III

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"Dai ragazzo, sveglia! Ci sono clienti"
Urlò il capo al giovane panettiere.
"Arrivo subito!" rispose lui, portando al bancone una teglia di pane appena sfornato. "Salve, desidera?"
"Un po' di quel pane alle patate, se possibile"
"Certo, sono 6 Fiocchi e 4 Linée" disse, mentre chiudeva il pane della donna in alcuni strati di carta. Prese i soldi e consegnò il pacchetto, salutando calorosamente.
"Rey! È quasi ora di chiusura, conta i soldi e va via" urlò nuovamente il suo capo dalla cucina. "Si, signore" rispose.
Così contò i soldi - 64 Fiocchi e 23 Linée - assicurandosi poi di intascarsi di nascosto almeno una parte.
"54 capo" disse, senza però ricevere risposta. Sospirò, si tolse il grembiule sporco di farina e uscì dal negozio.

Iniziò a camminare per la città, senza alcuna meta. Cambee era grande, piena di strade, negozi, botteghe e soprattutto mercati. In piazza, ogni terzo giorno della settimana, si svolgeva il Mercato di Cambee, un evento storico della città, a cui assistevano, compravano e vendevano, persone di tutte le terre. Sarebbe voluto passare, ma doveva prima fare un salto a casa. Lavorava dalla mattina presto in quella panetteria con il suo burbero capo, e non vedeva l'ora di tornare alla propria abitazione, lavarsi, mangiare e godersi il pacifico silenzio.

Camminò ancora un po' per la strada acciottolata, per arrivare poi ad una casupola. Aprì la porta ed entrò. Si godette l'aria di casa, posò la schiena contro la porta e scivolò fino a sedersi sul pavimento, con gli occhi chiusi. Rimase così per svariati minuti, poi si alzò e diede l'acqua alle piante che teneva appese al soffitto. Andò in cucina e si preparò qualcosa di veloce, per poi portarselo sulla poltrona in salotto. Qui giaceva un libro aperto, le pagine ingiallite dal tempo. Si sedette, e iniziò a leggere, mentre si godeva il suo meritato pranzo.
Non seppe quanto tempo passò, ma ad un certo punto sentì qualcuno bussare alla porta.
Per un primo momento ignorò completamente il fastidioso rumore, ma vedendo il bussare diventare insistente, sbuffò infastidito e si alzò per andare ad aprire.
"Moira!"
"Alla buon'ora! Ti sei di nuovo chiuso in qualche stramba storia, non è così?"
"Non stramba, solo un romanzo" la corresse. "Dimmi, cosa vuoi? Perché sei qui?" Le chiese incrociando le braccia. Moira, una devastante giovane donna dall'innata bellezza, con i suoi capelli corvini e gli occhi celestiali, faceva gola a chiunque lei passasse davanti. Lei però era troppo orgogliosa, tant'è che nessuno si è mai azzardato a chiederle anche solamente il nome. Erano cresciuti insieme, la poteva definire la sua migliore amica. C'era sempre stata per lui, quando da bambini gli altri lo prendevano in giro per i suoi capelli dorati, fino alla morte prematura dei suoi genitori.
"Quindi?" Chiese ancora, mentre osservava l'amica girare per la cucina in cerca di cibo, aprendo mobili e cassetti. Alla domanda, lei si girò di scatto e lo guardò. "Andiamo al mercato. Ora"
"Ma stavo finendo il libro, e--"
"Ho detto Ora" e concluse la conversazione. Nessuno poteva contraddire Moira. La seguì all'uscita e chiuse la porta, dirigendosi entrambi verso la piazza dove si svolgeva il mercato di Cambee.
"Allora, com'è andata oggi a lavoro?" Chiese mentre camminavano. "C'era il ragazzetto a cui fai la corte?" Disse con un sorriso malizioso, dandogli una spintarella con la spalla.
"Dai, Moira, sai che non..."
"Lo so, ma in fondo hai iniziato a lavorare in panetteria solo per lui, no?"
"E per racimolare dei soldi" la corresse Rey. Moira era stata la prima - e ultima - persona che sapeva del suo segreto. Era prevista la pena capitale per chiunque provasse qualsiasi tipo di sentimento impuro verso qualcuno dello stesso sesso. E beh, su tutte le terre esistenti, Rey era stato lo sfortunato malcapitato.

