----☽----Rientrando da lezione noto alcuni dei miei compagni girare per la casetta con delle valigie, al che, preoccupata, chiedo spiegazioni.
«Ma che sta succedendo?»«Ci stanno isolando per la questione di Capodanno» la biondina in lacrime mi risponde tra un singhiozzo e l'altro, anche non menzionandola capisco a cosa si riferisce.
Mi porto una mano alla testa, la quale vaga tra mille pensieri.
Ma cosa stavano pensando in quel momento?
E come si fa a piangere adesso?
«Chi c'è oltre a te e Tommy?» chiedo notando anche l'altro ragazzo trasportare le valigie.
«Nico, Valeria, Samu e Wax» mi risponde e al sentire il nome del rosso perdo un battito, forse anche per il castano...forse.
Corro alla ricerca del ragazzo che trovo nella sua stanza a raccogliere i suoi oggetti sparsi sul comodino.
«Matteo» quasi gli urlo.
«Carlotta...» sospira lui stringendomi inaspettatamente tra le sue braccia.
«Non voglio uscire, non voglio uscire, non voglio uscire...» continua a ripetere con il viso spiaccicato sulla mia spalla.
Gli accarezzo i ricci rossi tranquilizzamdolo ma sussurrandogli dei meritevoli insulti.
Lo avvertii quella sera, gli dissi che non avrebbe dovuto farlo ma lui, testardo com'è, ha preferito non ascoltarmi.
«Non è il momento adatto per dirlo ma...te l'avevo detto!»
Lui si stacca dall'abbraccio posizionando il suo viso a pochi palmi dal mio.
«Devo andare. Ti voglio bene» sospira dandomi un bacino sulla fronte e lasciando la stanza.
«E non scrivere a quel cantante!» urla prima di sparire dalla mia vista.
C'è un problema però: gli ho già scritto.
Si lo so sono una cogliona ma voi mi amate anche per questo, spero.
Il fatto che lui mi abbia risposto dopo ventitré secondi al mio freddo "ciao" mi fa ben sperare che un po' di speranza ci sia.
Chissà cosa prova per me
Mi ama ancora?
Ma io lo amo ancora?
Ma amo ancora chi? Chi dei due?
Persa nei miei pensieri mi faccio strada per tornare in cameretta dedicandomi alla correzione di alcune coreografie.
«Vieni stiamo insegnando ad Iso l'italiano» mi dice Samuel divertito.
Mi alzo di scatto e corro insieme a lui in cucina.
Se mai avessi la possibilità di dover ascoltare un solo suono, sarebbe Isobel che parla italiano.
«Sedere» le dico.
«Sedere questo o questo?» indica prima il suo culo e poi la sedia.
Io mi porto una mano alla fronte dalla disperazione e Niveo, accanto a me, divertito ride insieme al biondo.
«Raga venite» veniamo chiamati da Federica che aveva appena poggiato la torta sul piano e posizionato in modo carino i palloncini.
«Totta lo vai a chiamare tu?» mi chiede ed io dopo aver annuito mi dirigo nella stanza del ragazzo.
Prima però raccolgo una scatolina dal mio cassetto, consegnandola appena me lo trovo davanti.
«Ho paura» dice ridendo e prendendola tra le mani.
Slaccia il fiocchetto ed alza la parte superiore, ed è lì che si presenta un piccolo porta chiave a forma di cabina telefonica rossa.
Lui mi guarda un po' incerto.
«Hai capito o devo darti un indizio?» gli chiedo.
«Non ho capito»
E quando mai Matti
Dalla tasca del jeans caccio due foglietti ricoperti di scritte e glieli poggio sul palmo della mano.
Li osserva attentamente e, arrivato al punto, mi guarda con occhi sorpresi ed increduli.
«Ma che mi stai dicendo!» urla.
«Che usciti da qui ce ne andiamo a Londra Matti» sospiro contenta dal vedere la felicità prendere spazio dentro lui.
Amo vederlo così: spensierato e privo di tristezza.
Mi stringe fortissima riempiendomi di baci su tutto il viso sussurrandomi paroline dolci.
«Ho un'altra cosa aspetta»
Prendo in mano il telefono e, vagando nella galleria prendo quella foto e giro il display nella sua direzione.
C'è Cristian con il biglietto tra le mani ed un sorrisone sul viso.
«Siete tutto ciò che ho sempre desiderato, ti voglio tantissimo bene Totta» sospira abbracciandomi un'ultima volta.
Ripone il biglietto in un posto sicuro e, con il suo braccio sulla mia spalla ed il mio sulla sua schiena, ci dirigiamo dagli altri che ci stavano aspettando a braccia conserte da due ore.
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Che carini Matti e Totta😭😭
Wax era buona la noce moscata?
xoxo<3
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𝐌𝐈 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐈||𝙎𝙖𝙢𝙪
FanfictionL'altra sera ho parlato alle stelle di te. Ho raccontato della nostra storia, di quando quella sera mi hai detto: «Che bella la luna stasera» Ed io non poté che darti ragione, ti illuminava divinamente.