The Cause Of My Euphoria|| Jikook

capitolo 40- un hotel speciale

Rompicoglioni🤍

;Koo mi dispiace...

;Ti prego, rispondi, è importante

;Perfavore, chiariamo

;Perfavore...

;Sei online...

;D'accordo...scrivimi quando vuoi...mi manchi

;Tanto..
visualizzato

Jungkook era entrato per errore nella chat.
Era ancora frastornato, deluso, e certamente non aveva voglia di parlare con quel ragazzo, proprio adesso. Voleva godersi un po di tempo in pace, lontano dai problemi e dei troppi pensieri. Si sentiva preso in giro, e sicuramente la cosa non sarebbe stata risolta in poco tempo.
Sospirò pesantemente, spegnendo il proprio cellulare, entrando nel piccolo hotel di montagna.
L'interno era completamente ricoperto da varie tonalità e differenti tipi di legno.
I larghi tappeti rossi ornati da decorazioni delicate coprivano parte del parquet in legno massello. Le tende bianche e pesanti erano aperte, lasciando il paesaggio bianco il bella vista.

Tutto era perfetto.

Quel piccolo e poco conosciuto hotel, era il luogo in cui la madre e il padre di Jungkook si erano conosciuti, durante le feste di Natale, circa 10 anni prima della nascita di Jungkook.
Erano due giovani ragazzi, e possiamo dire, che fu presto un colpo di fulmine.
Junkyun presto le propose di stare insieme a lui, e lei certamente non si tirò indietro. Erano innamorati alla follia.
Un amore così puro e vero non si vedeva in giro molto spesso.
Ogni anno, si recavano in quel posto, nel medesimo periodo di quando si erano conosciuti, e non facevano eccezioni.

Era importante per loro.

Quel, bellissimo quanto semplice, hotel era considerato un po come la seconda casa dei due giovani amanti.
Anche dopo la nascita del figlio, continuavano a frequentare il posto, portando con se ovviamente il piccolo pargoletto.
Dopo la morte della giovane donna, Junkyun, il padre, non volle più tornarci, fino a quel momento.
Per lui era un dolore immenso tornare in quel posto dai ricordi felici. Quel posto sapeva cosi di casa, di familiarità, ma anche di dolore indescrivibile, in quanto, lo riportava alla scomparsa dell'amata.
Anche per Jungkook, però, quello chalet aveva molta importanza, e lui voleva rendere felice il figlio.
"Papà mi serve il caricabatterie." Si lamentò Jungkook cercando il caricabatterie. "Eccolo qua." Ridacchiò il padre, e Jungkook lo guardò con un piccolo sorriso stampato in volto, e lo prese mettendolo in carica. "Hai portato l'album vero?" Domandò il padre, notando poi l'espressione vaga del figlio, ridacchiò. "Dai prendilo, so che lo hai portato con te." Disse divertito. "Va bene, l'ho portato, ma credevo ti saresti arrabbiato." Borbottò, tirando fuori il raccoglitore con le foto. "Affatto. Perché avrei dovuto?" Lo prese sorridendo. "Non lo so." Fece spallucce ridendo. "Sai, queste foto le sistemò proprio durante il nostro viaggio di nozze. La sera, ci mettevamo seduti sul tappeto dinnanzi al caminetto del resort che avevamo scelto, e le sistemammo una ad una. Io piu del lavoro lo fece lei a dire il vero, era una perfezionista." Sorrise Junkyun, iniziandolo a sfogliare assieme al figlio, ricordando le vicende dietro agli scatti buffi e dolci presenti.

Passare il tempo insieme era sempre piaciuto a padre e figlio.

"Papà..." il giovane alzò lo sguardo, richiamando il papà alla sua attenzione. "Mh?" Junkyun alzò lo sguardo dal libro di fotografie, guardando io figlio. "La mamma mi manca tanto." Sussurrò a testa bassa. Junkyun sospirò chiudendo l'album, avvicinandosi al ragazzo, abbracciandolo.
"La mamma è sempre con noi, nel nostro cuore." Sussurò, ripromettendosi di non versare lacrime.
Jungkook si ritrovò ad annuire, anche se il dolore era sempre tanto.

Sapeva che lo spirito della mamma era sempre con loro, ma poteva ciò sostituire una carezza o un sorriso?
Probabilmente no, e ciò mancava tanto al giovane.

"Andiamo a cenare, ho prenotato il solito tavolo. Va bene?"  Chiese il padre ricevendo un cenno positivo con la testa.
"Ho un po di fame effettivamente-." Venne interrotto dal suo telefono, che prese a squillare. Lo prese in mano: era una chiamata da Chimmy, i meglio, Jimin.
"Oh-." Sussultò guardando il telefono. "Dovresti rispondere forse." Disse il padre, andando in bagno, con fare disinvolto, per poi attaccarsi alla porta per poter origliare, curioso.
Jungkook d'altro canto non aveva idea di cosa fare. Voleva rispondere, ma allo stesso tempo non voleva. Decise di rispondere. "Mh?" Emise un flebile mugolio, sentendo lievi singhiozzi dall'altra parte del telefono. "J-jungkooksshi..." Sussurrò molto piano, Jimin. "Perché mi stai chiamando? Smettila di infastidirmi, prendi in giro qualcun'altro." Cercò di usare un tono fermo, il minore, sentendo la voce cedergli. "Jungkookie ti prego, lasciami spiegare, io v-." "No! Non voglio piu sentirti. Addio!" Jungkook non lo lasciò terminate il discorso attaccandogli. Ancge se attaccare in faccia eda una cosa da maleducati, Jungkook non se la sentiva di continuare a parlarci, e sapeva che Jimin avrebbe fatto di tutto pur di farsi ascoltare da lui. Il corvino non ne voleva piu sapere, almeno fino a lunedì.
Pochi minuti dopo, risquillò il cellulare. Ovviamente era di nuovo Jimin.
Gli sfuggì una lacrima. Lui si fidava di Chimmy, e stava legando con Jimin; tutto questo era una pugnalata al petto.
Il padre uscì dal bagno; aveva sentito solo parte della conversazione, ma immaginava le poche cose che avrebbe potuto dire Jimin.
"Andiamo a cena." Disse, attirando dolcemente il tagazzo verso di sè, portandolo verso la portq rella stanza. Il suo obbiettivo era farlo calmare un po, avrebbero riparlato della faccenda lunedi. Adesso dovevano godersi due giorni di stacco da tutto.

Angolo concavo
Eccovi un altro capitolo!
Sono tornata, si, sono un po bloccata ultimamente):
Ma ringraziate X__ChimMin che mi ha aiutata con i miei continui scleri per questo capitolo, che è stato davvero un parto:")
Grazie tata🥺❤️
Spero vi piaccia, e spero appreziate il mio impegno hahaha