capitolo 4. una notte di stelle spente

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Entriamo nella stanza silenziosi, non è da noi. Mi affaccio alla finestra per godermi il panorama in questa notte di silenzio, aspettando che le parole facciano tornare tutto come poche ore fa.

Alex è sempre più nervoso.

Prende il suo pigiama avviandosi verso il bagno "Senti faccio prima io tanto, come tutte le donne, tu ci metterai una vita, per quanto riguarda il dormire se non creo problemi io preferirei la destra ma se non ti va dimmelo, non farti scrupoli"

Sembra impazzito! Rispondo affermativamente con un cenno della testa, non ho certo voglia di discutere.

Vorrei solo capire il perché, che cosa possa aver fatto, continuo a perdermi nel paesaggio, in questa notte così magnificamente piena di stelle.

Dopo venti minuti, Alex è nel letto, perfettamente a destra. Lo guardo e lui mi ignora volontariamente.

Mi avvio verso il bagno per prepararmi anch'io per la notte. In realtà non sono la donna che passa ore in bagno a sistemarsi ma stasera cerco di metterci più tempo possibile almeno quando uscirò lui starà già dormendo.

Non pensando di dover dormire con qualcuno ho con me soltanto una vestina da notte di seta rosa antico, che oltre ad essere comoda è perfetta per il caldo di questi giorni.

Esco dal bagno titubante, cerco di fare meno rumore possibile, la luce soffusa è ancora accesa. Passo davanti a lui pensando che stia già dormendo.

Sento il suo sguardo addosso, percepisco improvvisamente la sua voce roca:

" Cazzo, Elisa, non puoi farmi questo! Sono fedele ma sono un uomo. Tu faresti girare la testa soltanto a guardarti e a sentirti ridere ma ora, vestita con una sottoveste dove posso immaginare tutto...mi dici come faccio?"

È impazzito, penso, o forse siamo impazziti entrambi. Non rispondo alle sue parole. Si alza dal letto, mi abbraccia stretta e io non mi ritraggo.

Le nostre labbra si trovano, le nostre lingue rimangono avvinte. Tutto il calore del mondo è concentrato qui, adesso.

Le nostre labbra sono desiderose di conoscersi forse da troppi giorni, non avrei mai pensato di desiderare qualcuno come desidero lui in questo momento. Sento la sua erezione spingere contro di me, sento caldo tra le mie gambe, ho voglia di sentirlo, di toccarlo, di farlo entrare in me e di assaporarne ogni istante.

Alex si stacca dal nostro bacio, mi guarda negli occhi:

"Dio mio, cosa stiamo facendo? Eli fermami! I tuoi capelli profumano d'estate, il tuo corpo così caldo e voglioso, le tue labbra così morbide...come posso fermarmi?"

"Non ti fermare, ti prego Alex...non ora!" Quasi lo imploro sorprendendo me stessa.

Lui allora mi bacia ancora, fruga la mia bocca nelle parti più recondite, le sue mani scorrono sul mio corpo accarezzandolo con passione, gli afferro i capelli per avere ancora la sua bocca su di me poi mi spoglia, tocca e bacia i miei seni turgidi, scende con la mano nella parte più intima di me che, come uno scrigno, si schiude alle sue carezze, alla voglia di essere un tutt'uno.

"Eli sto impazzendo! Devo averti ora...subito!!"

Non servono più parole, sdraiati nel letto ci attorcigliamo l'uno all'altro, la sua erezione entra in me facendomi toccare le vette più alte del piacere, gemo, urlo il suo nome come una preghiera, non mi fermo e lui con me, sembriamo affamati l'uno dell'altro.

Una passione maledetta che trova sollievo dopo lunghe ore dove ci siamo concessi, dati tutto.

Sfiniti, rimaniamo abbracciati a guardare l'alba entrare dalla vetrata, non parliamo forse ora le parole sono davvero difficili da trovare, meglio il silenzio, avvinti l'uno all'altro prima che l'incantesimo si rompa.

Una Passione Maledetta  pubblicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora