Ashton's POV
Quella ragazza dire che mi aveva fatto impazzire era poco.
Alexis era quel tipo di ragazza che mi teneva testa, quel tipo di ragazza che non mi sbavava subito dietro, come facevano molte altre.
Era diversa, e quel qualcosa di diverso mi stava facendo innamorare di lei, sul serio. Anche se erano poche settimane che ci conoscevamo, vidi in lei ciò che cercavo.
Ma lei non avrebbe dovuto saperlo, o almeno non subito.
Ero consapevole del fatto che lei aveva questa malattia, ma da tutto si può guarire se si trova una cura giusta, no?
Quel gioco era solo una scusa per poterla baciare, ovviamente io i sentimenti ce li mettevo!
Dopo il nostro litigio pensai molto su a quello che avevo detto, per diversi giorni, finché non la vidi. A quel punto decisi di scusarmi con lei, e lei quasi mi derise.
Così, non sapendo davvero che dire, la portai verso il muro e la baciai. Non con violenza forse, ma con tanto bisogno delle sue labbra.
Erano diventate come una droga per me, lei era diventata la mia droga , e non sapevo come uscirne.
Non avrei mai pensato che una persona così, o comunque una agazza in generale, mi avrebbe mai colpito così facilmente.
Quando Luke arrivò fermò il nostro momento intenso, facendoci allontanare.
Per lo più le chiese anche di uscire di nuovo!
Non so quanto avessi odiato Luke in quel momento. Lui poteva uscire tranquillamente con lei e io no!
Andarono fuori, quindi per un primo momento non seppi cosa Alexis gli rispose, fino a quando non vidi Luke entrare velocemente in casa molto triste e si diresse di sopra, molto probabilmente in camera sua.
Alexis arrivò qualche secondo dopo di lui in salotto, fermandosi poi, indecisa sul da farsi.
"Non andare, lascialo solo un po'." Le consigliai. Scosse la testa: "Ma non voglio che stia male così per colpa mia..." Mi rispose. Si sentiva in colpa, lo vedevo.
Sospirai: "Conosco bene Luke, per ora è meglio se nessuno gli parla."
Si sedette sul divano sospirando e torturandosi le mani, e mi sedetti nella poltrona affianco a lei, senza parlare.
Il silenzio tra di noi era alquanto imbarazzante, odiavo non parlarle. Anche se quando parlavamo litigavamo quasi sempre.
Inoltre, vederla così dispiaciuta mi faceva stare un po' male.
Dopo poco si alzò, e se ne andò via velocemente, prendendo la borsa.
La vidi attraverso la finestra correre verso la strada, ed automaticamente mi precipitai fuori, ma mentre varcavo la porta sentì un urlo e un tonfo.
Alexis era stata investita, e giaceva per terra, svenuta, davanti alla Mercedes che l'aveva investita.
Corsi più velocemente che potevo verso di lei e mi inginocchiai, prendendola in braccio.
"Alexis, Alexis ti prego svegliati." Dissi, ma non rispose.
L'autista della macchina era impietrito guardando la scena.
"Chiami un'ambulanza!" Gli gridai, mentre lui subito la chiamò.Vedendo che dopo diversi minuti ancora non si svegliava, fui preso dal panico, e delle lacrime iniziarono a rigare il mio viso... di nuovo.
Luke e Michael arrivarono poco dopo.
"Che cavolo è successo?!" Chiese preoccupatissimo Michael, mentre Luke la guardava terrorizzato.
Si avvicinarono a me, e Michael iniziò ad accarezzarle i capelli.
"Alex svegliati, su piccola..." La aua voce iniziava ad essere rotta, quando lei aprì leggermente gli occhi.
"Oh mio, Alexis." Disse subito Luke.
Pensai che si fosse ripresa, avendo aperto gli occhi, ma poi li richiuse, tornando di nuovo alla situazione di prima.
"No, no, no, non può morire!" Quasi gridò disperato Michael.
Morire? Non se ne parla. Alexis non sarebbe morta, non lo avrei permesso.
L'ambulanza arrivò, portandola in ospedale.
Avvisammo la mamma di Alexis, che ci raggiunse in qualche decina di minuti.Eravamo tutti in sala d'attesa, compresi la mamma di Alexis e Calum, che come Michael e me, continuava ad andare avanti e indietro per il corridoio.
Luke invece rimaneva seduto, con la testa tra le mani. Piangeva.Dopo una lunga mezz'ora entrò il dottore. Ci precipitammo tutti verso di lui, quasi assalendolo.
"Mi dispiace ragazzi..." disse.
Il mio cuore si frantumò, e il respiro si fermò.
Avevamo tutti la stessa espressione incredula e allo stesso tempo distrutta.
Era morta, non poteva essere...
"La vostra amica... è in coma."Okay, non era morta. Ma in coma cazzo, in coma!
Non si sa mai come va a finire il coma: può rimanerci anche tutta la vita, e io non lo accetterei.Il dottore se ne andò, dicendoci che uno per volta saremmo potuti andare.
La mamma di Alexis decise che sarebbe andata per ultima, così tocco a Michael, poi a me.Dopo qualche minuto Michael uscì in lacrime. Non credo di averlo mai visto piangere in quel modo...
Mi precipitai dentro, e appena vidi la figura inerme di Alexis li, sdraiata sul lettino, le lacrime non tardarono ad arrivare.
Le stampai un bacio sulle labbra, mi venne spontaneo, e poi mi sedetti sella sedia accanto al letto.
Le presi la mano: "Ehi Alexis, bellissima, spero tu stia bene mentre stai dormendo...
Vedi, ho bisogno di dirti due cosine..."
Anche se probabilmente non mi avrebbe sentito, ebbi bisogno di prendere un lungo respiro prima di iniziare a parlare, guardandola in ogni centrimetro del suo viso.
"Ci conosciamo da diverse settimane, e come sai non abbiamo iniziato proprio bene il nostro rapporto.
Ma io, nonostante tutto, mi sono affezionato a te fin da subito, anche se probabilmente non si era capito.
Sei bellissima, Dio, sembri un Angelo.
Per non parlare del sorriso: quando ridi sei ancora più spettacolare, come un raggio di sole in mezzo alle nuvole nere, mi spiego?
O come il pubblico di centinaia o migliaia di fans, come quello che hai visto quando eri venuta al nostro concerto.
Sai, dopo la prima volta che ci siamo baciati, mi mancavi fin dal primo momento in cui ti allontanavi da me.
E adesso... Che non puoi fare nulla, nemmeno sorridere, o parlare, non sai quanto mi faccia male.
Ecco io non so se sono innamorato di te, anche perchè sarei un disastro.
E poi tu... hai quella strana malattia, o come la vogliamo chiamare, che di certo non ti fará innamorare di uno come me."
Mentre parlavo di lei mi crebbe un leggero sorriso, e le lacrime cessarono.
"Detto questo... ricordati che sei bellissima, e che devi resistere. Per me, per tua madre, per Michael, Calum e Luke.
Ciao principessa."
Le diedi un bacio sulla fronte, e mi alzai, lasciandole la mano, per poi uscire dalla stanza.Okay quasi piango.
Questo capitolo è lunghetto, eh?
Spero vi piaccia, nonostante sia un po' triste.
Il discorso di Ashton poi, non ne parliamo.
Votate e commentate, e avrete il prossimo capitolo!
Un bacione♥

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The drummer.
Fiksi Penggemar"Facciamo un gioco." "Quale..?" "Chi si innamora prima perde." "Niente sentimenti, quindi." "Esatto." "Affare fatto, Irwin." A quel punto poggiò violentemente le sue labbra su quelle della ragazza, e da allora tutto cambiò.