(Lautaro's pov's)
"Tutta la notte non riuscii a dormire, la mattina presto uscii da casa in modo tale da non vederla andare via. Poi passato un po' di tempo ci ritornai.Era vuota ed insignificante senza di lei. Ogni angolo mi ricordava lei. Iniziai quindi a prendere tutti i regali, sotto l'albero di Natale, ogni suo regalo degli ultimi due anni e lo buttai a terra ed iniziai ad urlare e a piangere contemporaneamente. Poi per fortuna, forse per la stanchezza, mi addormentai. Prima degli allenamenti e della presentazione avevamo due giorni di riposo, dove se avessimo voluto avremmo dovuto fare palestra, io invece rimasi a casa nel letto. Dormii molto tanto è vero che il giorno della presentazione delle maglie mi svegliai tardi e non ci andai. Arrivai al centro sportivo giusto per l'allenamento, ero deciso a non guardarli nemmeno ma appena li vidi vicini, il sangue mi andó al cervello e andai verso di loro. Buttai per l'aria Cecilia e iniziai a picchiare Jo. Mi chiese il motivo, davvero aveva il coraggio di chiedermelo dopo tutto quello che aveva fatto. Nessuno mi tratteneva a parte Cecilia, e preso stesso dalla foga le diedi una gomitata e li iniziarono così a separarci. Per fortuna di Jo venne Inzaghi e quindi andammo agli allenamenti. Poi la domenica giocammo e vincemmo ma fu molto difficile separare la vita reale dal gioco di squadra fatto in campo. Passai tutto il periodo delle feste natalizie fino a quando non dovevamo tornare ad allenarci, in Argentina dai miei genitori, i quali si meravigliarono di non vedere Cecilia e ai quali dovetti dire che mi ero lasciato con lei per via del suo tradimento. Rimasero tutti male, non se lo aspettavano da lei e poi perché erano molto affezionati a lei. Tornai poi in Italia e ritornai a doverlo rivedere e ancora più difficile era rivedere Cecilia. Con i mesi che passavano, piano piano il dolore sparì e riuscii ad accettare la cosa e piano piano li perdonai...
(Joaquin's pov's)
L'ultima partita dell'anno la vincemmo, anche se la sintonia che c'era tra me e Lautaro si era un po' spezzata. Poi arrivò il Natale che io passai con la mia famiglia e Cecilia con la sua. Raccontai alla mia famiglia del fatto che Cecilia era incinta, rimasero tutti sconvolti anche perché non avevo detto a nessuno che la frequentavo; quindi, era anche normale la loro reazione. I miei se ne tornarono in Argentina purtroppo prima di Capodanno e quindi Cecilia venne da me a festeggiarlo. Ci cucinammo una bella cenetta e ci scambiammo i regali di Natale. Lei mi fece un regalo per ridere e lo apprezzai molto, mentre io le feci un regalo più serio. Le regalai un anelloEra il mio anello che portavo sempre, volevo che ce l'avesse lei e vicino al cofanetto dell'anello ce ne era un altro con le chiavi del mio appartamento. Le chiesi se voleva venire ad abitare con me per crescere il nostro bambino insieme.
<<amore... grazie prima di tutto per il tuo anello, so quanto ci tieni e ti ringrazio per avermelo donato, e poi per quanto riguarda l'abitare insieme mi fa tanto piacere, per il momento però teniamolo per noi, per gli altri potrà sembrare troppo affrettato...>> disse lei, dopo un po' che rimase in silenzio
<<sono così felice che tu abbia accettato, vieni ti faccio vedere la camera che potremo trasformare nella camera del bambino>> dissi io prendendola per mano e portandola nella camera. Ci mettemmo a fantasticare sulle cose che avremo potuto mettere. Fu molto bello pensare finalmente ad un futuro con lei. Tutto era finalmente così libero senza ostacoli o almeno era quello che noi ci aspettavamo ma come sempre il destino ad ogni notizia bella te ne da altre brutte...
(Cecilia's pov's)
Dissi si, aveva ceduto il suo anello speciale, e si era offerto di crescere con me il bambino. Era forse un po' affrettato ma io mi sentivo di farlo. Mi condusse poi a vedere la cameretta e a vedere come posizionare i mobili. Restammo un altro po' li poi ritornammo a cenare e fare il conto alla rovescia. Un altro anno era passato ed erano cambiate tante cose. Avrei dovuto diventare mamma e soprattutto da modella dovevo affrontare tutte le conseguenze che ne seguivano. Per fortuna non solo amavo allenarmi ma comunque ero diventata anche una brava stilista e quindi più che le sfilate mi chiedevano di disegnare dei vestiti e di portarli alle sfilate. Nonostante tutto continuavo anche il mio lavoro come disegnatrice delle maglie dell'Inter quindi tutto andava per il meglio. Ma per sfortuna tutto gira e fa tanto male quando gira..."
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Il tuo sorriso è anche il mio
FanfictionCecilia è una ragazza di 22 anni, è una modella famosa in Argentina, ed è inoltre la sorella di Nicolò Barella, il giocatore dell'Inter. Per uno scandalo che la coinvolge è costretta a trasferirsi a Milano dal fratello e dalla cognata. Lì conoscerà...