SECONDA PARTE
Paige's pov
Mi alzai dal letto a fatica, spegnendo distratta la sveglia che mi stava spaccando i timpani.
Non avevo dormito per tutta la notte, dopo che Isaac mi aveva detto quelle cose su Jake...non sapevo se fosse la verità; ma già il fatto che sapesse tutti quei dettagli sulla nostra relazione lo rendeva più credibile. E il messaggio che avevano mandato a Jake peggiorava il tutto.
Come poteva avermi fatto tutto questo? Come poteva essersi preso gioco di me con così tanta facilità, senza vergognarsi di se stesso? Non riuscivo nemmeno a pensare a una scusa per giustificare quell'sms.
Quella domenica Isaac mi aveva consolata e riportata a casa, lasciandomi sfogare e ascoltandomi con pazienza durante il tragitto, come un vero amico.
Mia madre sapeva; aveva percepito che in me c'era qualcosa che non andava, ma non mi aveva chiesto niente, rispettando il mio silenzio.Mi vestii in fretta e uscii, facendo un respiro profondo, prima di affrontare quella giornata orrenda. Svoltato l'angolo, sbattei contro qualcuno e mi scusai distrattamente, massaggiandomi poi il braccio. Quel qualcuno però mi prese per i fianchi e mi fece voltare.
-Isaac- esclamai, appena lo riconobbi. -Che ci fai qui?
-Pensavo ti avrebbe fatto piacere avere un po' di compagnia...insomma, sarà una giornata difficile...- mi sorrise e mi circondò le spalle con il braccio.
In effetti avrei avuto bisogno di un sostegno morale, per affrontare Jake.
-Sei pronta?
-Non proprio- forzai un sorriso e gli strinsi la mano, per prendere un po' di coraggio, mentre entravamo a scuola.
Ed eccolo lì, davanti al suo armadietto, a parlare con Peter.
Appena mi vide, allargò le labbra in un sorriso, che si spense non appena si accorse della presenza di Isaac e della sua mano stretta alla mia.
Lo vidi avvicinarsi a passi veloci, gli occhi infuocati e i denti che mordevano il labbro inferiore.
-Che diavolo...- iniziò a dire, ma Isaac lo bloccò, avvicinandosi a lui.
-Che c'è? Hai paura che il tuo piano fallisca?- gli sussurrò all'orecchio.
Jake spalancò gli occhi all'istante, mentre Isaac ci lasciava soli, per andare in classe. Lo vidi prendere un respiro e voltarsi verso di me, cercando di sembrare il più sereno possibile.
-Non mi hai più cercato ieri...hai passato la giornata con quel "coso"?
-Si chiama Isaac. E sì, sono stata con lui.
Cercai di tenere la voce più ferma possibile, anche se le lacrime e la rabbia bruciavano dentro di me, per uscire.
-Mi sei mancata...- si avvicinò, per accarezzarmi una guancia, ma io mi scostai.
-Non mi toccare, stronzo- sibilai, prima di lanciargli uno schiaffo, attirando l'attenzione di tutti.
Poi, senza aggiungere altro, me ne andai, lasciandolo solo, con una mano sulla guancia dolorante.BUON 2017!!!!♥
STAI LEGGENDO
This is not a fairytale, it's real life
Teen Fiction-E se andassimo nel Paese delle Meraviglie? -Io ci sono già- mi disse, allargando le labbra in un sorriso. Si possono trovare fin troppi riferimenti a personaggi di libri e serie tv. Fangirl mode on