Capitolo 1

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"ma',Carmine a ro' sta?" chiedo a mia mamma preoccupata andando in cucina,e da questa mattina che non lo vedo

"ma ca ne sacce ij sta sempe a giro"

Decido di uscire,prendo il motorino e parto andando nei posti in cui potrebbe stare,vado persino a casa di Nina ma neanche lì c'è mio fratello. Provo a chiamarlo al telefono

"Ca' tutt'apposto?" chiedo

"s-si Elì tranquilla" la sua voce è strana

"vabbuò ce verimm a casa" chiudo la telefonata e decido di rintracciare il telefono;lo so che può sembrare una cosa sbagliata ma,nella sua voce,c'era qualcosa che non mi ha convinta del tutto.

Una volta arrivata al punto indicato trovo un capannone,così mi metto la pistola nei pantaloni ed entro

"Carmine.." provo a chiamarlo senza ricevere risposta,così inizio a girovagare per il capanno finché non vedo una persona attaccata ad una sedia "Carmine" gli vado incontro togliendogli il bavaglio dalla bocca

"chi è stat" chiedo preoccupata

"vattin è pericoloso"

"ma che staij ricenne" sento poi dei passi dietro di me e voltandomi non riesco a credere ai miei occhi

"Francesco..." il mio ragazzo davanti a me "ca sfaccim è sta cosa no scherzo?"

"scusa Elì ma devo dimostrare ai miei di essere degno" prende la pistola e la punta contro Carmine

"ma seje jute fore e capa (ma sei fuori di testa)...abbassa la pistola" chiedo "Francè se mi ami veramente abbassa quella cazzo di pistola"

"scusa Elisa"

"no scusami tu" prima che possa sparare e mio fratello tiro fuori la pistola e gli sparo in pieno petto con le lacrime agli occhi. Vado da Carmine che,dopo essere stato liberato,mi stringe forte tra le sue braccia. Inizio a tremare,non riuscivo a star ferma,mi ero promessa che non avrei mai ucciso nessuno. Ma l'ho fatto per Carmine e lo farei altre mille volte.

"te voj ben" mi sussurra mio fratello

"anch'io Ca',da morire"

"ora andiamo prima che qualcuno ci trovi" così saliamo sul motorino e torniamo a casa.

Sono passati 2 giorni da quando ho ucciso Francesco,per adesso sembra che tutto continui per la giusta via

"Elì hanno suonato vaje a aprire" sento strillare mia mamma così mi dirigo verso la porta,trovandomi due poliziotti davanti. Il panico si impadronisce del mio corpo

"s-salve" saluto

"buongiorno lei è la signorina Elisa di Salvo?" chiedono

"emh si sono io perché?"

"lei è in arresto per l'omicidio di Francesco Romano" mi mettono le manette con mia mamma che mi guarda stranita

"Elì ma ca a fatt" mi chiede

"signora sua figlia ha ucciso un ragazzo ed ora sarà portata all'Istituto Penitenziario Minorile" le spiega uno dei due uomini che mi tengono ferma

"ma' dì a Carmine che gli voglio bene" lei annuisce.

Ecco che uno dei miei più grandi incubi sta diventando realtà,il carcere...non volevo essere come mio padre o mio fratello Ezio,io so di essere meglio di loro come Carmine,ma lui ha avuto il coraggio di tirarsene fuori da tutta questa merda,io per paura di deludere la mia famiglia non ci sono riuscita e per quanto possa sembrare strano per una che è cresciuta in una famiglia camorrista,può risultare alquanto traumatico per una 16enne trovarsi con la pistola in mano,costretta a sparare al proprio ragazzo.

Quello spiraglio di luce-Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora