Capitolo 6

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Buio fitto, stessa stanza di sempre, forse più minacciosa. Il silenzio si prendeva beffa di me, singhiozzavo e non riuscivo a trattenere il pianto; mi trovavo sopra un baratro nero, vestita solo di fiori. Intravedevo un ombra nella lontana oscurità e non riuscivo a capire a chi appartenesse. Mi svegliai tutta sudata, sta volta Valter era nel letto con me, mi accucciai a lui ed iniziai a guardarlo, i suoi occhi mostrarono la loro bellezza e le sue labbra si aprirono in un sorriso.
-"buongiorno Kate, come ti senti?" Disse con aria tranquilla.
-"Mi sento bene." Dissi con un sorriso.
Il mal di testa era sparito, non so per quanto tempo dormii e neanche avevo il coraggio di chiederlo. Mi infilai i tacchi, salutai e scappai di tutta fretta verso il mio appartamento; però mi sentivo così vulnerabile al mondo, come un usignolo senza la sua mamma.
Appena aprii la porta di casa mi buttai sul divano ed iniziai a pensare al suo sorriso, a quei grandi occhi verdi, al suo profumo; il suo pensiero era così forte che lo annegai in un bel bicchiere di vino rosso. Mi spogliai, rimanendo completamente nuda davanti lo specchio, poi feci dei passi verso il bagno e mi gettai in vasca. L'acqua calda toccava il mio corpo indifeso ed io mi sentivo forte, mi sentivo immensamente potente e magnifica: come una dea ricoperta d'oro.
Il tempo iniziò a farsi lento, i secondi mi passavano accanto guardandomi con orrido disgusto; iniziai a sentirmi pesante, la stanchezza iniziava a mangiarmi da dentro. Presi una bottiglia di vino e iniziai a versarla sul bicchiere di vetro, a grandi sorsi mi bevevo l'anima e ridevo sola, finché il mio volto non inizio a diventare serio. Dal mio viso iniziarono a cadere delle gocce, prima una, poi due, tutto ad un tratto non mi riuscì più a fermare; questo è il mio baratro, sussurrai, qua ci sono solo io.

La morte con gli occhialiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora