22 capitolo. A volte ritornano

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Usciamo insieme nel cortile, il tempo di arrivare vicini all'auto. Come un incubo trovo Vanessa con Antea per mano. È cresciuta, cammina, parla, ha sempre un velo di tristezza negli occhi. Forse quello non andrà mai via. Penso a Vittoria e mi viene un nodo alla gola. Mia madre è qualche passo indietro ma appena la vede si ferma. È sorpresa di trovarsi di nuovo davanti alla donna che ha fatto tanto male a tutte le persone che ama.

"Vanessa, ancora qui? Ora anche con Antea? Ragazza mia ma quanto ancora vorrai continuare a fare questa vita? Ad elemosinare amore? BASTA, abbi un po' di dignità, ti prego!"

Vanessa è già pronta alla guerra, lo si vede dai suoi occhi. Ingoia le parole. Emily, quando vuole, sa colpire dritta al cuore, sempre.

"Ciao Emily, ciao Alex, scusatemi se sono ancora qui. Sono disperata. Vi prego, aiutatemi!"

Inizia a singhiozzare, io non voglio lasciarmi influenzare dalle sue lacrime, pensa Alex. Conosco quanto è camaleontica e di sicuro avrà combinato nuovamente qualcosa. Cerca solo rifugio. La guardo con astio, sentimento ormai permanente:

"Qui non c'è posto per te Vanessa, abbiamo già detto tutto l'altra volta. Non siamo più marito e moglie, non sei niente per me se non una montagna di guai. Quindi vattene quanto prima!"

"Ti prego, Alex, sei l'unica persona che mi è rimasta in questa vita, non mi abbandonare anche tu. Ci siamo amati un tempo, ricordi?"

Emily osserva tutto ma resta in silenzio.

"BASTA, ti ho detto BASTA! Non ti ho mai amato Vanessa, riprende Alex, ora lo so con certezza. Ho sbagliato dal primo giorno che ti ho conosciuta. Voglio che tu sparisca, che ti dimentichi di me, per sempre!"

Antea inizia a piangere, sente il mio tono di voce alto, severo. Mi dispiace tanto povera piccola, lei non ha colpa di niente. Quanti giorni abbiamo passato insieme!

Vanessa prende in braccio Antea, cerca di calmarla ma si vede che i suoi modi sono sempre i soliti, frettolosi, freddi. Usa le persone, e purtroppo, anche sua figlia.

"Alex, ascoltami per un secondo, sono scappata dalla struttura ma sono guarita, lo giuro! Volevo mia figlia, è un mio diritto ma i miei non volevano che la vedessi. Ho rapito Antea ai giardini mentre loro erano distratti, come al solito. Lo facevano anche con me, non sono dei buoni genitori, credimi. Sicuramente mi staranno già cercando. Non voglio restare da te, voglio solo aiuto a nascondermi fino a domani. Poi partirò per l'Europa. Giuro che non mi rivedrai più!"

Questa donna è follia allo stato puro. Sottrae un minore e pretende che la nasconda, rendendomi partecipe di un reato. E pensare che era un avvocato! Sembra un eufemismo. La piccola Antea piange, cerca i nonni, ha paura.

"Vanessa tu sei pazza!! Io non nascondo nessuno, tantomeno una bambina. Devi riportare Antea. Sarà un tribunale a decidere se può stare con te. Se davvero sei guarita come dici, tutti si sistemerà!"

"Alex, non capisci, non posso riaverla. Hanno fatto l'adozione, è la loro figlia ora ed io non ho più diritti su di lei. Ti prego, è l'ultima volta, te lo giuro!"

Antea continua a piangere disperata. Ha paura, lo dicono i suoi occhi.

Emily si avvicina, le accarezza la testa, cerca di tranquillizzarla dicendole che tutto andrà bene. Pensare che ha creduto fosse sua nipote!

"Senti Antea, vuoi che facciamo un gioco insieme!"

Ha il carattere, purtroppo, della madre: è astiosa, diffidente con tutto e tutti. "No, non voglio!"

"Tesoro, almeno la mamma e Alex possono parlare con calma. Tu non piangere!"

"Io voglio la mia mamma, il mio papà, non voglio lei!! Non voglio stare qui! Lui non lo conosco. Mi fa solo paura!"

Una Passione Maledetta  pubblicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora