Capitolo 11.

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Arrivai a casa.

Dio quel bacio, Dio solo sa quanto fu unico.

Era uno di quei baci che... mi fece passare per qualche momento la paura di innamorarmi.

Infatti in quel momento, mentre pensavo a ciò che avevo fatto, ero sia impaurita sia molto emozionata per quel bacio.

In un certo senso mi sentivo in colpa, ma sapevo che in fondo mi era piaciuto.

Stavo guarendo?

Forse quello strano ragazzo mi stava in qualche modo curando?

Forse non era impossibile guarire, se si trova la persona adatta...

Il giorno dopo mi incontrai con Calum e Michael per uscire, da soli.

Mi dovetti fare coraggio e raccontare tutto.

"Ragazzi, devo dirvi una cosa..." dissi titubante. Si girarono verso di me contemporaneamente, aspettando che continuassi.

"Ecco... Io e Ashton ci siamo baciati." Dissi tutto d'un fiato. Immediatamente un'espressione stupita, anzi, più che stupita, si dipinse nei loro volti.

"Dici davvero?" chiese Calum, con voce tremante, come se avesse visto un morto vivente o stesse per piangere.

Annuii, e subito dopo Calum mi venne addosso per abbracciarmi forte. Michael, invece, aveva assunto un'espressione piuttosto seria, e capii perché.

Infatti, dopo l'abbraccio con Calum, Michael parlò: "E Luke? Che mi dici di lui, eh?" chiese infastidito. Aveva ragione, dopotutto...

"Luke... Beh, gli parlerò..." Balbettai, non avendo vere spiegazioni.

Michael sospirò, per poi riprendere a camminare e sedersi su una panchina a lato di una strada.

"Michael, che c'entra Luke?" Chiese Calum. Certo, lui non sapeva che io e Luke ci eravamo baciati...

"Alexis si è baciata con Luke, l'altro giorno..." Rispose brevemente Michael. Calum si girò verso di me: "Alex ma che ti sta succedendo?"

Come se io lo sapessi...

"Non ne ho idea Cal, davvero..." Abbassai lo sguardo, dispiaciuta. Avranno sicuramente iniziato a pensare male di me, quando ho solo seguito il mio stupido cuore che sembrava essersi svegliato dal coma dopo aver incontrato... Ashton.

"Forse la tua paura non è poi cosi irreparabile." Affermò poco dopo Michael.

Mentre ero a casa mi arrivò un messaggio, da parte di Ashton.

"Ehi Alexis, sono Ashton. Posso venire a casa tua? Ho bisogno di compagnia."

Mi stava davvero chiedendo di venire a casa mia quando avevamo sempre da ridire ogni volta che ci vedevamo e oltretutto ci eravamo baciati?

Ah sì, giusto, ci eravamo baciati. E quel gioco era una cosa seria?

Quella domanda iniziò a tormentarmi dal momento in cui mi venne in mente, fino a quando non mi accorsi che avrei dovuto rispondergli.

Mia mamma non c'era, e io mi stavo annoiando lì da sola, così accettai.

Il campanello suonò e mi precipitai alla porta, trovandomi Ashton davanti, con una canotta grigia, gli skinny jeans neri e le Vans dello stesso colore.

I capelli erano sempre gli stessi, tirati un po' indietro da una bandana nera e bianca.

Appena mi guardò accennò un sorriso, e non potei fare a meno di ricambiarlo. Lo feci entrare, e poi lo guidai in camera mia, dove avremmo potuto parlare più in privacy, nel caso fosse arrivata mia madre.

"Carina casa tua." Disse guardandosi intorno. "è una casa normale, Ashton." Ridacchiai.

Ci sedemmo sul letto entrambi, mentre le mie mani iniziarono a torturarsi.

"Le foto che ci ha fatto quel paparazzo sono finite nelle riviste..." Mi disse il riccio, sopprimendo ogni speranza che avevo avuto che ciò non sarebbe successo.

Presi il pc e andai su Internet, ed eccole lì, in bella mostra: tutte le loro fans avrebbero saputo cose non vere.

Dopo aver speso una buona mezz'ora a guardare i vari siti che parlavano di noi e della nostra possibile relazione, spensi il computer, esausta psicologicamente.

"E adesso che si fa?" Chiesi abbastanza disperata. Ashton scosse la testa: "Non ne ho idea Alexis... O diciamo sui social e ai paparazzi che tutto ciò non è vero, o..." Esitò un momento prima di continuare: "O fingiamo che sia così."

La seconda opzione mi sembrò la più ovvia da scegliere, perché avrebbe fatto parlare di più dei 5 Seconds Of Summer, ma non volevo fingere.

"Non voglio fingere, Ashton." Dissi calma, mentre Ashton si avvicinava sempre di più al mio viso, e io non riuscivo ad allontanarmi, era come una calamita.

"Allora non fingeremo..." Sussurrò guardandomi negli occhi, per poi annullare la distanza fra di noi e poggiare le sue morbide labbra sulle mie, iniziando un bacio, questa volta apparentemente dolce.

Mi fece sdraiare sul letto, mentre in parte lui mi copriva col suo, continuando a baciarmi. Non riuscivo a staccarmi, era più forte di me, fino a quando non lo fece lui.

"Ricorda che è un gioco, Ashton." Dissi, mentre cercavo di regolarizzare il mio respiro.

Fece uno dei suoi sorrisetti guardandomi.

HELLOOO sono tornata!

Boh, mi è venuta l'ispirazione, ed ecco il vostro capitoletto.

Un altro bacio, m u o i o.

Al prossimo capitolo

Byeee

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