capitolo 43- Qua per te

276 17 12
                                    

Esattamente 10 minuti prima dell'incontro, Jimin si trovava davanti alla porta del più piccolo e non riuscendo in alcun modo di trovare il coraggio per bussare.
Qualche istante dopo, arrivò il fattorino. "Oh- mi scusi- è lei il signor Jeon che ha ordinato una salamino piccante e una margherita?" Chiese il giovane ragazzo, scendendo dal motorino. Uh? "No, ma sto per entrare, le porto io." Disse accennando un sorriso. "Sono 15 euro." Disse il giovane fattorino, che avrà avuto all'incirca la sua età, e Jimin annuì tirando fuori il portafoglio, pagando così le pizze. "Arrivederci e buona serata." Si inchina e il suo saluto venne presto ricambiato.
Finalmente riuscì a prendere coraggio e a bussare alla porta.
Dopo poco meno di un minuto, la figura di Jungkook glo apparve davanti, lasciando il biondo senza fiato.

È ogni giorno più bello.

Pensò osservandolo, per poi scuotere la testa e risvegliarsi dai propri pensieri. "H-hey." Sussurò vedendo poi il ragazzo davanti a lui indietreggiare lentamente. La sua espressione però non era ben chiara.
Sicuramente esprimeva stupore, pareva confuso, misto forse alla curiosità, oppure era rabbia?
Jimin non lo sapeva, ma in quel momento non voleva fare altro che stringerlo forte a sè.
"Che fai qua?" Chiese con un filo di voce il minore.
"Sono qua per te. Ti ho chiamato non so quante volte, inviato non so quanti messaggi... Ti prego lasciami spiegare-." Cercò di parlare il maggio4e, venendo bruscamente interrotto dal più piccolo. "No adesso vattene, e lasciami la mia pizza." Disse con tono disprezzante, decisamente piu alterato adesso. Prese i due cartoni di pizza dalle sue mani, per poi sbattere il portone di casa, volendolo chiudere fuori.
Jimin, d'altro canto però, era determinato a risolverci o quantomeno cercare un confronto con lui, anche se ciò doveva significare lasciarlo in pace per sempre.
Non era pronto a quello, ma doveva avere delle risposte, ma anche, e soprattutto, Jungkook doveva averle. Prontamente si ritrovò a bloccare la porta col piede incastrato fra la porta e il cornicione, per evitare che riuscesse a chiuderlo fuori.
"Aspetta Kook, perfavore, fammi parlare!" Lo supplicò il biondo.
A quel punto, il padre, sceso al piano di sotto per poter cenare, assistendo alla scena, decise di intervenire. "Hey Jimin, ciao. Kook, fallo entrare, dai." Disse andandogli incontro, prendendogli le pizze di mano, ponendole sul tavolo.
Jungkook lo osservò, per poi sbuffare sonoramente. "Mi è passata la fame, mangiatevela voi quella pizza." Disse prendendo in collo Bam, andando in camera sua col cucciolo. Il padre sospirò. "Scusalo Jimin, è solo... Ancora ferito, ecco. Accomodati pure, io vado a parlargli un'attimo." Gli sorrise accogliente, salendo poi in canera dal figlio, trovandolo steso sul letto, girato di spalle. "Jungkookie." Disse il padre osservando, sopsirando poi, sedendosi accanto a lui. "Io capisco come ti senti, lo so bene tesoro, ma trattare così Jimin, non ti farà stare meglio. Fallo parlare, e magari dopo prendi una decisione. So quanto ci stai soffrendo, anche se stai cercando di nascondermelo." Disse, portando la mano attorno alle sue spalle, per poi abbracciarlo.
Jungkook annuì, asciugandosi rapidamente una lacrima fugace. "D'accordo appa.." sussurrò solamente, con sguardo basso.

Angolo concavo
Ecco a voi un'altro capitolo! Spero che vi piaccia!❤️❤️
Secondo voi cosa accadrà davvero? Faranno pace? O questa sarà la fine decisiva per i jikookini?👀

The Cause Of My Euphoria|| JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora