Capitolo 9- Giovedì 9 dicembre 1999To: JaneAusten1980
From: Dragon1980
H: 3:00 a.m.
Date: 09/12/1999Come si inizia una mail? Non ho ancora capito bene, quello che ho capito è che siamo due deficienti. E sai perché? Perché io non volevo più riaprire la posta per paura di non trovarci neanche un messaggio di insulti, mentre tu ti dannavi per lo stesso motivo. Mi spiace di averti fatta preoccupare, mi spiace per ogni singola parola di scuse che mi hai scritto. Non devi scusarti, non tu. Sono io che ti devo delle scuse. Scusa, perché sono ancora troppo simile al me stesso di un tempo, pauroso e pavido. Scusami per essermi lasciato prendere ancora una volta dall'insana tendenza a complicare le cose, quando la verità a volte sarebbe la strada più semplice.
Non è facile, Hermione, cambiare pelle. Il vecchio involucro, per quanto lercio, a volte sembra comunque più comodo.
Scusami per la pena che ti ho procurato.
L'idea di non ricevere più neanche una tua parola mi ha gettato nel panico: raccontarti le mie piccole sciocchezze rende la mia nuova vita più reale e più sopportabile. Mi manca l'Inghilterra, mi manca mia madre, la mia casa, mi mancano le mie abitudini. Lo capisco solo ora, perché la paura di veder spezzato anche l'ultimo legame con ciò che ho lasciato mi ha atterrito. E quel legame sei tu, Granger. Le tue parole mi danno forza e speranza. Speranza: non ho mai considerato quanto preziosa sia. Non ne conoscevo il significato prima di incontrarti, incontrarti davvero intendo. Mi hai aperto il tuo mondo e l'ho trovato caldo e accogliente, a volte aspro, ma sempre giusto. Grazie per essere quella che sei e per le cose preziose che mi hai donato.
Così in questo giorno in cui credevo di averti persa per sempre, ho trovato il coraggio di fare qualcosa che ti avrebbe resa fiera di me. Che ti avrebbe fatto brillare gli occhi.
Ho trovato la spinta per raccontare a Noam e ad Archie chi sono davvero. Mi sono spogliato delle mie paure per mostrarmi nudo di fronte a loro. Ho pronunciato il mio cognome, snocciolato le mie colpe, ho detto tutto. E sai cos'è successo? Mi hanno compreso e dato la forza per continuare a cambiare. Mi sento talmente grato da scoppiare.
Noam mi ha detto di aver avuto dei sospetti: suo nonno conosce a memoria tutte le dinastie delle più antiche famiglie magiche e gli aveva detto che il cognome Black era un cognome molto antico, quanto oscuro. Quando ho detto loro che il mio vero cognome era Malfoy e che mio padre si trovava ad Azkaban per scontare le sue colpe la loro reazione è stata di spaventata sorpresa: hanno voluto saperne di più. E allora ho iniziato dal principio. Non è stato facile dire loro di quando ero un piccolo bastardo viziato, te lo assicuro. La parte più difficile sai quale è stata, però? Quando ho dovuto parlare di te. Sai, Granger? Ho scoperto che qui sei una celebrità! Nel senso che sei una specie di eroina sexy: Noam e Archie sbavano letteralmente ogni volta che pronunciano il tuo nome! E quasi si sono infastiditi molto di più al pensiero degli insulti che ti ho rivolto nel corso degli anni che per tutto il resto. O almeno hanno finto di farlo. Alla fine mi hanno abbracciato e mi hanno assicurato che non riveleranno il mio segreto.
E sai, perché? Per Salazar, stento ancora a crederci. Perché se Tu sei mia amica, allora anche io sono ok. Capisci, Granger? Perdonano ogni mia malefatta solo perché io ho l'onore di parlare con te! Se non è un dannato scherzo del destino questo! Però hanno posto una condizione, mi vergogno anche a parlartene. Vogliono una tua foto autografata a testa e una cena con te, appena metterai piede a New York! Devi dirmi la verità, Granger: hai lanciato un qualche incantesimo oscuro per farmela pagare?
Adesso sono ancora più in debito con te.
Lo so che adesso starai fremendo per sapere perché non ti ho detto nulla di ciò che è accaduto lo scorso anno.
Perché avevo paura. Paura di sentirmi dire tutte le cose che hai scritto: che ho fatto tutto per tornaconto personale. Non è vero. Non è vero, Granger. Te lo giuro.
Vederti girare per la tua amata scuola come uno spettro e sapere che parte della colpa ricadeva anche sulle mie spalle mi annichiliva. Non era giusto che proprio tu, fra tutti, ti sentissi una sconfitta. Ho sentito forte il bisogno di fare qualcosa, per la prima volta in vita mia volevo fare qualcosa di altruista. Anche se forse l'ho fatto pure per mettere a tacere quei sensi di colpa che mi sconquassavano il petto ogni dannata notte. Ancora adesso ho degli incubi su quei giorni infami, ma ormai li ritengo parte di me: non me libererò mai del tutto e va bene così. Ma tu, tu... no. Ma avevo bisogno di un' alleato, di qualcuno che mi aiutasse e la Weasley non si è di certo tirata indietro. Doveva essere una cosa sporadica, ma il nostro sodalizio è continuato a prescindere da te. Anche lei aveva le sue ferite grosse come una casa, con Fred morto, Potter schizzato e Ronald più confuso che mai. Nell'aiutare te, alla fine abbiamo aiutato noi stessi. Non so se mi capisci: occuparci di te ci ha dato la forza per ricominciare. Scannarci, insultarci, piangerci addosso ci ha liberati. Ma ammettere che io e lei avevamo stretto una sorta di amicizia era forse una bestemmia più grande della nostra, di amicizia. Era più sopportabile dirci che lo facevamo per te.
Poi sei stata meglio e allora non ho più saputo rinunciare alle nostre chiacchiere, ai nostri battibecchi che mi facevano sentire normale. La Weasley mi ha dato la sua benedizione e il resto lo sai.
Scusami se non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.
Spero che riuscirai a perdonarmi, Hermione, non saprei davvero fare a meno del tuo conforto. Della tua amicizia... di te.
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MILLENNIUM BUG - From New York to London and Back
FanfictionQuesta è il secondo capitolo della Trilogia "TIENIMI LE MANI, NON ANNEGHERAI" il cui titolo deve i suoi natali alla Canzone "Niente di Speciale" de Lo Stato Sociale - Album Amore Lavoro e Altri Miti da Sfatare - 2017. Millenium Bug è la continuazion...