Giravo e rigiravo per la stanza guardando le valigie, cosa portarti in un viaggio con un uomo tremendamente attraente? Domanda stupida. Vestiti più seducenti che mai, penserebbe una normale donna come le altre, peccato che io non lo sono mai stata. Iniziai a tirare in aria tutti i vestiti che possedeva il mio armadio ammucchiandoli sul pavimento, in queste situazioni mi veniva quasi la voglia di uccidermi, ma che ci posso fare, donna sono nata. Iniziai a mettere dentro la valigia i vestiti più strani e inadatti che avevo: una maglia gialla con una scollatura molto evidente sulla schiena, un maglione blu con dei ciondoli ricamati, una maglia verde con degli strappi alle maniche, e tacchi, molti tacchi. Sembrava come se volessi mettermi in mostra, forse lo volevo veramente tanto, togliamo il forse.
Appena avevo finito la valigia misi dell'erba sul tavolo ed iniziai a guardarla; piano piano avvicinai le mani e poco dopo rollai una bellissima canna per tranquillizzarmi. Una semplice canna non poteva accontentare mica una ragazza come me, perciò inizia a rollarne ancora, poco dopo aggiunsi pure dell'alcol all'opera ed iniziai a ridere ed a correre per tutta la casa.
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La mattina era arrivata ed io non sapevo neppure alzarmi dal divano; sentivo la testa cadere e il mio corpo camminava per i fatti suoi. Davanti lo specchio sorrisi ed iniziai a sistemarmi, era il giorno della partenza. Presi dei pantaloni neri, una camicia bianca e dei tacchi in legno. Misi la camicia dentro i pantaloni, mi infilati i tacchi e davanti all'enorme specchio pensai che sembravo davvero una signora, ma notai un piccolo difetto: gli occhi rossi, siano lodati gli occhiali da sole dissi a gran voce. Presi la borsa, la valigia e corsi via, lasciando i capelli sciolti al vento.
Appena scesi un piede dal taxi visti davanti a me Valter che con gran fretta mi fece un segno di saluto prendendo la mia valigia. Era tremendamente carino quando faceva il gentiluomo; lui aveva deciso di vestirsi in modo molto serio, giacca e cravatta, mantenendo sempre lo stesso fascino da ragazzino insolente e affascinante.
Appena l'aereo partii non ci degnammo più di uno sguardo, né di una parola, nulla di nulla, il parlare delle altre persone placava il nostro eterno silenzio. E silenzio sia.
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La morte con gli occhiali
ChickLitKate è una giovane ragazza che ha poco più della maggiore età. I suoi genitori sono assenti nella sua nuova vita che lei stessa ha deciso di crearsi allontanando tutto ciò che le potesse ricordare la sua ricca vita che l'ha sempre tenuta molto dista...