capitolo 11. Vanessa diabolica

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Il viaggio a Venezia con Marco è andato benissimo, un grande successo, sono stati giorni intensi, duri, tra il dolore nel cuore e le cose da fare ma non ho mai mollato.

Tornata a Roma, sono andata a trovare mia madre.

Mi manca, non le ho detto quanto sto male, non servirebbe; mi fa una tenerezza infinita, vorrei poterla riportare a casa invece che aspettare lì da sola che i giorni passino, vorrei che sorridesse, che tutto il suo vivere potesse essere diverso e migliore.

Quando esco da lì ho sempre un groppo alla gola, un dolore incredibile: siamo entrambe sole, entrambe tristi, ho bisogno di bere qualcosa, di non pensare. Chiamo Marco per vederci. Scelgo un localino vicino a Trastevere: un buon bicchiere di vino, qualche parola e il sorriso torna.

Non si può dire che altrettanto avvenga a casa di Alex, dove lui continua la sua battaglia ogni giorno; si è rivolto ad un avvocato ma non è facile trovare qualcuno che voglia mettersi contro lo studio di Vanessa, per tanti è un'istituzione, praticamente una causa già persa.

Rientra senza fare rumore, non vorrebbe nemmeno vederla, lei è al telefono come sempre con Diego; non capisce perché si siano lasciati, deve essere successo qualcosa di grosso che lui non ha accettato.

Si volta e incrocia il mio sguardo. Non riesco a trattenermi:

"Sei già a casa? Peccato!"

"Ciao amore, mi accogli sempre bene, vedo!"

Ora gioca alla mogliettina perfetta, durerà poco, la conosco troppo bene.

"Vanessa, risparmiati dolcezze e amore, dedicale a Diego è molto meglio. Molto più credibile!"

"Ti prego Alex, facciamo una tregua".

"Sì, brava! Ti sbagli, oggi comincia la guerra, ho messo tutto in mano ad un avvocato; stasera vado dai tuoi genitori per spiegare chi sei veramente! Vediamo dove andremo a finire!"

L'ira esce dai suoi occhi, urla come non mai:

"Non provarci nemmeno, CAPITO? Lascia in pace i miei genitori, tienili fuori da tutto e poi scordati il divorzio, scopati pure quella puttanella, io non sono gelosa ma devi mantenere quello che abbiamo firmato!".

"Vanessa, io non scopo nessuna puttanella! Non parlare così di Elisa, non te lo permetto. Riesci a sporcare tutto, anche le cose belle... lei è capace di amare, cosa che tu non conosci!"

Vanessa rimane in silenzio; all'apparenza sembra una tregua ma la conosco bene, sta già elaborando un nuovo attacco. Infatti, ha capito che il punto debole di Alex non sono i soldi, la casa, Antea, il suo punto debole è lei, è Elisa; ora forse le cose sono ancora più semplici del previsto.

"Alex, cerca di tenere la bocca chiusa con tutti, altrimenti la tua cara amichetta non passerà momenti sereni, te lo prometto! Sai che posso essere capace di tutto, anche di farla sparire per sempre. È la mia malattia il non ricordare."

Mentre lo dice ride con ghigno cattivo.

Sento la rabbia montare, sto perdendo la testa; so che è il suo gioco ma non riesco a controllarmi. La più grande paura è per lei, che possa fare del male a Elisa. Devo tenerla a distanza, devo proteggerla.

"Vanessa, se solo provi a farle del male ti prometto che sarò io a toglierti dal mondo, con le mie stesse mani, non importa se dovrò pagare ma saprò che l'umanità si sarà liberata da un essere spregevole come te!"

"Dai Alex, smettiamola, ti prego. Non puoi tutti i giorni farmi passare questo inferno... dobbiamo ritrovarci, non combatterci!"

"E' solo l'inizio tesoro, stanne certa! Avrai momenti molto peggiori. Io esco. Antea deve mangiare, sono problemi tuoi, è tua figlia e di quel campione! Buona fortuna."

Una Passione Maledetta  pubblicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora