Capitolo 3- Venerdì, 3 dicembre 1999
To: JaneAusten1980
From: Dragon1980
H: 11 a.m
Date: 03.12.1999
Non capisco perché ti esalti così tanto per un mazzo di giunchiglie! Giunchiglie, Granger, fottute Giunchiglie!
Capirei se ti avesse regalato un fiore solo: nel linguaggio dei fiori significa "Desiderio amoroso". Regalandoti un mazzo intero di giunchiglie ti ha augurato una " Sorte benevola"! Forse spera di ingraziarsi la sorte affinché il tuo entusiasmo per lui non si sciolga come neve al sole!
E comunque non sono geloso, Granger, solo Salazar sa quanto speri di vederti soddisfatta! E sai cosa intendo!
E no, non ho paura che il mio primo appuntamento crei delle aspettative, visto che Sandra non mi sembra il tipo.
Fuori continua a nevicare e il paesaggio è incantevole. Mi piacerebbe passare la domenica pomeriggio con te a Central Park, imbacuccati ben bene a fare tutte quelle cose che fanno i newyorkesi sotto Natale. Sarebbe divertente e so che apprezzeresti tutto.
Magari potresti raggiungermi per le vacanze, che ne dici? Potrei far predisporre una Passaporta internazionale. Ma so che vorrai passare più tempo possibile con la tua famiglia e con i tuoi amici e fai benissimo: il primo Natale di pace assoluta lo devi per forza passare con i tuoi affetti.
Io non tornerò a Londra. I detenuti di Azkaban hanno ottenuto di poter passare il giorno di Natale con i parenti: mia madre sarà là. Non vede mio padre da un anno, se si escludono quei quindici minuti al mese, e non voglio rovinare tutto con la mia presenza. I rapporti tra di noi sono ancora un po' tesi. Mia madre non è d'accordo naturalmente, ma credo sia molto meglio così, per ora. Anche se probabilmente sarò da solo, sarà comunque un Natale migliore di quello passato con Voldemort. Potrò essere libero di non fare assolutamente nulla, di stare in mutande, bere birra e guardare vecchi film babbani in quella scatola nera... come si chiama? Televosare, giusto?
Noam Goldestein me ne ha fatto comprare uno gigante per vedere le partire di Football, un gioco babbano. Lui è tifoso dei New York Giants. Io non ci capisco molto a dire il vero e preferisco dodicimila volte il Quidditch, ma è divertente passare le serate con i ragazzi e vedere in quanti modi diversi possono imprecare contro i minuscoli giocatori sullo schermo. Mi rendo conto solo ora, mentre lo scrivo, che è la prima volta in vita mia che frequento qualcuno che posso chiamare amico. Non scagnozzi o gente che ha paura di ricevere una maledizione nella schiena. Loro stanno con me, perché mi trovano simpatico e in gamba, è strano: non sono abituato. E sapessi come mi sento in colpa a nascondere loro la mia vera identità.
Grazie per tutta la pena che ti dai per me, sai però che non c'è rimedio, non continuare a scervellarti per niente: alla fine il Marchio è il mio Memento Mori, solo che invece di ricordarmi che prima o poi dovrò morire, mi ricorda in ogni istante che non devo mai più essere uno stronzo.
Ciao Granger,
ci sentiamo.
D.
To: Dragon1980
From: JaneAusten1980
H:11:30 p.m.
Date: 03.12.1999
Ciao Draco,
leggo solo ora la tua mail, sono stata a trovare i miei genitori e mi sono trattenuta a cena. Che bello averli ritrovati: abbiamo così tante cose da raccontarci che il tempo vola quando siamo insieme. Abbiamo decorato il grande albero di Natale e mi sono commossa fino alle lacrime nel ritrovare i vecchi addobbi di quando ero bambina e tutto sembrava veramente una Magia. Ho il cuore così caldo d'amore!
Sono felicissima che anche tu abbia avuto modo di sperimentare delle vere amicizie, perché te le meriti. Dico davvero: sono certa che loro abbiamo apprezzato fin da subito quello che invece a me hai tenuto nascosto così a lungo. Lasciati guardare per quello che sei ora, Draco. Sono certa che non tornerai mai più ad essere lo stronzo di prima, con o senza Marchio, e non devi lasciare che quello sfregio determini ancora ciò che sei. Ne abbiamo parlato tanto e devi promettermi che non lo farai.
