capitolo 13 Il dubbio distrugge

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Il risveglio non è stato migliore della notte passata o della sera precedente. Prendo il caffè, rifletto su tutto. Un'altra volta lei? Davvero è così innamorato, impaurito da quella donna? Dovrei dirgli del bambino ma ora non mi sento perché doveva essere un momento felice ma con lui i momenti felici durano lo spazio di un secondo.

Lo rivedrò di sicuro in ufficio più tardi, però ora non ho voglia di parlare, di sentire sempre le solite cose. Alex, appena si riprende da una notte fatta di pensieri, vaga per la casa alla ricerca di Eli, deve spiegarle tutto, lo deve fare adesso. Non la trova, il panico avanza: è andata via.

Poi vede la sua tazzina vuota sul tavolo di cucina, capisce che ha messo distanza ma di sicuro parleranno in ufficio in giornata. Mentre osserva gli avanzi della cena buttati lì, doveva essere arrabbiata non poco; trova anche una scatolina regalo. Ecco perché aveva fatto la cena a sorpresa! Era così arrabbiata! Come al solito, pensa Alex, mi sarò dimenticato qualche anniversario o festa a cui lei teneva.

Sono veramente un uomo disattento in queste cose. Vinto dalla curiosità, apre la carta regalo. È certo che quel pacchetto fosse per lui; si trova davanti un paio di scarpine da neonato. Non capisce. Forse c'era la sua amica Sara alla cena e voleva che le dessimo insieme questo regalo? si domanda. Troppo arrabbiata per questo! La conosco bene. Poi pian piano si fa avanti un pensiero: le scarpine da neonato, la cena, la sorpresa, la sua rabbia per Vanessa. Un futuro che non vede. Ma certo, Eli aspetta un bambino e voleva farglielo sapere così!

Che stupido sono, allora si dice, la giornata delle sorprese è diventata la giornata degli incubi! Ecco perché ultimamente si sentiva stanca, aveva nausee, continui disagi. Una piccola vita sta iniziando a crescere dentro di lei. Gli scivola una lacrima; Nostro figlio? Vanessa aveva detto che non potevo averne ma con Eli tutti i miracoli possono accadere! Certo non è il momento più facile, pensa.

Devo chiedere l'annullamento, discutere ancora con la pazza, per Antea ma troveremo un modo per avere il nostro piccolino.

Mi vesto con calma, ma sono anche più sereno. Appena arrivo in ufficio le parlerò, le spiegherò tutto, troveremo una soluzione.

Sono già operativa, devo scaricare l'adrenalina che da ieri sera ho dentro. Marco è arrivato, osserva tutto. Sono di nuovo in guerra, pensa fra sé, Eli ora aspetta un bimbo, non può di nuovo soffrire così, deve avere tranquillità:

"Piccola, cosa ha detto Alex, della splendida sorpresa?"

" Marco non è il caso, credimi! Non ho detto niente, nemmeno voglio dirlo, non ci sarà un futuro per noi, tanto meno per nostro figlio. Stanotte ha fatto le 4,00 in ufficio con Vanessa siamo alle solite, lei dirige, lui obbedisce. Avevi ragione tu, io sono soltanto ossigeno quando sta male. Poi ritorna sempre sui soliti passi!"

Mi scivola una lacrima mentre lo dico; è dolore, è rabbia, è arrendersi all'evidenza.

"Non dire stupidate Eli, asciugati le lacrime. Un tempo lo pensavo, è vero, ma ora sono convinto, sono certo che Alex ti ama, ti vuole, vorrà il vostro bambino. Stai tranquilla, questa volta lotterà per voi, ne sono sicuro."

Mi sento di nuovo male, sarà anche la tensione. Lascio Marco solo per correre in bagno, devo vomitare. Nel mentre sento l'auto di Alex parcheggiare nel cortile, peccato che sia già qui.

"Ciao Marco hai visto Eli?"

"Si era qui due secondi fa, credo sia corsa in bagno. Allora avete chiarito?

"Con Vanessa, non chiarisci niente, Marco, urli, imprechi, maledici ma non chiarisci mai. Ora accetta tutto ma vuole affidarmi Antea. Si rasenta il ridicolo!"

Sembra una resa la sua, Marco comincia preoccuparsi davvero.

Rientro nella stanza, proprio per sentire le sue ultime parole. Era quello che pensavo da subito, lui non riuscirà mai a liberarsi di quella donna.

Una Passione Maledetta  pubblicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora