Stavano galoppando più veloce che potevano in mezzo ai vasti colli di Cambee. Non erano troppo lontani dal centro città, ma sapevano che finché sarebbero rimasti nel regno, il re li avrebbe fatti perseguitare e uccidere.
Dovevano superare il confine, così che le guardie non potessero raggiungerli. Il regno di Terzinia era sicuramente il più vicino, ma sarebbero dovuti passare per la foresta e oltre il grande lago. Non era fattibile. Così decisero di rifugiarsi a Baco. I governanti, re Florer e la regina Minor, erano amici intimi della regina madre di Martin. Quest'ultimo tuttavia, non aveva idea di cosa fosse successo in seguito alla morte della madre, essendo che il regno di Baco e Cambee avevano troncato i rapporti.Stavano cavalcando ormai da girca 4 ore. Il sole era calato e le prime stelle iniziarono a mostrarsi nel buio notturno. Martin era in testa col suo cavallo bruno; subito dietro di lui Uriel col suo corsiero nero e Rey con un destriero bianco latte.
Il biondo inizio tuttavia a rallentare, rimanendo indietro rispetto agli altri. Uriel se ne accorse, rallentò e si avvicinò per esaminare il problema: Rey stava dormendo.
"Ehy, Martin!" Chiamò Uriel. Martin si fermò all'improvviso e si avvicinò ai due amici. Uriel smontò da cavallo e Martin fece lo stesso.
"Che accade?" Chiese il principe.
"Rey. È esausto"
"Lo siamo tutti. Lui più di noi, dopo quello che ha passato oggi" confessò.
Entrambi aiutarono l'amico a scendere, mentre lui dormiva ancora. C'era un grande Cedro nelle vicinanze, avrebbe fornito un ottimo riparo per la notte.
Uriel portò in braccio Rey, mentre Martin radunava i 3 cavalli e insieme si avviarono tranquilli verso il grande cedro. Cambee era famosa per i suoi cedri millenari, erano sparsi per tutte le colline. Il cavaliere adagiò l'amico, poggiandogli la schiena e la testa contro il tronco e andò ad aiutare Martin a legare i cavalli.
"Manca tanto?" Chiese Uriel.
"Più o meno 3 o 4 giorni se andiamo veloci come oggi" affermò Martin.
Una volta legati gli animali, i due amici si sedettero lungo il colle. Erano entrambi esausti, ma l'adrenalina in corpo gli vietava di dormire.
Rimasero a guardare le stelle per un tempo indeterminato, la luna che cresceva sopra di loro.
"Cosa faremo adesso?" Chiese Martin.
"Non ti mentirò. Oggi io e alcune truppe avevamo programmato di uccidere il re" disse, guardando poi la reazione nel volto dell'amico. Nulla, così continuò:"capisco che sia difficile. Abbiamo tutti lasciato una parte di noi lì. Le nostre case, le nostre famiglie, i nostri amici..." disse. Martin abbassò la testa di scatto e l'osservò, preoccupato.
"Non farà...non ferirà i vostri conoscenti vero? Sarebbe così spregevole da parte sua"
"Sono preoccupato anche io, ma senza accuse fondate...so che tiene gli amici di Rey nelle prigioni" disse Uriel. Era tardi e lui troppo stanco, che quasi smise di compiere frasi di senso compiuto. Lo stesso valeva per Martin, che annuì semplicemente. Si sentiva in colpa, tutto questo era per colpa di persone del suo stesso sangue. Aveva paura che anche lui avesse tale vena crudele.
"Bene. Andiamo a dormire, domani è meglio svegliarci all'alba. Non possiamo rischiare che i soldati ci raggiungano" disse Uriel, concludendo la frase con uno sbadiglio. Si alzò e si andò a sedere a fianco a Rey. Coprì l'amico col mantello nero e poggiò la testa sulla sua spalla, addormentandosi velocemente. Martin osservò la scena in silenzio. Si stese sul prato che la sera scuriva, e si addormentò profondamente.L'alba arrivò prima di quanto immaginassero. Uriel si prese il compito di svegliare tutti, essendo lui un mattiniero abituario.
"Martin! Diamine svegliati, dobbiamo andare!" chiamò Uriel scuotendolo.
Martin aprì gli occhi di scatto, alzandosi velocemente. Si guardò intorno. Si sentiva un gran male alla schiena e al costato, le braccia completamente addormentate. Gli mancavano le camere del castello, non poteva negarlo. Tuttavia, per la prima volta nella sua vita, aprì gli occhi trovandosi ciò che lui definiva l'infinito. Vasti colli verdi, il sole che saliva velocemente accorciando le ombre. Non poteva avere un risveglio migliore. Oltre al mal di schiena si intende. Si alzò traballante, prendendo la mano di Uriel che lo tirò su. "Che dolore!" Quasi gridò, massaggiandosi la schiena palpitante.
"Oh, il principino vuole che lo alzi in braccio per salire a cavallo? O il suo culo dorato può farlo da solo?" Disse sarcastico Uriel, prendendolo in giro.
"Il suo culo è di bronzo, non dorato Uriel" lo corresse Rey, che si prestava a salire sul suo destriero bianco.
"Intanto il mio fondo-schiena è regale, i vostri no" disse Martin e si alzò, sbrigandosi a seguire i due amici e si avviarono nuovamente galoppando verso meta.☁︎ ♕︎ ☁︎
Negli ultimi due giorni a Cambee stava avvenendo il delirio. Il re non poteva non mantenere il giuramento fatto, ma sentiva il bisogno di dover giustiziare i traditori nel regno. Soprattutto se così numerosi.
Il re Barnabur III si sentiva per la prima - o la seconda - volta nella sua vita sconfitto. La guardia che gli aveva giurato fedeltà, che lo aveva servito per anni, lo aveva tradito. Il suo stesso figlio aveva rinnegato la sua patria, suo padre e il suo sovrano.
Tuttavia, Re Barnabur III era conosciuto per il suo sangue freddo. Se avesse dovuto giustiziere suo figlio, lo avrebbe fatto senza batter ciglio. Ed era esattamente ciò che aveva intenzione di fare.
Dopo la fuga dei 3 briganti, il re fece creare e attaccare per tutta la città dei volantini, con il nome, la taglia e un ritratto sbiadito dei 3 fuggiaschi. Mandò i cavalieri che ancora gli erano fedeli a cercarli e ucciderli istantaneamente.
Il suo rancore era tanto grande da pensare di minacciare amici e familiari per farli tornare indietro. Ma senza solide accuse e prove non poteva toccare gli innocenti.
Aveva tuttavia guadagnato parecchi carcerati: dai tre amici di Larou, ai soldati catturati dai 4 Regi, che vennero a sapere degli imprevisti solo dopo l'accaduto.
"Li avete trovati?"
"No sire, le truppe si stanno spostando verso est. Potrebbero essere andati ovunque e--"
"Prendeteli e uccideteli! Non tornate da me finché non avrete le loro teste" disse soltanto.
"...si, sire..." annuì il gendarme, e balzò via dalla sala. Luther invece si poggiò al trono, massaggiandosi il ponte del naso. Arthur entrò velocemente, assistendolo.
"Padre, siete stanco. Venite a coricarvi" gli disse, e il re annuendo si fece portare nelle sue stanze.
"Grazie Luther. Adesso vai, confido che tu riuscirai a trovare tuo fratello prima degli altri, e a conferirgli una severissima punizione" disse e si addormentò.
"Si padre" rispose Arthur, e uscì dalla stanza.✵ ᯽ ۞
"Bevi piano Uriel che ti strozzi"
"Si, il fiume sicuramente non si prosciugherà se bevi più lentamente" gli dissero Rey e Martin. I tre erano arrivati ad un ruscello, e ne stavano approfittando per far abbeverare i cavalli e riempire le due borraccie che avevo dietro. Rey si rinfrescò il viso e sciolse i biondi capelli dal filo di spago che portava. Sciacquò anche i capelli, per darsi una pulita dalla lunga corsa degli ultimi due giorni.
"...e l'acqua che arriva dal fiume passa da-- Uriel?" Chiamò Martin.
"Mh? Scusa, e da dove arriva l'acqua?" Chiese nuovamente. Martin lo osservò scettico. "La tua testa è piena d'acqua. Che diamine stavi guardando?" Chiese Martin, sporgendosi oltre il suo amico per vedere dalla sua stessa prospettiva. Uriel però gli diede una forte spinta scherzosamente.
"Fatti gli affari tuoi" disse ridendo. Martin gli ridiede indietro la spinta, questa volta più forte. Lo stesso fece Uriel, e continuarono così finché non furono entrambi a terra strattonandosi.
"Quanti anni avete, 10 o 22?" Chiese Rey vedendoli.
"Oh, sta zitto Rey e vieni pure tu!" Gridò Martin. Lo afferrò per il colletto e lo trascinò giù in mezzo a loro.
I tre risero e rimasero distesi lì, sull'erba verde a guardare il cielo sopra di loro. Non una parola, solo il fruscio del vento.
"Bene. Andiamo" disse Martin alzandosi improvvisamente, dirigendosi verso il suo cavallo.
Rey e Uriel si alzarono anche loro, più lentamente.
"Stai bene...coi capelli sciolti, intendo" disse poi Uriel. Rey lo guardò, un po' stupito dal complimento. Si sistemò i biondi capelli dietro l'orecchio e lo ringraziò. Poi si alzò e andò anche lui verso il suo cavallo bianco. Uriel iniziò a sentirsi uno strano calore nelle guance e iniziò a pensare di avere la febbre. Avrà preso freddo la notte prima.
Partirono nuovamente, scappando dalla terra che un tempo chiamavano casa.
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Soldier, Poet, King
Fantasy𝐸 𝑣𝑒𝑟𝑟𝑎̀ 𝑖𝑙 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜, 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑟𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑐𝑎𝑑𝑟𝑎̀. Un Re, un Soldato, un Poeta e un regno in rovina. Tre giovani, un viaggio. _____________________________________ - Mondo fantasy, inaccuratezze storiche - presente...