Mi stavo guardando allo specchio, notando come il mio viso fosse spento.
Ad un certo punto sentii la porta aprirsi, e la voce del mio riccio richiamarmi in un mormorio col mio soprannome.
Mi girai, guardandolo, e lui dopo poco venne inaspettatamente ad abbracciarmi.
Era venuto a chiedermi scusa, ma non ebbi intenzione di faglierla passare liscia, dopo tutte quelle idiozie che mi aveva detto.
Lo allontanai da me mettendo una mano sul suo petto.
"Ashton, non ti perdono... O almeno, non ora..." Dissi guardandolo.
Lui socchiuse un po' la bocca, forse sorpreso, forse triste.
"Piccola io... davvero, mi dispiace..." Mormorò portando una mano sulla mia guancia e carezzandola col pollice.
Mi fece piacere quel contatto, ma non potevo lasciarmi andare facilmente.
"Perché mi hai detto quelle assurdità...?" La domanda mi uscì in un sussurro, quasi avessi timore di sapere la risposta.
"Non le pensavo davvero, ero semplicemente scosso dalla notizia, non me lo aspettavo..." Rispose guardandomi negli occhi, scuotendo lentamente la testa pronunciando quelle parole.
Sospirai: "Mi hai davvero spezzato il cuore con quelle parole... Mi hai incolpata per colpe che non ho..."
"Io... ti prego Alex non l'ho fatto apposta..." Continuava a scusarsi ed avrei voluto perdonarlo anche in quel momento, ma non potevo.
Abbassai lo sguardo senza dire nulla.
"Non mi perdoni...? Va bene, allora crescitelo con Luke mio figlio, che ero pronto ad accettare." Disse in un mormorio, e mi sentii quasi morire.
Rialzai lo sguardo verso di lui.
"Lui sarà sicuramente più bravo di me..." Concluse tristemente per poi andare via.
Non riuscii a dire nulla, e mi vergognai di me stessa, perché così gli feci capire che non mi importava se avrei cresciuto nostro figlio o nostra figlia con lui o piuttosto con Luke, il che non era assolutamente vero.
Mi lasciai scivolare giù, poggiata alla porta, e le lacrime iniziarono a scendere, quasi come le foglie di un albero durante un vento autunnale, a raffica, senza sosta.
Io volevo solo ed esclusivamente lui al mio fianco, ma ero stata forse troppo orgogliosa per diglierlo, e quello fu il risultato.
Se n'era andato, magari per sempre. Magari non avrebbe voluto più saperne di me e del nostro bambino o della nostra bambina.
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Michael's POV
Ashton, qualunque reazione avesse avuto, sarebbe sempre tornato da lei.
Decisi dunque di cercarlo e di andare a parlargli, ignaro del fatto che lui fosse andato da Alexis per farsi perdonare.
Così lo chiamai e mi disse che era al parco dove andavamo prima a comporre le canzoni, e mi affrettai a raggiungerlo.
Lo vidi seduto vicino al laghetto, e mi sedetti affianco a lui. Dovevo aiutarli a tutti i costi.
"Ciao, Ashton." Dissi, senza però sorridere o altro.
"Che giornata di merda Mike, cazzo." Rispose senza salutarmi, e sospirai annuendo.
"Lo so, ma vedrai che tutto si risolverà. Lei ti ama Ash, e tu ami lei." Spiegai cercando di consolarlo.
Lui scosse la testa, e: "No, non mi ama. O non lo fa abbastanza, vuole crescere nostro figlio con Luke." Affermò.
Spalancai gli occhi per la frase che aveva appena pronunciato, e scossi velocemente la testa.
"No no, Ashton, lei ti ama alla follia, e il bambino vuole crescerlo con te, non pensare cose sbagliate."
Lui mi guardò per la prima volta da quando avevamo iniziato a parlare: aveva gli occhi rossi e il viso distrutto.
"Sono andato da lei e non mi ha perdonato, Michael." Spiegò.
Gli misi una mano sulla spalla: "Lo farà, te lo prometto. Non l'avrà fatto solo perché è ancora scossa dalle cazzate che le hai detto.." Dissi con un piccolo sorriso.
"Ho paura che lei non mi voglia più..." Mormorò, e lo abbracciai istintivamente.
"Lei ti vuole più di ogni altra cosa, Ashton. Sei tutto per lei, fidati di me."
Detto questo mi alzai: "Forza e coraggio, preparale una sorpresa e ritornate quelli di prima." Lo incitai sorridendo e cercando di essere più positivo possibile.
Dopo alcuni secondi, quando già pensavo che avrebbe rifiutato, si alzò.
Andammo così in cerca di qualche idea per la sorpresa per Alexis.
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Luke's POV
Vidi Ashton tornare giù velocemente triste ed arrabbiato allo stesso tempo.
Aprii la bocca e feci per chiedergli cosa fosse successo, dato che non sentii nulla di ciò che probabilmente si erano detti lui ed Alex, ma lui mi precedette con un: "Vaffanculo Luke."
Rimasi spiazzato: perché quel vaffanculo? Non avevo fatto nulla.
Così, dopo aver riflettuto un po' e non aver trovato una risposta certa alla mia domanda, andai su.
Bussai alla porta di Alexis, che non rispose, ma sentii singhiozzare e mi si strinse il cuore a quel triste suono.
Facendo pressione, aprii un po' la porta, e capii che ci era poggiata per la forza che avevo dovuto metterci per aprire quello spiraglio.
"Alex, posso entrare?" Chiesi in un mormorio.
Sentii un rumore e poi la porta aprirsi, trovandomela di fronte.
Mi ricordo bene quel momento in cui la vidi con il viso di nuovo pieno di lacrime e quel poco di trucco che aveva, colato sulla sua faccia.
La guardai dopo essere entrato nella stanza, e lei mi gettò le braccia al collo, stringendomi e tornando a piangere.
Non potei fare altro che stringerla a me e coccolarla per farla calmare.
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Hiya girls! Sono resuscitata, sì.
Datemi dei segni di vita, in pochissime votano e nessuna commenta, per favoreee, fatelo per Ash e Alex!
Bacioni♡

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The drummer.
Fanfic"Facciamo un gioco." "Quale..?" "Chi si innamora prima perde." "Niente sentimenti, quindi." "Esatto." "Affare fatto, Irwin." A quel punto poggiò violentemente le sue labbra su quelle della ragazza, e da allora tutto cambiò.