PER LE STRADE DI BUENOS AIRES

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(Cecilia's pov's)
"Una volta che mi vestii, mi vennero a prendere Lautaro e Joaquin e andammo a pranzo. Poi dopo poco andammo a fare lo shooting io e Lautaro. Fu molto bello vivere con lui anche quest'esperienza e ci divertimmo molto. Ad un certo punto iniziammo a fare le foto singolarmente allora mentre Lautaro faceva le foto, andai in camerino a cambiarmi. Con lo shooting ero riuscita a dimenticarmi di quello che avevo provato quando avevo visto Joaquin, ma una volta cambiata d'abito uscii dal camerino e lo vidi era in tenuta sportiva, chiedendomi il motivo della sua presenza lì, non vidi alcuni fili ed inciampai. Sia Lautaro che Joaquin vennero di corsa verso di me per accertarsi che non mi fossi fatta male.Chiesi a Joaquin come mai era nello studio fotografico e lui rispose perché dovevano fare l'allenamento e quindi Lautaro doveva andare via.Una volta che loro se ne andarono, io continuai a fare foto singole e poi Carmencita mi diede appuntamento per il giorno dopo la mattina, in modo che potessi andare a vedere la partita, per organizzare la sfilata che ci sarebbe stata la settimana successiva. Tornai al complesso, e li trovai che stavano ancora ad allenarsi quindi ritornai in camera mia a finire i progetti per le maglie che l'allenatore mi aveva chiesto. Una volta finiti gli allenamenti i ragazzi, dopo aver fatto una doccia, mi vennero a prendere e andammo insieme a cena. Fu bello conoscere i compagni di Lautaro ma soprattutto fu bello parlare lo spagnolo tutto il giorno cosa che mi era mancata stando in Italia. Dopodiché mi chiamarono Nicolò ed Alessandro che anche stavano in ritiro con la nazionale e ci facemmo una bella chiacchierata,poi però li salutai perché ero molto stanca e andai a dormire. Durante la notte feci sogni strani, che non mi fecero dormire bene e quindi mi svegliai molto presto. Allora mi lavai, mi vestii e andai un po' a correre. Presi le mie cuffiette con la musica nelle orecchie e iniziai a correre. Ad un certo punto vidi un'ombra dietro a me che mi seguiva da parecchio mi spaventai. Cominciai a correre più veloce, ma quest'ombra continuava a seguirmi. Mi spaventai parecchio fin quando non sentii qualcuno che mi prese la spalla, mi girai ed ecco che lo vidi... era Joaquin, mi tolsi le cuffiette e dissi:<<oh mamma Joaquin che paura che mi hai messo>>
<<scusami ...non volevo, ma ti ho chiamato... ma non ti voltavi... poi ora ho capito perché... mamma e quanto corri... comunque chiamami Jo o Tucu dai Joaquin è proprio brutto>>disse lui
<<eh si avevo la musica non ti ho sentito ma ho visto un'ombra che mi seguiva e mi sono spaventata ahahaha scusa...>>dissi io
<<tranquilla hai ragione non si è mai troppo prudenti... >>disse lui
<<comunque non sapevo corressi anche tu>> dissi io
<<eh si la mattina quando sto qui lo faccio sempre amo vedere la città e poi soprattutto i pensieri sono tanti... e quindi non si dorme...piuttosto tu come mai a correre così presto e per giunta senza conoscere la città?>>disse lui
<<tuo stesso motivo i pensieri... ma che dici ci ho abitato per tanti anni qui, la conosco molto bene questa città...>>dissi io
<<ah già mi ero dimenticato che tu hai fatto la modella qui...>>disse lui. Continuammo così a chiacchierare correndo leggermente. Arrivammo fino al lungomare... non ce ne accorgemmo ma facemmo molta strada. Era piacevole parlare con lui credevo fosse il solito sbruffone, almeno da fuori ti dava quella sensazione, mentre era un ragazzo dolcissimo. Tornammo poi con il pullman per tornare prima al complesso. Tutti erano preoccupati per me, non mi trovavano da nessuna parte e quando arrivai con Jo tutti ci guardarono male come se stessimo facendo qualcosa di male. Spiegammo l'accaduto e così continuò la giornata in tranquillità fino alla partita. Una volta tornata dallo studio fotografico,dove avevo preparato insieme a Carmencita la sfilata, andai allo stadio. La partita dell'Argentina fu tutt'altra cosa, Lautaro e Jo giocarono molto bene ed entrambi segnarono. Lautaro fece la sua solita esultanza e poiché quel giorno facevamo un mese di fidanzamento si alzò la maglietta dell'Argentina e sotto aveva una maglia con su scritto *Auguri a noi amore mio +1* ed io gli mandai un bacio facendogli un cuore, poi segnó anche Jo. Dopo la partita poi Lautaro chiese il permesso all'allenatore e per festeggiare mi portò in un ristorante bellissimo era su di una barca che faceva il giro della costa. Mangiammo su quella nave fu molto strano ma molto romantico e c'era una signora che suonava il violino e ci facemmo suonare la nostra canzone con il violino e fu un'emozione unica..."

Il tuo sorriso è anche il mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora