Capitolo 9

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Zanya pov's
Mi segue da venti minuti nella foresta, i suoi piedi sono pesanti e circa ogni dieci metri grugnisce di dolore, ma continua a seguirmi.
Cosa gli è preso per la testa? Doveva stare a dormire, non doveva seguirmi.
Proprio questa notte che speravo di stare da sola, lui mi ha seguito, così mi giro di scatto e mi fermo fronteggiandolo
«Si può sapere perché continui a seguirmi se chiaramente non riesci a starmi dietro?» chiedo arrabbiata.
So che non dovrei essere arrabbiata con lui, ho cercato di consolarlo nel momento sbagliato e si è arrabbiato lui con me, ma allo stesso tempo mi ha ferita.
Neteyam sospira guardandomi negli occhi e fa un altro passo verso di me
«Mi dispiace, sul serio» inizia «Non solo per essermi arrabbiato, ma anche per avere tradito la tua fiducia, non lo meritavi. Non so niente di te, non so come è stata la tua vita prima che ci incontrassimo, ma se avessi usato un po' più di cervello l'avrei potuto notare. Ma ora lo sto iniziando a fare, ho notato che non ti piace combattere, non lo fai per te, l'hai fatto per il tuo clan e mi dispiace non averlo notato prima» deglutisce Neteyam, poi abbassa gli occhi
«Mi dispiace essermi arrabbiata per così poco» replico dopo alcuni attimi di silenzio, Neteyam alza la testa di scatto e sorride.
«Allora visto che siamo già qui, dove vuoi andare?» mi chiede Neteyam cercando di sorridere, ma fa invece una smorfia di dolore
«Da nessuna parte Neteyam. Ora torniamo al rifugio, hai bisogno di riposare» mi avvicino per sostenerlo, ma lui si allontana
«Sul serio, sto bene» cerca di convincermi, ma non convince nessuno, deve davvero riposarsi
«Andiamo alle cascate» dice iniziando a dirigersi in quella direzione, ma lo affianco subito e lo aiuto a camminare, lui non si oppone fortunatamente
«Com'è che tu non fai neanche una smorfia di dolore? Pensavo di avertele suonate» faccio un mezzo sorriso mentre Neteyam grugnisce
«Neteyam molte volte sono stata ridotta come te, se non peggio, ho imparato ad incassare i colpi e a non mostrare i miei punti deboli» spiego
«Non so proprio come fai» tossisce, ma finalmente siamo arrivati, entrambi ci sediamo sulle radici di un albero, appoggiando la schiena sul tronco, uno di fianco all'altra
«Allenamento» lui annuisce appoggiando la testa sul tronco.
«Sai, quando sarò abbastanza bravo voglio davvero combattere con te per il tuo clan» afferma con la voce bassa Neteyam, io annuisco
«Hai ancora molto da imparare. Comunque dovresti riposare, domani sarà ancora più dura del primo giorno» dico osservando i colori delle cascate, non mi arriva nessuna risposta, così mi giro verso l'Omaticaya e noto che si è hai addormentato. Ha alcuni graffi sul viso e ha un occhio nero, so che la causa sono stata io, eppure non posso fermarmi dal pensare che è comunque bello. Subito distolgo lo sguardo.

Fortunatamente il secondo giorno non siamo in ritardo, mi sono svegliata all'alba e ho svegliato Neteyam un'ora dopo, poi con il suo Ikran abbiamo raggiunto la roccia fluttuante dove si tiene l'addestramento.
Otsail e i suoi due amici ci hanno guardato male, ma il maestro ha iniziato subito la lezione.
Siamo un po' tutti messi male, dopo che siamo stati cacciati dalla lezione, gli altri hanno continuato i duelli e molti sono messi peggio di Neteyam, altri meglio.
«Ora che ognuno di voi ha dimostrato di cosa è capace, dovete tutti crescere e imparare. Dunque inizieremo a maneggiare la lancia e inizierete a realizzare i movimenti più giusti per maneggiarla» il maestro indica il portarmi che c'è dall'altra parte della roccia, poi tira fuori la sua lancia e fa vedere dei movimenti.
«Ora prendere la lancia e provate» nessuno contesta, tutti fanno come dice.

Sono passate ore, letteralmente, e stiamo ancora facendo i movimenti con la lancia, diversi ma in fondo solo in combinazioni diverse. Il mio braccio ormai è in fiamme e il maestro continua a darci esercizi, sono tutti stremati, ma nessuno vuole cedere per primo.
«Ora mostrerete a me, uno ad uno cosa avete imparato, proverò ad attaccarvi, voi dovrete difendervi» spiega il maestro, tutti annuiamo.
Il maestro guarda tra la folla dei suoi studenti e poi si ferma su di me, tutti si allontanano verso i bordi della roccia, rimaniamo solo io e il maestro al centro, così comincio.
Realizzo per l'ultima volta gli esercizi che ci ha fatto imparare, uno di seguito all'altro.
Poco prima di terminare il maestro si muove velocemente con la sua lancia per colpirmi, ma io paro.
Colpo dopo colpo paro, lo scopo del maestro non è farci male è farci imparare, ma io so già come si maneggia una lancia, anche se non è la mia arma preferita.
Poi il maestro si ferma
«Avete visto tutti?» domanda «Alla fine di questa settimana dovrete saper maneggiare la lancia come Zanya» cammina intorno a me
«Per oggi può bastare. Prima di dormire stanotte ripassate mentalmente ogni movimento. La prima cosa che farò domattina sarà testarvi» nel momento in cui queste parole lasciano la bocca del maestro tutti lasciano cadere la lancia a terra.
Non sembra pesante, non lo è, ma dopo averla tenuta tutto il giorno in mano, anch'io sono felice di posarla.
Neteyam mi raggiunge subito e mi fa i complimenti
«Fai i complimenti alla tua fidanzata Neteyam. Almeno lei è brava in qualcosa» gli dice dietro Otsail, si sta per girare a rispondergli, ma io gli prendo le spalle
«Non ci provare nemmeno, non merita il tuo tempo» dico provando a calmarlo, lui sbuffa annuendo
«Uno di questi giorni di combattimento mi partirà per sbaglio la lancia e caso stranissimo arriverà dritta nel petto di Otsail» borbotta Neteyam mentre ci dirigiamo di nuovo verso il rifugio.
«Neteyam» lo richiamo
«Forse sarà una freccia» continua lui e non posso nemmeno non fare un sorriso
«Potresti strangolarlo nel sonno» gli sussurro guardandolo negli occhi, Neteyam mi fissa come un pesce lesso
«Che c'è? Eri tu che stavi fantasticando sull'ucciderlo, perché non posso farlo anch'io?» ridacchio, Neteyam fa un grande sorriso, mi mette la mano sulle spalle e ci avviamo verso il resto del clan per cenare
«Mi piace come pensi» mi dice all'orecchio.
Fa passare tutto questo come un atteggiamento normale, la naturalezza con cui Neteyam fa toccare i nostri corpi, anche solo con un dito mi turba, non penso in negativo.
Mi giro verso di lui, ora i vostri visi sono vicini, troppo vicini, più vicini del solito
«Dovremmo davvero mettere in atto uno di questi piani» mi sussurra Neteyam, stiamo parlando di un uccisione, eppure non è nemmeno una delle cose che mi passa per la mente ora.
Tutto c'ho che mi passa per la testa è Neteyam
«Allora piccioncini, vi unite alla cena o volete sbaciucchiarvi tutta la sera?» chiese Lo'ak interrompendo qualsiasi cosa stava succedendo tra me e Neteyam.
Il fratello maggiore di Lo'ak si stacca da me e si va a sedere vicino a lui, mentre io sospiro silenziosamente sedendomi vicino a Kiri.

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Alloraaaaaaa, la prima cosa è grazie per le 2k visualizzazioni!!! Grazie davvero a tutti.

Secondo, scusate se ci ho messo così tanto per il capitolo ma in questi giorni sono un po' occupata. Ma state tranquilli almeno un capirlo ogni due giorni ce lo avrete.

Terzooooo, per chi è arrivato fin qui (spero molti) ho bisogno di un consiglio sincero. Vi piace la copertina della storia? Perché a me non fa impazzire, avevo pensato di cambiarla magari con una foto di Neteyam. Fatemi sapere <3

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Alla prossima

Avatar: the way of the air || Neteyam Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora