capitolo 9 un anno nuovo con sorpresa

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Siamo rientrati a lavoro con un'agenda piena di viaggi, di impegni, Io e Marco siamo affiatati e non solo nel lavoro, passiamo quasi tutto il tempo insieme anche se ognuno ha mantenuto la propria casa.

Ci fa sentire indipendenti anche se trascorriamo le serate e le notti sempre insieme, abbiamo paura a convivere ma alla fine è quello che facciamo.

Emily è ogni giorno più seria, tesa, non domandiamo niente per rispetto, io soprattutto non voglio entrare nel suo privato che potrebbe essere anche di Alex. Per questo cerco di assecondarla, anche se, a volte, è davvero insopportabile.

Alex si è presentato in ufficio qualche volta, il tempo di prendere qualche foglio, qualche fascicolo, poi svanisce nel nulla, forse sa di Marco ma non dice niente: è saggio da parte sua, lo apprezzo.

Passano i giorni, i mesi, finché una mattina come tante lo vedo entrare come se nulla fosse in ufficio. Siamo davanti l'uno all'altro, il sole entra dalle finestre e quel sorriso maledetto, quel sorriso che odio. Magari fosse vero. Io non riesco ad odiarlo, anzi impazzisco ogni volta che le labbra gli si increspano e il viso si illumina.

Vorrei potesse sentire il mio cuore, che provasse le stesse mie emozioni, vorrei che quel sorriso fosse solo per me. Che si avvicinasse sempre di più, che le sue braccia mi stringessero portandomi in paradisi che da troppo tempo non trovo più. Vorrei...questo è il problema vero, vorrei! Io vorrei ma lui continua a parlare e niente lo distoglie dai suoi pensieri, non si accorge nemmeno più di me.

Nel tempo che è trascorso forse ho capito, o solo immaginato di capire, che quello che provavo riguardasse entrambi, Invece era a senso unico poi, d'improvviso, le sue mani silenziosamente, paurosamente mi sfiorano, i nostri occhi incontrandosi parlano più delle parole ma ora sono solo una collega, un'amica. Non leggo in te nessuna voglia di me.

Mi chiedi delle informazioni, rispondo con l'essenziale. Poi ti saluto, delusa, amareggiata. Mentre mi allontano, la tua voce mi fa sobbalzare:

"Dai Eli! Diamoci un bacetto almeno!"

Torno indietro, ti vengo vicino, respiro il tuo odore che non si fa dimenticare ma non riesco a godermi l'attimo. Mi sento sconfitta, ognuno ormai ha la sua vita e la tua non è con me, mai lo sarà, questa è l'amara realtà, il resto sono soltanto sogni che ormai costano troppo al mio cuore malandato.

Un abbraccio, due bacetti informali sulle guance come avresti dato a tua madre e ognuno ripercorre le strade da dove è arrivato. Nel tuo vivere sicuramente non è cambiato niente ma se solo potessi farti sentire con che bagaglio peso sto camminando, rimarresti sconvolto. Un altro passo indietro, un altro sogno infranto.

Ma quale sogno Elisa, mi dico. Hai sognato da sola, hai amato da sola, svegliati, guarda avanti, lascia le favole, torna alla vita reale. Lui non ti appartiene, è soltanto un miraggio. Quanto fa male a volte la realtà!"

Ho deciso che dopo oggi BASTA! Non saranno le solite parole, che troppo facilmente dimentico come incontro il tuo sorriso bastardo. Sei entrato nella mia mente, nel mio cuore ma da lì ti strapperò, dovesse costarmi lo sforzo più grande della mia vita. Sono stanca di mendicare una tua parola, un tuo gesto, crearmi ogni volta l'illusione che possa essere qualcosa di più ciò che hai fatto o detto!

Non so se hai capito cosa provo e se tu preferisca far finta di niente per paura che tutto diventi esplicito, per timore di non saper controllare poi la situazione. Adesso però non ha alcuna importanza, perché sarò io a rimescolare le carte. Farò quattro passi indietro e ti cancellerò con un colpo di spugna, non rimarranno segni, Marco mi ama, mi rispetta, vive per un mio sorriso. D'ora in avanti sarò davvero sua, non più una comparsa nella sua vita, proverò ad amarlo, ritroverò quel sorriso che tu hai spento.

Una Passione Maledetta  pubblicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora