
"Ariel?"
"Siamo fottuti."
" Vedi? infondo non siamo poi così diversi abbiamo avuto la stessa reazione."
Esordisce Sam guardandomi divertito.
"Ok. Restiamo calmi. Io una soluzione l'avrei. Appena saremo alla villa ci sarà anche lei, quindi visto che lei vuole che voi due vi separate vi mostrerete distanti, tu Dean farai un po' il casca morto con lei devi distrarla, e noi andremo a ripulire il suo PC."
Lo guardo ormai rassegnata.
"Sarà la fine. I miei fratelli mi rinchiuderanno sotto sorveglianza H24 potete iniziare a chiamarmi suor Ariel."
"Mamma mia come sei tragica."
"Sammy..."
Gli dice Dean con un occhiataccia. Nel frattempo nella mia mente mi passano davanti i momenti con Dean, e mi accorgo che non è paura dei miei fratelli, o di essere sorvegliata H24 ma è la paura di perdere lui...
"Ci sto. Sempre meglio che starsene qui a rimuginare."
Ci mettiamo d'accordo per la partenza.
Cristal cerca in tutti i modi di avvicinarsi e alla fine la perdono.
Ma non riesco a vivermi la serata.
"Andiamo?" Dean mi porge la mano.
"Certo." Ci fissiamo negli occhi.
Che restano incollati gli uni negli altri.
Mi porta verso la macchina e mi fa salire al suo interno.
"Cosa c'è?" Mi dice una volta che si è posizionato al posto di guida.
"Nulla. Ho soltanto tanta ansia."
"Certo non è una situazione piacevole. Ma dobbiamo cercare di eliminare le prove."
"Si lo so." Dico sospirando.
"Ariel?"
Mi giro a guardarlo e nell'oscurità del parcheggio riesco a vedere soltanto i suoi lineamenti.
"Ho bisogno di te."
Mi si secca la gola.
"Ora? qui?" Mette in moto senza parlare e parte.
" Non posso aspettare." Sterza in un vicolo ceco.
Si gira verso di me e mi bacia come se avesse il disperato bisogno di ossigeno.
"Dovremmo fare in fretta."
Mi sussurra.
Gemo mentre lui accarezza le mie labbra ormai umide.
Con un gesto fa scorrere il mio tanga giù.
Mi alzo la gonna esasperata, voglio averlo dentro di me.
Gli salgo a cavalcioni e lentamente inizio a muovermi su di lui.
"Dimmi che sei solo mia."
Mi blocco. Lo guardo fisso negli occhi e sembra che stia soffrendo, qualcosa lo tormenta a tal punto da prendermi qui, per strada.
"Sono solo tua Dean."
Mi bacia lento, passionale, erotico da morire.
Inizia a spingere ed io assecondo i suoi movimenti.
Aumentiamo il ritmo fino a che non raggiungiamo il piacere insieme con un urlo animalesco di entrambi.
E stato come una liberazione. Come eliminare tutta l'ansia accumulata in questi giorni.
"Dormi da me?"
Annuisco mentre sono accasciata sul suo petto.
Ho paura. Paura di soffrire veramente questa volta e sarebbe devastante, fino a lacerarmi l'anima.
"Che c'è?"
Mi domanda Dean guardandomi mentre mi sistemo.
"Nulla ho solo voglia di andare a letto."
Gli sorrido.
Mi accarezza il viso e parte.
Non so cosa succederà ma spero che si risolva più in fretta possibile.



Maledetto il giorno che ti ho incontrata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora