6 capitolo. ancora noi

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La mattina arriva presto, un caffè al volo e Alex è già sotto casa, un saluto fugace, niente complicità o sorrisi, in silenzio andiamo a prendere Marco, direzione Riccione, un viaggio lungo, pesante, infinito.

Finalmente siamo arrivati. Il tempo non gioca a nostro favore perché una pioggia sottile ma imperterrita sembra voler segnare la fine dell'estate, non ci voleva, ora il lavoro sarà ancora più complesso.

All'hotel dove pernotteremo per due notti, Alex si muove verso la reception, lascia i documenti di tutti poi con indifferenza ci porge le chiavi delle rispettive camere che sono l'82 e l'85 e senza aspettarci si avvia all'ascensore, con tono severo si rivolge a me per dirmi che ci vedremo tra un'ora nella hall per iniziare a lavorare.

Mi guardo intorno, spiazzata.

Che differenza dall'ultimo viaggio fatto! Salgo in camera e sistemo le mie cose in modo frettoloso; non sarà facile lavorare per due giorni ma mi auguro soltanto che Marco non si accorga di niente.

Nella hall Marco è già ad aspettare e mentre arrivo ci raggiunge anche Alex che, senza premura, ci dice di seguirlo... Arrivati nel corso principale ad aspettarci ci sono il sindaco, la sicurezza, la polizia e per questo evento fatto di concerti e nomi famosi, dovremmo avere un piano sicurezza molto forte. Purtroppo, le ultime notizie dal mondo, di attentati, bombe, mettono paura. Ci sarà tanta gente, non possiamo lasciare niente al caso.

Inizio il mio lavoro, prendo decisioni, cerco di spiegare il tutto a Marco; sono cose che la prossima volta saranno di sua competenza, è bravo, apprende subito, trova le giuste mediazioni, è sempre sorridente, incontro lo sguardo di Alex ed è tutto il tempo che sento i suoi occhi addosso che indagano, scrutano ogni mio movimento e sento le guance prendere fuoco.

È incredibile quello che riusciamo a fare anche solo con gli sguardi, non servono parole, carezze, siamo passione allo stato puro.

Più lo osservo, più mi accorgo che nel suo sguardo non c'è gioia, i suoi occhi sono persi, velati da una tristezza imbarazzante, forse anche per questo nostro addio silenzioso, perché così è stato, anche lui porta un peso più grande di quanto avrebbe immaginato.

Continuo a lavorare, pensare fa troppo male. Cerco di conoscere Marco che è spiritoso, divertente con la sua aria scanzonata e penso che potremmo diventare amici. Certo non è come lavorare con Alex.

Anche Alex dall'altra parte della strada non può fare a meno di osservarli insieme: ridono, giocano come loro poche settimane fa, è inutile voler nascondere cosa prova, sente dolore, non riesce a gestire le proprie emozioni, ha fatto una scelta forte, un matrimonio, un figlio, non poteva essere diversamente ma lei è un'ossessione.

Del resto, cosa sa di Elisa? Lei tiene tutto ben custodito dentro di sé, ha definito sesso anche la notte passata insieme, non ha mai parlato d'amore, di cuore, di relazione, come spesso fanno le donne.

È tornata alla realtà, al quieto vivere come niente fosse successo, come se non provasse alcun sentimento, nessuna debolezza, eppure pensa che ormai sia una sua fissazione ma quando lei lo guarda, quando anche i loro occhi per sbaglio si incontrano, non ci legge indifferenza né amicizia ma qualcosa di più profondo che vuole mascherare.

Vorrebbe ma non riesce a fare a meno d'incontrare quegli occhi così belli, così dolci quando lo guarda, sa di farle del male, di farsi del male ma è più forte di lui.

Deve combattere con il cuore e con la mente ma in dei momenti è così difficile gestire questa valanga di emozioni che lo investe.

Sono ormai le 21, tutti insieme decidiamo di andare a cena alla pizzeria vicina, poi ognuno nelle proprie stanze, nei propri pensieri, nella propria intimità.

Una Passione Maledetta  pubblicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora