Andai nella stanza del direttore, visto che avevo sentito che mi cercava. Aprii la porta e a mia grande sorpresa c'era Valter seduto, vedendomi mi mostro uno dei suoi caldi sorrisi; decisi di entrare con aria un po' di ignara paura.
-"Signorina Kate. Volevo darle una notizia che le potrebbe fare molto piacere." Mi disse il direttore con un tono molto amichevole.
-"Mi dica." Risposi con un sorriso che era un po' una miscela di ansia e timore.
-"Mi hanno chiamato da New York. E sa, a seguito di molte collaborazioni con la nostra agenzia, hanno chiesto il nostro aiuto per una grande sponsorizzazione di immobili." Si fermò un attimo per proseguire subito dopo "Lei e Valter andrete a dirigere quel set. Biglietti pagati e tutto compreso." Finii con un grande sorriso.
Io guardai Valter un po' preoccupata, poi alzai gli occhi al cielo e sorrisi -"Perfetto, quando si parte?". Valter mi porse un fascicolo dove c'era tutto ciò che dovevo sapere sulla partenza; partivo fra quattro giorni su una delle più belle città con un bel ragazzo inquietante, cosa potevo chiedere di meglio? Forse una corda per impiccarmi.
Uscita da lavoro decisi di andare un po al parco. Quelle stradine circondate dai fiori mi davano un senso di felicità interiore, se ero ancora una bambina mi sarei lanciata su quei fiori e gli avrei odorati uno ad uno, trotterellando di allegria; pensavo che l'infanzia sia sempre la più bella parte di vita e quel pensiero nessuno poteva mai togliermelo dalla testa. Sorrisi abbassando lo sguardo e camminai pensando alla mia d'infanzia: ero una bambina molto fortunata, avevo tutti i giocattoli che volevo, un grande prato dove potevo giocare quanto volevo, un cane, un gatto, insomma, avevo la felicità sul palmo della mia mano. Ma poi le cose cambiano; crescendo quel tutto mi faceva male, io avevo sempre avuto tutto, tranne che l'affetto dei miei genitori, forse ciò di cui avevo bisogno. Ormai gli avevo esclusi dalla mia vita,non avevo più bisogno del loro affetto ne del loro denaro, tutto ciò che mi potesse ricordare il passato lo avevo annientato. Alzai gli occhi al cielo, e presa dalla tristezza piansi.
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La morte con gli occhiali
أدب نسائيKate è una giovane ragazza che ha poco più della maggiore età. I suoi genitori sono assenti nella sua nuova vita che lei stessa ha deciso di crearsi allontanando tutto ciò che le potesse ricordare la sua ricca vita che l'ha sempre tenuta molto dista...