Che bel pensiero che hai avuto! Non sai come vorrei andare con te a Central Park e immergermi completamente nella sua magia. Mi farebbe davvero molto piacere passare alcuni giorni insieme a te e speravo proprio tornassi a casa per riabbracciarti!
Lo davo per scontato e ora sono molto delusa. Cioè, sono felice che Narcissa abbia la possibilità di incontrare tuo padre, ma non capisco perché non potresti venire a casa comunque: non sei costretto ad andare ad Azkaban. Non mi piace l'idea di saperti tutto solo durante le feste: lo sai benissimo che è un momento molto delicato per chi ha subito dei traumi e che bisognerebbe passarlo con persone fidate. Avevo così tante cose da dirti, cose che in poche righe non si riesce ad esprimere come si vorrebbe, tipo sciocchezze quotidiane, piccole inquietudini o stupide gioie.
Io sarò alla Tana con i miei genitori e tutti gli altri: una grande festa per celebrare la vita. Sarebbe bellissimo se ci fossi anche tu. Magari potrei...
Oh Draco, dai! Pensiamoci davvero. Magari le nostre paranoie su quello che potrebbe pensare la gente potrebbero essere appunto solo quello: paranoie di menti stanche.
Pensaci, ti prego.
Adesso devo proprio andare a dormire, sai, non vorrei presentarmi all'appuntamento di domani con due occhiaie da far spavento. Sono certa che la focosa Sandra non sa cosa siano le occhiaie: statuaria e perfetta in ogni occasione. Chissà cosa si prova ad essere così: io sono sempre in disordine, con le dita macchiate di inchiostro e i capelli che sparano da tutte le parti!
H.
P.S. Si dice "televisore" e " tecnologia", Draco. Perché non ti compri un dizionario babbano?
Mentre si lavava i denti si ritrovò a fantasticare su Central Park e New York: visitare la città insieme a Draco sarebbe stato bellissimo. Avrebbero chiacchierato, discusso, riso a crepapelle. La conversazione con lui era sempre stimolante, mai banale. E poi era così gentile, con le sue maniere impeccabili e d'altri tempi che aveva avuto modo di apprezzare solo recentemente. Lei aveva solo visto l'arroganza, il disprezzo e la maleducazione.
Draco le apriva sempre le porte e le cedeva il passo; le spostava la sedia per farla accomodare; non iniziava mai a mangiare se non lo faceva lei per prima. Quante volte gli aveva detto che non doveva farlo? Non era così che funzionava il mondo moderno! Ore passate a spiegargli che le donne non erano bamboline sceme, ma esseri senzienti, ma lui non l'aveva mai ascoltata davvero, perché non sapeva che agire così. Gli veniva naturale come respirare. Dopo un po' Hermione aveva desistito e si era abituata in fretta a quei manierismi che, se agiti da qualcun altro, probabilmente l'avrebbero mandata su tutte le furie. E adesso saltava fuori che era anche esperto di linguaggio dei fiori.
Non solo non sarebbe andata a New York, ma non avrebbe nemmeno rivisto Draco a Londra: la notizia l'aveva scossa ben più di quanto volesse ammettere a se stessa.
Sorrise nel figurarsi la faccia disgustata di Draco mentre gli buttava le braccia al collo emettendo apposta urletti garruli per infastidirlo. Lo faceva sempre, anche se poi l'abbracciava a sua volta, le grandi mani sulla sua vita. Calde, rassicuranti.
Si addormentò confusa, le guance calde e un senso di nostalgia insopportabile alla bocca dello stomaco.
Draco quasi si strangolò con un biscotto quando, tornato a casa, si mise a leggere la mail della Granger: come le era venuto in mente di proporgli di passare il Natale con i Weasley? Voleva per caso vedere la sua testa appesa al muro di quella catapecchia come fosse un Elfo Domestico?
Eppure, suo malgrado, si trovò a sospirare immaginando un Natale che potesse realmente dirsi tale, pieno di gente che si voleva bene, si scambiava piccoli regali fatti con il cuore, abbracci e chiacchiere davanti al fuoco. Lui un Natale così non l'aveva mai avuto. La famiglia Malfoy non contava più molti parenti in vita e Draco era sempre stato l'unico bambino presente. Certo, ogni anno era stato sommerso da regali costosi, dolci buonissimi e l'affetto di mamma e papà, ma in fin dei conti si era sempre sentito solo, circondato da maghi e streghe adulti che non facevano altro che parlare dei bei vecchi tempi. La famiglia di sua madre non era neanche da prendere in considerazione: zia Bellatrix e il cugino Sirius a marcire ad Azkaban, zia Andromeda cancellata dalla faccia della terra, i nonni troppo alteri per poter essere affettuosi. E pensare che fino a qualche anno prima aveva sempre pensato di aver avuto una famiglia perfetta.
Sarebbe stato bello avere un fratello o una sorella, ma forse meglio così, visto com'era andata a finire.
Anche quell'anno si profilava all'orizzonte un Natale sottotono: in cuor suo un pochino ci aveva sperato che la Granger lo raggiungesse a New York. Era rimasto sorpreso dal dispiacere della ragazza nell'apprendere che non sarebbe tornato a Londra. Ma non poteva tornarci: non se la sentiva ancora di affrontare sua madre e soprattutto di guardare negli occhi suo padre. Non voleva vederlo piegato dalla prigionia, sconfitto dalla Storia. Non era pronto a tutto ciò.
Rimase a rimuginare sul divano fino a riaprire di scatto gli occhi: si doveva essere appisolato.
La notte bussava contro le sue finestre, ma non aveva alcuna voglia di uscire.
Ordinò del cibo thailandese dal take away sotto casa: tra le altre cose aveva anche incominciato ad apprezzare l'uso del telefono. Si sentiva fiero di sé per non aver urlato come un pazzo nella cornetta come le prime volte: ridacchiò pensando al disgusto che la sua nuova vita avrebbe suscitato nei suoi venerabili antenati.
Verso le nove si riposizionò davanti al computer. Considerò che a Londra dovevano essere le due del mattino e che la Granger se la stava dormendo della grossa. Chissà se russava.
To: JaneAusten1980
From: Dragon1980
H: 21:30 p.m
Date: 03.12.1999
Granger non ti azzardare a dire ai Weasley di noi: probabilmente Mister Potter mi aizzerebbe contro l'intero Macusa. Non ti preoccupare per me, davvero.
Spiace anche a me non tornare a Londra, ma non credo di sentirmi pronto: so che mi capisci.
Sai cosa sto facendo ora? Mangio del Pad Thai in un cartoccio di carta e il bello è che l'ho ordinato tramite il telefono! Come sono caduto in basso, Mezzosangue. Credo che parte della mia ennesima caduta di stile sia da imputare a te, ma anche al fatto che la comunità magica newyorkese è molto integrata con i No Mag, nel senso che per mimetizzarsi si sono conformati alle loro bizzarre abitudini.
Non avevo mai mangiato niente di simile in Inghilterra: solo piatti raffinati e di alta cucina. Ma sai che c'è? Mi piace il cibo d'asporto, molto più che certi piatti elaborati del Manor. Certo, prima di adesso non avevo mai rischiato di cavarmi un occhio con una bacchetta di bambù da quattro soldi, ma il gioco vale la candela.
Sto diventando un babbanofilo come Arthur Weasley!
Non preoccuparti, Granger, non ho intenzione di buttare dell'acido sul Marchio: sai che ci ho provato e che non è finita bene. Come sono stato stupido, per Salazar! Se non ci fossi stata tu quella volta, probabilmente avrei perso l'uso della mano. Non sono più così disperato, lo sai. Non possiamo cambiare il passato, giusto? Possiamo soltanto migliorare il nostro domani. Vedi come ho imparato bene la tua lezione? Dovresti smetterla di dirmi che sono sciatto e distratto!
Mi chiedevo una cosa... ma tu russi?
Buonanotte Granger, ricordati di aggiornarmi sul tuo fantasmagorico appuntamento!
D.
Premette il tasto invio e spense lo schermo.
Le luci fuori dal suo appartamento sfolgoravano accedendo i fiocchi di neve.
Sì, sarebbe stato bello avere la Granger seduta sul suo divano. Sarebbe stato bello persino sentirla russare.
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MILLENNIUM BUG - From New York to London and Back
FanficQuesta è il secondo capitolo della Trilogia "TIENIMI LE MANI, NON ANNEGHERAI" il cui titolo deve i suoi natali alla Canzone "Niente di Speciale" de Lo Stato Sociale - Album Amore Lavoro e Altri Miti da Sfatare - 2017. Millenium Bug è la continuazion...