28. Conscio (parte II)...

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*🫒🔴

*linguaggio scurrile e scene di sesso esplicite

Let me touch you where you like it
Let me do it for ya
Give you all of my attention
Dive into that ocean of your love, oh
Let me show you just how much I want ya

Sweet di Zayn Malik

Edelyn Brooks | POV

Picchietto con il mio polpastrello sul marmo, poggiando il mio mento sul palmo della mano, puntellando con il gomito sulla superficie gelida.

Il silenzio illogico che mi echeggia nelle orecchie è equiparabile alla mia mente vacua di pensieri. Questo pomeriggio non mi sta trafiggendo abbastanza da stamparsi nel mio cervello.

Fendere la mia pelle con le proprie falangi è stato un atto subdolo da parte del biondo che sosta in qualche angolo dell'abitazione.

Il mio corpo è stato marchiato dalle sue dita che mi hanno sfiorato la pancia, carezzando i miei seni.

Attimi in cui, il mio cervello si è completamente disattivato per accogliere ogni movimento che hanno adempito le sue mani, giocherellando con i miei fianchi, con le ciocche corvine dei miei capelli intrecciati e la mia pelle cocente.

Ho sempre pensato che il fato sia un qualcosa di intangibile, totalmente infame e completamente terrificante, allo stesso tempo indifferente alle tue emozioni.

Talmente tanto, che non lo incuriosisce il tuo rimorso e non lo scomoda vederti soffrire.

Mi fa ridere come in meno di qualche ora io sia riuscita a farmi scivolare gli avvenimenti accaduti e mi sia lasciata toccare nuovamente da Ryke.

Un rumore improvviso mi ridesta dalla mia insolita quiete mentale, conducendomi ad alzare lo sguardo sullo spazio circostante ed individuare nella stanza mio fratello.

Accatastato allo stipite della porta con la spalla, mi richiama: «Spensierata, eh?».

Lascio sfuggire un sorriso naturale sulle labbra, addolcito dai suoi occhi che sprofondano nei miei.

«Anche più del solito» ammetto, aggrottando le sopracciglia non appena mi rendo conto della frase che ho detto.

«Hai ucciso qualche essere vivente, grazie alla tua guida spericolata?»

Domanda, avanzando verso di me, che sto oziando comodamente su uno degli sgabelli che occupano il piano della cucina.

Scuoto la testa in dissenso, mostrandogli la linguaccia.

«Stavo per ammazzare Ryke, però.» Sbuffo, ricordandomi della corda da torcere che mi ha dato durante l'estenuante viaggio verso la pizzeria.

Al contrario delle mie aspettative, durante il ritorno si è improvvisamente ammutolito, scagliandomi qualche occhiata lasciva di tanto in tanto, per controllare che non premeditassi un'incidente.

Il suo profumo aggrumato mi ha solleticato le narici per ogni secondo che mi staccava lentamente dalla sua compagnia, siccome si è dissolto nel giro di un battito di ciglia.

Ho preferito non importunarlo, interferendo con le sue preoccupazioni.

«Vuoi qualcosa?» prosegue mio fratello, indisturbato, dato che è inconsapevole di tutto ciò che accade tra me e il nostro vicino.

E neppure io ho la piena consapevolezza di come vada il rapporto tra lui e Alison.

«No, no, grazie» Lascio che le parole si abbandonino sulla mia lingua, mentre, scruto l'arredamento che mi attornia.

Come dalie bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora