L'ombra magra della mia figura scivola lenta sulla spiaggia, mentre il lungo mantello nero raccoglie nelle falde l'umida rena. La luna splende alle mie spalle, fredda e insensibile regina della notte, impassibile spettatrice della mia tragedia, mentre il mare piange piano le lacrime che non ho più.
Trascino i piedi, un peso immane mi schiaccia a terra, e rallento sempre più il doloroso cammino fino a fermarmi davanti alle ceneri fumanti di quello che, fino a poche ore fa, era il mio sogno felice.
Lente volute di fumo chiaro, sospinte dalla brezza notturna, s'intrecciano nell'aria, labili fantasmi che incatenano la mia anima a questa notte.
Guardo la desolazione davanti a me, mentre il mare mormora, sommesso e monotono alle mie spalle, una nenia di morte.
Hanno bruciato tutto.
Tutto.
Loro che erano i miei amici.
Quelli che io ho tradito da tanto tempo.
Non mi è rimasto più nulla.
Neppure le lacrime per piangere.
Non posso farlo: ho già pianto invano tutte le mie lacrime; e il mio immenso dolore ha arso anche ogni lacrima futura.
E' rimasto solo il sale, a bruciare amaro le mie labbra.
Abbasso il capo e i capelli, neri come la disperazione di questa notte, mi coprono il viso.
Solo cenere.
Un lungo tremito mi assale e crollo in ginocchio, le mani a stringere forte la sabbia tra le dita.
A stringere il nulla.
Sono tornato.
Sono trascorse ore, e del rogo della nostra casa, amore mio, ora ci sono solo ardenti ceneri che mi soffocano il cuore.
Di te non è rimasto più nulla.
Non ho più nulla.
Nemmeno mia figlia.
L'ho portata via, in salvo, lontano da qui.
Lontana da Lui.
La mia bambina, la nostra piccola, adorata e desiderata bimba.
Ho dovuto farlo.
Ho dovuto rinunciare a lei.
Per salvarla.
Come non ho saputo fare con te, mia amata Lys.
Vi ho perduto entrambe e ora voglio solo morire.
Non temere, lei è al sicuro e Lui non potrà mai trovarla.
Lei vivrà, senza mai sapere di noi. Senza mai sapere che avrebbe dovuto essere una maga.
L'oblio è la sua vita.
Il ricordo è la mia morte.
L'ho portata dove Lui non la cercherà mai, tra i Babbani, da parenti di mio padre.
Ho cancellato la sua magia, gliel'ho strappata via, l'ho distrutta e calpestata insieme alla mia anima.
Ho dovuto farlo.
Per proteggerla da Lui.
Sono esausto, svuotato d'ogni energia magica. Quanti arcani sortilegi ho magistralmente eseguito in questa notte maledetta, quante memorie ho modificato e quante nuove realtà ho creato!
Ma ora la nostra piccina ha un futuro: gliel'ho costruito io, distruggendo il suo passato e negando il frutto del nostro amore.
Perdonami, Lys.
Perdonami per averti amata.
Perdonami per averti uccisa.
Avrà il mio cognome, però, proprio come volevi tu.
Ed il tuo nome.
Come ho voluto io.
Gli unici legami che ho potuto lasciarle di noi.
Legami che lei non potrà mai comprendere.
Voldemort non la troverà mai.
Ti ho portato via tutto, bimba mia: la mamma e il papà, il tuo passato e la tua magia.
Ma l'ho fatto solo per poterti dare di nuovo un futuro.
Ho rinunciato a te, ma solo per salvarti, solo perché ti amo.
Come sempre amerò la tua mamma.
La mia Lys.
Solo cenere ardente nel mio cuore.
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In difesa di Severus Piton
FanfictionUna raccolta di 13 storie, brevi e lunghe, scritta tra il 2005 e il 2007 per gridare al mondo quali motivi hanno spinto Piton a compiere determinati gesti e quali sono stati i sentimenti e le emozioni che ha provato. E che, soprattutto, Severus Pito...