Camminarono fino alla fine della strada, iniziando a scorgere molte persone che si dirigevano nella stessa direzione. Entrarono così nella grande piazza, luminosa e piena di persone, soprattutto stranieri. "Guarda Rey! Musica dal vivo, vieni!" Gridò l'amica, e trascinò il povero ragazzo verso i tre musicisti, che stavano suonando e ballando per un gruppo di bambini lì nei paraggi. Si unirono al gruppo di donne coi mariti, che battevano a tempo le mani mentre vedevano i loro figli giocare tra loro. Moira ci prese subito gusto, ed iniziò a chiacchierare con una giovane ragazza, anch'essa lì per godersi lo spettacolo. Rey iniziò a sentirsi di troppo, così si allontanò silenziosamente.
Girò per alcune bancarelle, molti venditori lo fermavano per fargli offerte o convincerlo a comprare, ma Rey era fermo sull'idea di non prendere nulla che non gli servisse o piaccia davvero. Aveva con sé solo i 10 Fiocchi rubati, e non poteva permettersi di gettarli via tutti.
Vide in lontananza uno stand di dolciumi, con un mucchio di bambini e ragazzetti appiccicati, che saltavano, gridavano o semplicemente rimanevano a fissare le golosità che offriva il mercante. Rey si avvicinò, e occhiò una barretta di cioccolato.
"Quanto vengono queste?" Chiese.
"3 Fiocchi" gli disse, e così ne prese una. L'addentò con gusto, col dispiacere dei bambini che lo osservavano mangiare e allontanarsi. La finì velocemente - forse troppo - e continuò a girare tra le bancarelle e la folla. Si chiese dove fosse mai finita Moira. Poi, in lontananza, vide lo stand che più gli interessava. Libri.
C'era un cartello in legno su cui era inciso Vecchia Biblioteca di Neveh'. Adorava i libri di Neveh, una vera patria per la letteratura. Non era la prima volta che acquistava libri provenienti da così lontano. Infondo Rey non era mai stato fuori Cambee.
Si avvicinò, e guardò tutti i titoli presenti.
"Ogni libro 10 Fiocchi, ma se hai libri usati da portate allora soltanto 5!" sentì dire il mercante ad un altro ragazzo. 'Cazzo, 10 Fiocchi soltanto uno? Mi pento di aver preso quella cioccolata' si disse fra sé e sé.
La maggior parte dei titoli presenti li aveva già letti, ma due libri in particolare lo avevano incuriosito: L'amore secondo l'amore e Casa di Castagne.
Sospirò, e tirò fuori il borsellino con le monete, dovendo spendere per forza i soldi del suo ultimo stipendio. Sarebbe andato avanti a pane ed acqua, non c'erano problemi. Pagò il mercante, e nel mentre diede un occhiata al ragazzo a fianco a lui. Parevano avere la stessa età, ma non l'aveva mai visto in giro. Gli sembrava abbastanza in difficoltà a scegliere che libro prendere, così decise di dargli una mano. Sembrava una persona dal carattere forte, così gli indicò "Le avventure di Erin Hood", che parlava di un bandito che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Una volta fatto, si dileguò il più velocemente possibile con i suoi libri sotto braccio, non volendo scontrarsi con l'altro ragazzo. Andò a cercare Moira, ma non la trovò da nessuna parte, così decise di tornare a casa da solo.

Il tramonto era ormai passato, e Rey si trovava a casa davanti al caminetto acceso, a godersi la sua nuova lettura. Ma senza nessun preavviso, qualcuno gli piombò in casa gridando nel panico.
"REY! REY È UN'EMERGENZA! REYY!!"
Il giovane dai capelli dorati si alzò velocemente, lasciando cadere il lbro ai suoi piedi.
"Ernest! Diamine, che succede?" Chiese al suo amico scrittore. Avevano frequentato la stessa accademia seguendo lo stesso percorso di studi, e per quanto astio scorresse tra loro all'inizio, ora erano grandi amici.
"C'è-- c- c'è--"
"Calmo, respira"
"Le guardie! Stanno venendo qui! Sono stati da Flavio e Gerarld, e verranno anche qui!"
"Cosa? Le guardie? Perché mai dovrebbero--"
"Non lo so Rey, ma ti prego, va via. Non voglio vedere mozzata la testa ad un altro dei miei amici. E sai a chi mi riferisco" disse. Si, Rey lo sapeva bene.
Flavio, Gerarld ed Ernest erano stati tutti suoi compagni di studi, insieme a Nord. Loro cinque, come altri della loro accademia, iniziarono a pubblicare libri e articoli in anonimo contro lo stato tirannico del re Luther Roland Barnabur III, seguendo tutti l'esempio e le regole di Rey, creando così una specie di setta. Nessuno doveva sapere chi pubblicava cosa, nemmeno gli scrittori avrebbero mai dovuto conoscersi tra loro. Flavio, Gerald, Ernest e Nord erano l'eccezzione. Tuttavia quest'ultimo, non c'era più. Era stato accusato di aver divulgato false leggi all'interno dello stato attraverso i suoi manoscritti, e fu condannato a morte. O meglio, fu rapito dalla sua abitazione una notte, e tutti lo ritrovarono solo la mattina dopo alla ghigliottina con la testa già mozzata. Fu uno shock per tutti, e fu abbastanza per porli in uno stato di terrore. Durò poco in verità, finché Rey non fu il primo tra le sue conoscenze a riniziare a scrivere in anonimo. Si disse 'Nord non era stato semplicemente abbastanza attento. Noi lo saremo di più'. E con questa motivazione andò avanti, gli altri al seguito.

"Va bene così. Sono stato attento, vorranno fare solo dei controlli. Non c'è pericolo che mi scoprano" disse soltanto, e sorrise al suo amico spaventato.
"Stai attento Rey. Non sai a cosa vai incontro mettendoti contro il regno"
"Invece lo so perfettamente, per questo andrò avanti, finché tutti non apriranno gli occhi e sapranno qual'è la verità"

Soldier, Poet, KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora