Domenica, 5 dicembre 2022

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Capitolo 5- Domenica, 5 dicembre 1999



To: Dragon1980
From: JaneAusten1980
H:1o:30 a.m.
Date: 05.12.1999

No Draco!
Non te la meritavi per niente una Sandra Hopkins, maledizione!
Spero che non ti procuri alcun guaio: sarebbe così ingiusto. Sono molto preoccupata. Ti prego di darmi subito notizie se quella vacca razzista dovesse darti problemi!
Certa spregevole gente si riproduce ovunque! Certo, la situazione sociale dei maghi statunitensi è un po' diversa dalla nostra: come hai ben detto tu, la rigida separazione tra maghi e No-Mag messa in atto dal Macusa per molti decenni non ha agevolato la pacifica convivenza. I matrimoni misti sono stati autorizzati in un'epoca piuttosto recente.
Capisco che tu ti senta teso per quello che potrebbe accadere: custodire un segreto come il tuo non è facile, soprattutto quando cominci ad abituarti alla nuova vita. Ti meriti di essere felice e non sarà una Sandra Hopkins del cavolo a inficiare tutta la strada che hai fatto. Sono imbestialita! Non ne posso più di gente ottusa e classista: non mi sono quasi fatta ammazzare per essere di nuovo al punto di partenza! Vorrei poter fare qualcosa, cambiare le cose dall'interno, politicamente, intendo.
Non lasciarti abbattere, ti prego. Non farlo. Tu sei più forte di tutto questo! Non hai permesso che Voldemort ti possedesse completamente, hai salvato la tua anima: cosa vuoi che sia quella mucca benvestita e con la puzza di letame sotto il naso? Niente, ecco cos'è.
Hai già trovato un modo per liberartene, vero?
Ci penserò anche io e se mi verrà in mente qualcosa te lo scriverò subito. Che rabbia essere così lontani! Verrei immediatamente da te se potessi: insieme partoriamo idee molto più geniali che da soli. Dammi tue notizie al più presto, fammi sapere come stai e se quella viscida rana si è farà sentire.

H.


Hermione premette invio e stette a rosicchiarsi le unghie per dieci minuti.
Era davvero preoccupata che quella donna potesse mandare tutto all'aria: la conosceva la vena vendicativa di certa gente e la conosceva anche Draco, visto che solo qualche anno prima era esattamente come loro.
Ancora inquieta, spense il computer. Se solo ci fosse stato un modo per raggiungerlo, anche solo per poche ore: saperlo da solo con la testa piena di pensieri, non la faceva stare tranquilla. Per quanto Draco cercasse di sdrammatizzare quel tirocinio rappresentava davvero la sua forse unica occasione di riscatto.
Forse era stato un po' avventato ad imbarcarsi in una relazione con una collega così in vista, ma anche lui aveva diritto a qualcosa di normale.
Sospirando andò a prepararsi per incontrare Ginny che non aspettava altro che sentire il resoconto del suo appuntamento: avrebbe dovuto dirle chiaramente di smetterla di presentarle uomini. Malfoy aveva ragione: Ginny Weasley era un impiastro come sensale!

Malfoy non aveva chiuso occhio.
L'idea di aver mandato tutto a puttane per una mossa clamorosamente stupida lo atterriva.
Le domande che la ragazza gli aveva rivolto, l'insistenza con la quale aveva voluto sviscerare il suo albero genealogico... tutto così rivoltante e assolutamente inopportuno.
E pensare che solo due anni prima quel tipo di donna avrebbe mandato in brodo di giuggiole sua madre, fatto brillare gli occhi di suo padre e gonfiato il suo ego a dismisura.
Come aveva potuto, si chiedeva rigirandosi tra le coperte, come aveva potuto ricadere di nuovo nello stesso cliché? Capelli perfetti, gambe chilometriche, vestiti costosi e soprattutto quell'allure che raccontava di sicurezza costruita con i soldi e potere acquisire a scapito degli altri. Si erano annusati loro due, riconoscendosi come appartenenti alla stessa specie.
Girandosi nuovamente, lasciò vagare la mente verso ricordi che sembravano appartenere a qualcun altro. Indugiò su una figuretta flessuosa e il viso di Pansy gli riempì la visuale. Pansy... chissà se era riuscita a coronare il sogno di sposare un mago ricco e importante. Probabilmente no: il fatto che avesse suggerito di consegnare Potter a Voldemort prima dell'ultima battaglia era un'onta che ancora le pesava addosso. Mai brillato per intelligenza, povera cara. Eppure in qualche modo le era sinceramente affezionato: era stata la sua prima volta, doveva pur voler dire qualcosa, no? Aveva sentito dire che la famiglia l'aveva spedita in Francia, lontano dal clamore post bellico. Le augurò il meglio.
Poi c'era stata Astoria Greengrass che suo padre voleva sposasse a tutti i costi: peccato che Astoria non ne volesse sapere niente di lui. Meno male che sua madre era riuscita a convincere il marito a smetterla di voler pilotare anche dal carcere la vita del figlio. La testardaggine di Lucius Malfoy meritava un premio.
Nella sua testa quel matrimonio li avrebbe riabilitati agli occhi di tutti: le posizioni moderate dei Grengrass e il loro disperato bisogno di soldi erano una pozione ben riuscita.
Ma Astoria gli avevo detto chiaro in faccia che piuttosto che sposarsi per denaro si sarebbe tagliata le vene. Draco l'aveva abbracciata forte e l'aveva rassicurata sul fatto che quel matrimonio non si sarebbe mai celebrato, suggerendole anche di lasciare l' Inghilterra il prima possibile per evitare che i genitori, i moderati, le proponessero un altro facoltoso fidanzato non gradito.

Aveva comunque problemi più pressanti da affrontare. Se Sandra avesse deciso di approfondire e verificare le cazzate che le aveva propinato, sarebbe stata la fine.
E se, peggio, avesse voluto fargliela pagare per averla mollata in mezzo alla strada, i guai sarebbero aumentati a dismisura. Come aveva fatto ad essere così avventato? Lui che aveva succhiato l'arte del doppio gioco e della sopravvivenza dal seno di suo madre! Si era veramente rammollito se aveva abbassato così facilmente la guardia forse sperando di potersi permettere per una volta una cosa banale come un flirt.
Sentiva l'ansia crescere e l'inquietudine invadergli il petto: non poteva fallire, non poteva perdere quell'occasione che il destino gli aveva servito su un piatto d'argento. Non poteva deludere Minerva, recare una preoccupazione ulteriore a sua madre... alla Mezzosangue.
Quanto avrebbe voluto averla lì in quel momento! Lei avrebbe certamente capito il suo stato d'animo e non gli avrebbe permesso di lasciarsi andare alla disperazione. Da quando avevano stretto quel singolare legame clandestino si erano sostenuti e dati forza a vicenda, scoprendo con sgomento quanto veniva loro facile capire l'uno il punto di vista dell'altro.


Si raggomitolò su se stesso, troppo angosciato per fare qualsiasi cosa che non fosse auto commiserarsi. Sapeva che avrebbe dovuto dare sue notizie alla Granger, ma non voleva rovesciarle addosso le sue preoccupazioni. Non ne aveva il diritto: la verità era che non poteva vantare alcun diritto su Hermione Granger. Lei aveva la sua vita, i suoi veri amici, un futuro brillante. Lui invece probabilmente avrebbe dovuto guardarsi alle spalle per il resto della sua esistenza.


To: Dragon1980
From: JaneAusten1980
H:16:30 p.m.
Date: 05.12.1999

Ciao,
stai ancora dormendo? Queste cinque ore di differenza a volte mi sono veramente insopportabili. Come stai? Ti prego, non lasciarmi qui a penare.
Sono appena tornata da casa di Harry e Ginny e tutti si sono sbellicati per il racconto del mio appuntamento con Coso. Harry mi ha assicurato che non correrò dei guai per il mio, ehm, veemente modo di troncare la storia. Con il senno di poi, riconosco di essere stata un po' impulsiva.
Però si sono accorti che c'era qualcosa che non andava: sono così in pensiero per te. Non so come ho fatto a non vuotare il sacco su di noi! La cosa mi pesa, non posso negarlo.
Ma non ho detto nulla, stai tranquillo, non voglio darti ulteriori pensieri.
Ti prego, dammi tue notizie.

H.


Draco trovò la forza di tirarsi su dal letto solo verso le sei di sera.
Bevve un tè e accese il computer.
Leggere i messaggi della Granger non fece altro che farlo sentire ancora peggio.
Si affrettò ad imbastire una risposta, sperando che Hermione lo leggesse prima di dormire.


To: JaneAusten1980
From: Dragon1980
H:18:15 p.m.
Date: 05.12.1999

Ciao Hermione,
scusa se mi faccio vivo solo ora. Sono rimasto a letto fino ad adesso: forse sto covando un'influenza. Non stare in pena per me: vedrai che me la caverò. Ce la farò anche stavolta a non farmi abbattere e poi potrebbero essere solo mie paranoie. Magari a Sandra non frega proprio nulla di me e io, come sempre, mi do troppa importanza. Le vecchie cattive abitudini sono dure a morire.
Sì, sono certo che la Hopkins non avrà dedicato più di un minuto a me e al mio comportamento e che tutte queste paure sono solo i fantasmi della mia vecchia vita.
Non è facile lasciarsi davvero tutto alle spalle, no? Soprattutto quando pensi di non meritarti davvero questa fortuna sfacciata.
Perché io, Granger? Perché Fred Weasley ha dovuto crepare, mentre io sono ancora qui a respirare e a sperare? A volte è ancora dura accettare tutto questo.
Ma non preoccuparti, davvero. Non ne vale assolutamente la pena. Tornerò ad essere il super arrogante di sempre in men che non si dica.
Fuori ha smesso di nevicare e ora fa un freddo cane. Domani torno al lavoro e ti saprò dire come va.
Hai fatto bene a non dire niente: perché farti guardare come una sciroccata? Tienimi nascosto Granger, per il tuo bene.
Buonanotte Mezzosangue.

D.

Draco non fece in tempo a spedire la mail, che dopo pochi minuti arrivò la risposta. La Granger doveva essere rimasta incollata allo schermo per tutto quel tempo.
"Che gran coglione sei, Malfoy!" Imprecò, cliccando sull'icona della busta.


To: Dragon1980
From: JaneAusten1980
H:11:30 p.m.
Date: 05.12.1999

Se non ti dispiace decido io per cosa vale la pena preoccuparsi o meno.
Non mi dire che va tutto bene e non prendermi per il culo, Malfoy: non stai covando nessuna influenza, solo una fottuto terrore!
Se anche la Hopkins si rivelasse l'inutile oca che è, non puoi negare che l'idea di perdere tutto ti spaventi oltre misura. Ed è assolutamente normale che sia così.
Va bene sentirsi spaventati, Draco. Va bene aver paura. Quello che invece non va bene è rimuginare ancora e ancora sul perché tu sia vivo e altri siano morti. Ne abbiamo parlato fino allo sfinimento e se ripenso a tutte le volte che sei stato tu a rincuorare me su questo punto mi viene...
Siamo vivi e questo ci deve spingere a onorare al nostro meglio la possibilità che ci è stata data.
Smettila di nasconderti sotto le coperte e vai a testa alta.
Fallo per me, se non vuoi farlo per te stesso. Non farmi credere che tutto quello che mi hai detto negli scorsi mesi sia solo una grande bugia.
Non farlo.

H.


To: JaneAusten1980
From: Dragon1980
H:18:50 p.m.
Date: 05.12.1999

Scusami.
Non lo faro più. Te lo prometto Mezzosangue. Non erano bugie, lo sai. Scusami.

D.


To: Dragon1980
From: JaneAusten1980
H:11:55 p.m.
Date: 05.12.1999

Buonanotte Malfoy.
Vorrei essere lì con te. Lo vorrei con tutta me stessa.

H.


Draco fissò le parole e la nostalgia divenne così insostenibile da togliergli il respiro.

MILLENNIUM BUG - From New York to London and BackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora