Un sogno nell'oscurità

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Autore: Ida59 (7-10 maggio 2007) – Revisione gennaio 2023

Tipologia: one-shot

Rating: PG

Genere: Drammatico, Introspettivo

Epoca: Post 6° libro

Personaggi: Severus Piton, Albus Silente

Pairing: nessuno

Avvertimenti: Nessuno

Riassunto: Un'implorazione a un caro amico, affinché una promessa venga rispettata. L'ultimo sogno rimasto in un'anima ormai troppo lacerata.

Nota: scritto per i fanwork di Lumos.it sul tema "In morte di Albus"
Ambientato verso la fine de 6° libro, tutti o quasi, sono addolorati per la scomparsa di uno dei più grandi maghi che hanno camminato sulla Terra, Albus Silente.
Ognuno l'ha vissuta a modo suo, c'è chi ha pianto, chi semplicemente è stato zitto alla vista della bianca bara.
Scegliete un solo personaggio e descrivete le emozioni che ha provato... prima o dopo la morte del grande Preside. 

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.



Un sogno nell'oscurità


Apro gli occhi: buio.

Li richiudo: sempre e solo buio.

Sono avvolto dalle tenebre e l'oscurità è dentro di me.

Io sono l'oscurità.

Ho lasciato che la mia luce svanisse in un fragoroso lampo verde, in due folgoranti parole di morte.

Di nuovo inghiottito dalle tenebre dalle quali avevo disperatamente cercato di fuggire.

Strizzo gli occhi e una tenue ombra bianca, illuminata dalla luna, riluce tra il fogliame nero della notte, in riva al lago.

Troppo lontano per vedere bene, ma non mi è permesso avvicinarmi oltre, neppure adesso che è estate e la scuola è chiusa.

Come non mi è stato possibile quel giorno, quando le fiamme hanno avvolto il tuo corpo ed io, tuo assassino, ho tremato nell'ombra folta della foresta, dietro ai suoi selvaggi abitanti, dietro ai saggi centauri, lontano, dilaniato da un dolore troppo forte per continuare a vivere.

Eppure dovevo vivere.

Questo era stato il tuo ultimo ordine.

Sei morto perché io sopravvivessi, e per questo io devo andare avanti.

Quel giorno le mie unghie graffiarono in profondità questo marchio maledetto che m'incatena all'Inferno dell'Oscuro Signore, cercando feroce di strapparlo via, in un ennesimo, folle e vano tentativo di liberarmi dalla mia schiavitù.

Mi hai rimandato da lui.

Tu che da lui mi avevi salvato.

"Non c'è altra possibilità", affermasti, "Ora che è tornato, devi riprendere il tuo ruolo di spia."

L'ho fatto, ma non è bastato.

Ho lasciato che violasse la mia mente, che contaminasse ricordi felici e rinnovasse angosciose memorie.

In difesa di Severus PitonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora