Capitlo 26

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«L'ho trovata» comunico attraverso l'auricolare
Noi abbiamo trovato una videocamera, forse più di una riferisce invece Kiin
Che il piano abbia inizio, tocca prima a voi. Buona fortuna. Zanya aspettaci dice coinciso e veloce Jake.
Avviamo il piano. Kiin, Vayou e Inìì iniziano a fare la loro parte, mentre Jake e Neteyam mi raggiungono.
Scendiamo dagli Ikran e aspettiamo che almeno qualcuno si avvii nella foresta per seguire i tre Na'vi.
Finalmente dopo quasi mezz'ora diverse unità si avviano nella foresta, molte di più di quanto me ne fossi aspettata
«Sono troppi, li cattureranno» dice agitato Neteyam
«Non succederà se il piano va come deve andare» riferisce Jake, anch'io credo in lui. Credo a quanto meno nel piano.
Senza aspettare il segnale di Jake mi inizio ad inoltrare vicino alla base. Dall'alto ho potuto notare che era abbastanza vasta, dunque abbiamo forse il tempo necessario solo per farci un giro intorno.
Jake esprime il suo disappunto ringhiandomi leggermente, mentre poi mi segue insieme a Neteyam.
Per i primi quindici minuti in cui camminiamo e osserviamo la base, ci sono solo finestre e muri di ferro, poi inizia un'alta recinzione che sembra anche elettrificata. Inizia una zona di lavoro che è grande a dismisura, continua per metri e metri, forse qualche chilometro.
Questo non l'avevamo notato dall'alto.
La cosa che mi fa ribrezzo e mi fa arrabbiare che noto dei Na'vi, dei Na'vi del popolo dell'aria, ammanettati. Quello è il mio popolo.
Il mio popolo è tenuto come schiavo. Non pensavo che fosse così brutto, ma è così. Gli umani usano dei robot meccanici alti con forma umanoide per dare ordini, spingere e picchiare i Na'vi che non eseguono questi ordini.
I Na'vi, da quello che posso notare sono divisi per diversi lavori. C'è chi deve abbattere le piante e gli alberi, c'è chi deve catturare gli animali, c'è chi invece sta costruendo delle attrezzature, ma da qui non posso capire quali.
È Neteyam che mi tira indietro, se fosse per me avrei già attaccato la base e ucciso tutti gli umani al suo interno.
«Dobbiamo aspettare» mi dice Neteyam guardandomi negli occhi, io lo guardo staccandomi da quella visione di schiavitù
«Zanya, so che quella è la tua gente, ma dobbiamo cercare di raccogliere più informazioni possibili. Sulla base, sulle persone che ci sono dentro e su i Na'vi prigionieri» mi dice Jake, sembra più tranquillo del solito, ma anche nella sua voce c'è rabbia.
Un grido disumano ci fa girare tutti e tre di scatto verso la base.
Presto individuo un Na'vi che è piegato in due dal dolore, non ce la fa più. Siamo a parecchi metri di distanza, ma vedo la disperazione e la stanchezza nei loro occhi e sulle loro facce.
Un umani dentro ad uno dei macchinari si avvicina per tirarlo di nuovo in piedi, però il Na'vi cade di nuovo a terra; è visibilmente stremato.
«No! Ti prego, ti prego! Riposo. Ha bisogno di riposo» grida una femmina Na'vi mettendosi tra quello che penso sia il suo compagno e l'umano
«Se si alza ora bene, altrimenti sai che fine farà» dice in risposta l'umano, la Na'vi prova con tutte le sue forze di fare alzare in piedi il suo compagno, ma lui sembra essere svenuto.
L'umano si spazientisce e sposta la Na'vi lontana dal suo compagno, sfoderando una spada attaccata al macchinario.
«No! No!» grida la Na'vi cercando di raggiungere il suo compagno, ma arriva tardi. L'umano l'ha già ucciso e se ne sta già andando via, lasciando la Na'vi alla sua disperazione.
«No! Ti prego! Grande madre no!» grida la Na'vi piangendo, la sentiamo tutti chiaramente
«Andiamo» mi prende quasi di peso Jake, ma io sono ancora sconvolta. Quell'umano ha ucciso il compagno di quella Na'vi davanti ai miei occhi, per nessun motivo.
Jake e Neteyam mi portano ancora più all'interno della foresta, aggirando la recinzione. Cammino con i miei piedi, ma tutto sembra strano. Le urla della Na'vi mi risuonano ancora in mente, ancora, ancora e ancora.
Pure fino a quando finiamo praticamente tutto il giro della recinzione, quasi un'ora dopo.
«Abbiamo finito qui, per oggi» sussurra Jake facendoci cenno di seguirlo.
Mi giro un'ultima volta verso la recinzione.
C'è un gruppo di Na'vi che stanno costruendo un macchinario o un'aggeggio strano, in particolare uno di quelli attira la mia attenzione.
Una Na'vi in particolare attira la mia attenzione
«Non è possibile» dico a voce bassa cercando di fare un passo avanti per vederla meglio
Ritirata, erano in troppi, siamo dovuti andarcene. Arriveranno tra pochi minuti riferisce Vayou tramite l'auricolare, ma è solo un rumore di sottofondo, non posso credere ai miei occhi
«Zanya andiamo» mi chiama Neteyam, ma la sua voce è attutita.
Proprio in questo momento la Na'vi si guarda intorno e non so come faccia, ma mi individua tra gli alberi e sono sicura che sia lei.
Potrei riconoscere il suo sguardo tra mille, potrei riconoscere i suoi occhi tra quelli di tutti i Na'vi sul pianeta, potrei riconoscere il suo sorriso ad occhi chiusi.
«Zanya!» esclama Neteyam di nuovo.
Faccio un altro passo avanti, mentre Neteyam mi prende il braccio tirandomi indietro, lo ignoro scostandomi.
Faccio un altro passo verso la recinzione, ormai solo pochi metri mi separano da essa e solo qualche altro metro da lei.
Ma poi suona un allarme. Inizia a suonare un allarme assordante che mi perfora le orecchie
«Cazzo!» dice Jake, prendendomi si peso e iniziando a correre nella foresta. Non so come è successo, ma ci hanno scoperti, il piano non è stato abbastanza buono, ci hanno scoperti.
«Correte» dice Jake mettendomi giù. Il momento di shock è terminato, mi concentro a correre.
Sarebbe molto meglio chiamare i nostri Ikran, ma siamo ancora a rischio bersaglio dalla base, potrebbero ancora spararci.
«Ancora qualche metro e saremo fuori pericolo» ci dice Jake mentre continuiamo a correre.
Sento che qualcosa ci segue, tutti lo sentiamo e sono veloci, quindi dobbiamo esserli di più.
Finalmente arriviamo in una piccola pianura dove i nostri Ikran ci stanno aspettando, in pochi secondi siamo già in volo.
Ci iniziano a sparare
«Salite verso l'alto» grida Jake, facciamo come dice, mentre le nuvole ci iniziano a circondare, siamo fuori pericolo.
«Cazzo!» ride Neteyam liberando la tensione
«Cosa è successo Zanya? Perché ti sei bloccata?» chiede invece Jake dopo qualche secondo. Voliamo abbastanza vicini da potere parlare, fisso per qualche secondo davanti a me, poi guardo Jake, che è un mezzo tra il mio Ikran e quello di Neteyam
«Ho visto una Na'vi» deglutisco, ma Jake mi fa continuare senza interrompermi
«Quella Na'vi era mia mia madre»

****
Boom, passo e chiudo.

Questo capitolo è tanta roba, senza che io aggiunga un commento.

Dunque al prossimo, non odiatemi che dovete aspettare un giorno💕

Avatar: the way of the air || Neteyam Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora