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Stanca dalla lezione e con il fumo che lentamente esce dalle narici, comodamente ozio sulla poltroncina qui, nel giardino della casetta, che da spazio ai miei occhi di osservare il cielo, che da quasi l'idea di sembrare un'infinita tavolozza immersa nella vernice nera con qualche spruzzo di bianco qua e là.

E, mentre contemplo il panorama una voce alle mie spalle mi fa perdere un battito.
Mi porto una mano la petto per lo spavento.

«Io e te dobbiamo parlare» quei suoi occhi verdi mi guardano spenti, privi di emozione.

E pensare che poche settimane fa quelle pupille si dilatavano al massimo al solo sfiorarmi con la vista...

Si accomoda sul divanetto difronte al mio e deciso inizia ad aprire bocca.

«Tra noi non funziona più da po' Carlotta e, per quanto mi faccia male dirlo, credo che sia inutile continuare perché che senso ha stare insieme se non c'è più quel sentimento di prima?» le sue parole tagliano come scheggie di vetro sulla mia pelle morbida e pallida.

Deglutisco il groppo formatosi in gola ed a fatica cerco di mettere in ordine delle parole formando una frase di senso compiuto.

«Si, me ne sono resa conto anch'io ed a momenti te ne avrei parlato...spero che lei possa darti tutto ciò che io non sono riuscitaa fare» sospiro, ricevendo una sua faccia confusa, ma alzandomi e rientrando dentro senza dargli spiegazioni.

Non per sembrare egoista ma seriamente: cos'è che gli ho fatto mancare?

Non riesco neanche più a piangere, ma dentro di me sono a pezzi.
Mi sento come un guscio d'uovo, rotto e che nessuno può aggiustare.

Caccio un forte sospiro e, silenziosamente, mi reco tra le braccia del biondo, che avendo visto tutto dal vetro della cucina, credo abbia ben compreso.

«Ricordati che ti voglio bene» mi sussurra tra un bacino e l'atro lasciato tra i miei morbidi capelli.

Mi stringi ancora di più alla sua figura, finché, tenendolo per mano non lo porto sul divano, dove lo costringo a farmi da cuscino durante una bella dormitina.

Sotto il suo tocco calmo lascio andare il mio corpo in uno stato di sonnolenza profonda.

Niente più Samu, niente più Angelina, niente più dolore.

[...]

«Buona sera» saluto cordialmente la mia maestra facendomi spazio nella sala.

Mi guarda attentamente prima di aprire bocca.

«Hai messo su qualche chilo?» chiede indossando gli occhiali da vista per osservarmi meglio.

Balbetto un po' non sapendo cosa dire, dove andare a parare con le parole.

«Eh si, cerca di non abbuffarti con tutte le cioccolate che ci stanno in quella casetta» dice prima di recuperare il telecomando e selezionare la coreografia da provare.

Come se per me fosse facile controllare la fame...caccio un sospiro.

Solo questo ci mancava.

Lascio perdere e mi concentro sull'osservare la nuova coreografia, che a mio dispiacere, è abbastanza complessa, ma niente che un duro studio non possa superare.

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Buon pomeriggio🫶🏻
Com'è andato questo primo giorno dopo due settimane di vacanze? io voglio solo dormire.
Fatemi sapere se vi stanno piacendo questi ultimi capitoli!
xoxo<3

𝐌𝐈 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐈||𝙎𝙖𝙢𝙪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora