Giovedì, 23 Dicembre 1999

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Capitolo 25- Giovedì, 23 Dicembre 1999

Non c'è niente di dolce qui
Forse solo sprofondare
In questo mare di cartone
Hai chiuso il cuore in una scatola
Prima di ripartire
Prima di ricominciare
Non c'è niente di dolce qui

Mare di Cartone- Carota# / Lo  Stato Sociale

Hermione si svegliò all'alba e fece fatica a recuperare i ricordi della sera prima. Volgendo lo sguardo si trovò a fissare la schiena di Harry e sentì una fitta di colpa allo stomaco: gli aveva chiesto ancora una volta di tenerle la mano mentre si disfaceva davanti ai suoi occhi. Sapeva perfettamente che non si sarebbe mai tirato indietro da quel compito che si era assunto anni prima, soprattutto dopo quanto accaduto dopo la guerra. Harry era l'unico che sapeva davvero quanto a fondo potesse andare: le era venuto naturale chiedergli di vegliarla, ma ora non poteva fare a meno di sentirsi in colpa per il peso che gli aveva messo sulle spalle.
Scivolò via dal tepore del letto, quello stesso letto che solo due giorni prima, aveva accolto il suo piacere, la sua perfetta felicità. Eppure avrebbe dovuto aver ormai imparato che le cose possono cambiare dal giorno alla notte, che non ci si deve mai fidare: Vigilanza Costante! Forse avrebbe dovuto tatuarsi il monito di Malocchio su un polso.
Una volta in cucina, con il caffè a scaldarsi, si mise ad osservare la notte che cedeva il passo al giorno. Respirò l'aroma di caffè che si spandeva tutto intorno e non poté fare a meno di ripensare alla sua ultima conversazione con Draco, la mattina del giorno in cui se n'era andato. Con che coraggio le aveva parlato di matrimonio, per poi colpirla alle spalle e sparire? Come aveva potuto essere così spietato? Sembrava così sincero, così innamorato. Ti amo... le aveva detto. E lei aveva saputo che niente di più vero le era mai stato detto, perché dietro a quelle parole trite e ritrite c'era una storia lunga e tormentata. Eppure se n'era andato, colpendola alle spalle. Senza guardarla in faccia, senza dirle addio.
Tuttavia qualcosa non quadrava ed era quel qualcosa a impedirle di rivolgere il suo odio più feroce contro di lui. Era quel particolare nascosto che, nonostante tutto, la induceva a pensare per due.
Bevve il liquido bollente e prese un foglio e una penna: era sicura che entro la fine della giornata avrebbe dovuto rilasciare la sua dichiarazione e non voleva farsi trovare impreparata. Con la penna tra le labbra si chiese se le avrebbero accordato un incontro con Lucilla, probabilmente no, ma aveva fatto bene a tentare.
Chiuse un attimo gli occhi e poi cominciò a scrivere.

Harry si alzò con la faccia pesta e il cuore nelle scarpe due ore dopo: era stanco e voleva tornare a casa,  alle consuetudini di una vita che aveva strappato dalla rovina con le unghie e con i denti,  invece un'altra giornata pesantissima si prospettava all'orizzonte.
"Giorno..." Biascicò entrando in cucina, dove Hermione aveva sparpagliato fogli su tutto il tavolo.
"Buongiono Harry! Dormito bene?"
"Uh... una favola. Tu, piuttosto, come stai?" Chiese andando dritto al punto.
"Benissimo! Ho appena terminato di scrivere il mio discorso per la conferenza stampa." Disse lei con un sorriso.
Come da copione, Hermione era risorta dalle sue ceneri e la cosa aveva un che di inquietante.
"Posso dare un'occhiata?" Fece lui chinandosi sopra la sua spalla per dare un'occhiata.
"No. Non ancora."
Harry non aveva la forza per insistere e andò a versarsi una tazza di caffè. In quel momento un corvo becchettò il vetro della finestra e Hermione andò ad aprire.
L'animale portava il giornale e la ragazza quasi si prese una beccata per la foga di prenderglielo.
Pagato l'uccello postino, Hermione corse di nuovo al tavolo e lo srotolò con Harry al suo fianco.
In prima pagina capeggiava una grande foto di loro due intenti a ridere nel foyer del teatro. Il titolo strillava a lettere cubitali: "ERRORE A PRIMA SVISTA: INCIDENTE DIPLOMATICO TRA USA E INGHILTERRA?"
Seguiva un articolo in cui il giornalista dava la notizia che il fantomatico accompagnatore di Hermione Granger, eroina della Seconda Guerra Magica Inglese, non fosse l'ex Mangiamorte Draco Malfoy, ma bensì un cugino babbano, completamente all'oscuro della doppia vita della Granger. Seguivano maggiori informazioni nelle pagine centrali del quotidiano.
Hermione volse  le pagine fino a trovare ciò che cercava.
Molte altre foto scattate durante la serata facevano bella mostra di sé, ma ciò che attirò la sua attenzione fu un articolo che titolava: "Intervista esclusiva a Pansy Parkinson direttrice del The View Restaurant & Lounge"
Hermione e Harry lessero avidamente.

MILLENNIUM BUG - From New York to London and BackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora