Appena tornato a casa Jungkook trovò suo padre ad aspettarlo.
"Jungkookie siediti, perfavore" disse il padre seduto sul divano.
Jungkook sospirò e si sedette, sapendo che avrebbero fatto una lunga chiaccherata.
"Kook-" inizio il padre.
"Si appa lo so, sei arrabbiato perché non ti ho setto dei voti e del colloquio" disse interrompendo il padre, roteando gli occhi.
"Adesso parlo io Jungkook" lo zittì serio il padre.
"Da quando in qua menti così, Jeongguk?" Chiese il padre alzando un sopracciglio.
Jungkook sgranò gli occhi incredulo. Suo padre non lo chiamava mai col nome completo.
Fin da quando era piccolo aveva accorciato il nome chiamandolo Jungkook.Va bene aveva sbagliato, ma non aveva fatto niente grave.
Questa domanda gli fece male."Io non mento. Me ne ero scordato e quando l'ho ricordato era tardi. Non saresti potuto andare comunque" si giustificò sincero.
Era la verità, se lo era ricordato giusto un ora prima, visto che ne parlavano sul gruppo di classe. E visto che ormai, da giorni, tutti i posti disponibili era stati presi non credeva fosse cosi importante ricordarlo al padre.
"Chissà quante cose ti sarai scordato!" Disse il padre innervosito.
Non gli piaceva affatto quando suo figlio gli nascondeva le cose. Ci teneva che non ci fossero segreti fra loro due.
"Scherzi??" Chiese alzandosi di scatto e il padre, Jungho, scosse la testa.
"Sei in punizione, niente moto un mese" disse guardando suo figlio severo.
"Io- tu- non puoi farlo!!" Si difese.
"E non è finita qua. Prenderò qualcuno che possa darti ripetizioni affinché tu possa migliorare quei brutti voti in chimica" disse serio.Jungkook era un ragazzo cosi forte.
Il padre non si sarebbe mai aspettato che si sarebbe messo a piangere solo per essere stato messo un punizione."Va bene!" Disse il giovane andando in camera sua sbattando violentemente la porta, con gli occhi pieni di lacrime.
Okay la ramanzina, okay le ripetizioni, ma la sua moto no.
Era l'unica cosa che amava con tutto sé stesso, che lo faceva sentire libero e libero di essere se stesso, senza maschere, senza falsi sorrisi.
La sua moto era l'unica che lo salvava da questo mondo di cattiverie.Quella moto era appartenuta a sua madre, quando era giovane.
Infatti Jungkook aveva ereditato da lei la passione per i motori e le moto. La mamma spesso gli comprava gli macchinine e lo faceva salire sulla sella emettendo il suono che Jungkook amava più al mondo: il rombo della moto.Il suo sogno era quello di diventare meccanico.
Suo padre sapeva fosse importante per lui, ma forse non aveva capito quanto lo fosse.
Dopo circa 10 minuti il padre lo raggiunse.
"Kook apri la porta" busso piano. Senti la serratura fare uno scatto e la maniglia si abbassò. Kook ritornò eul letto."Forse ho esagerato.." sussurrò Jungho, piu a se stesso, che al figlio.
Non aveva mai messo in punizione Jungkook.
Prima ci pensava la madre a fare la parte del poliziotto cattivo.
Dopo la sua morte, jungkook era diventato piu irrequieto, calmo e.. forse anche più malinconico.Il ragazzo non rispose.
"So che tu ami quella moto-"
"Amare quella moto?? E basta?? Io la venero quella moto. È tutto per me! E tu vuoi portarmela via!" disse alzando la testa di scatto.
"Perché?" Chiese il padre, volendolo sinceramente sapere il motivo di tanto affetto nei confronti di un pezzo di ferro.
"Perché mi sento al sicuro. Mi sento tranquillo e me stesso quando sono su quella moto. Tu credi sia solo un mucchio di ferraglia ma non lo è! Quella moto è il mio modo di sfogarmi e sparire da questo mondo" si sfogo. "Quella moto è importante per me perché è come se un pezzo di mamma fosse sempre con me, quella moto è la mia felicità" ammise poi con gli occhi lucidi.
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The Cause Of My Euphoria|| Jikook
FanficJungkook è un giovane dal carattere chiuso e testardo. Jimin è innamorato di lui e, scrivendo in anonimo, cercherà di fare breccia nel cuore del giovane. ATTENZIONE: •boyxboy •Jikook/mingguk •Au Probabilmente saranno: •Jimin top⬆️ •Jungkook bottom⬇️...