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È alla vista della mia compagna di stanza con in mano le valigie ed il mascara colato, che perdo un battito.

No, no, no, no...

Rimango immobile lì, accanto al bancone della cucina, ad osservarla arrivare da me, la bocca che le trema e gli occhi sempre più lucidi.

«Mi mancherai» sono le parole che mi dice mentre mi stringe in un fortissimo abbraccio.

Da sopra alla sua spalla intravedo i miei compagni raggiungerci e bisbigliare tra di loro confusi.

«Todaro ha deciso che devo andare a casa» ci informa lei rimanendo vicina alla mia figura.

«Per quale motivo?» sento dire in lontananza.

«Ha detto che effettivamente non sono pronta per il serale e che tutto il lavoro che devo ancora fare in questo poco tempo non riuscirò a concluderlo, quindi per lui è stato meglio eliminarmi direttamente»

Le braccia dei miei compagni iniziano a stringerla, sento tante paroline dolci e da qui intravedo alcuni ragazzi trasportare i bagagli pesanti vicino il cancelletto.

Non voglio lasciarla andare

Le do un ultimo abbraccio prima di vederla scomparire nella buia atmosfera.

Piano mi allontano dalla cucina per raggiungere il mio letto, con l'intento di sprofondarci dentro insieme a tutte le mie lacrime.

Mi porto le coperte fin sopra il viso ed inizio a cacciare tutto il dolore che ho dentro.

I miei singhiozzi riescono perfino a coprire le urla dei miei compagni.

D'un tratto sento il materasso affondare e la coperta tirarsi delicatamente indietro.

Faccio resistenza riuscendola a tenere ferma sul viso.

«Totta» sospira.

Samu...

«Ne possiamo parlare o starai lì sotto per sempre?»

«Conosci la mia risposta»

Un attimo dopo è sotto le coperte con me: faccia a faccia.

I nostri corpi si toccano, i respiri caldi.

Mi scosta i capelli appiccicati alla pelle bagnata del viso, lasciandomi proprio lì un dolce bacio.

«Perché le persone a cui voglio bene qui dentro alla fine finiscono sempre andarsene?» domando retorica tirando su con il naso.

«Io sono ancora qua» ammette sarcastico.

«Ma chi ti ha detto che tu entri nelle persone a cui voglio bene?»

«Ah no?! e in che persone rientro?»

"In quelle che amo" avrei voluto dirgli, ma mi sono limitata a rispondergli così: «In quelle che odio»

Le sue mani iniziano a vagare sul mio corpo provocandomi un fastidioso solletico.

«Smettila!» urlo tra una risata e l'altra, cacciando le nostre teste da sotto le coperte.

Mi dà tregua ed adesso le mie labbra sono troppo vicine alle sue...

Si stanno sfiorando

La sua mano scende sotto la mia schiena.

«Totta mi serve per pulire» urla una voce fuori dalla stanza ed io ed il ragazzo saltiamo dallo spavento.

Lo vedo roteare gli occhi mentre butta la testa all'indietro.

Gli stampo un bacio vicino alla mandibola e, dopo essermi controllata allo specchio, raggiungo la cucina.

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Mi sa che dovete aspettare ancora un po' per questo bacio...
xoxo<3

𝐌𝐈 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐈||𝙎𝙖𝙢𝙪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora