Capitolo 14

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"ue Cà" stamattina ho deciso di passare un pò di tempo con mio fratello

"pccré" mi siedo accanto a lui dandogli un bacio sulla guancia

"allor tutt'appost?" chiedo

"adesso si tu..come stai?"

"bene solite cose"

Si se non fosse per il fatto che adesso ho un ragazzo della famiglia opposta alla nostra

"Ciro ti da ancora fastidio" chiede e mi vengono in mente le scene di qualche giorno fa,mentre io e Filippo stavamo suonando il piano,non gli ho detto niente altrimenti qui dentro potrebbe scoppiare una guerra

"no cioè e solite cos" faccio spallucce "allora Nina come sta?" chiedo sorridente

"bene bene la prossima volta che viene qua ti faccio chiamare,così vedi che pancione tiene"

Nei suoi occhi riesco a rivedere quel luccichio che non vedevo da un pò di tempo e sono felice di questa cosa.

"si sicur ca non è success nient e nuov" chiede con un ghigno sul volto

"emh si pcché"?

"nun o sacc ma tien coccos rint gl'uocchi...t si n'ammurat e qualcun?"

"no ma c ric" scoppio in una risata isterica. In parte non ho mentito,è troppo presto per definirmi innamorata di Edoardo

"si sicur?"

"sicurissima"

"uard ca ppe me nun ce stan problemi..basta che non mi porti un Ricci o un Conte" dice ridendo

La mia espressione in questo momento andrebbe fotografata e incorniciata,è un misto tra colpevolezza e io che fingo che ciò che ha detto faccia ridere anche me

"ma ti pare" cerco di ridere sembrando più vera possibile

"ja ora devo andare,o chiattil stiv stran stamatin vaco a vere che tiene"

"vabbuò Cà ce verimm" gli do un bacio sulla guancia per poi andare nei bagni femminili.

Mentre mi tolgo la maglietta sento qualcuno arrivare,mi giro e mi trovo davanti due ragazze,mai viste prima,che mi fissano

"vulit coccos?" chiedo

"tu sei Elisa di Salvo?"

"in persona"

Una di queste si avvicina tirandomi uno schiaffo

"O ma c cazz faje" mi avvicino spingendola ma una da dietro mi blocca

"tienì e' ore contàt Di Salvò vendicherèm a Francèsco assaie ambress,e ritieniti fortunata che l'uomo della discoteca non è morto" mi danno una ginocchiata nello stomaco facendomi contorcere dal dolore e poi spariscono.

"chesse duje grandissime zoccle"

Arrivo in cella zoppicando

"Elì che è success" chiede Naditza preoccupata venendomi incontro

"nient Nadi nun te preoccupà" mi siedo sul letto e mi alza la maglietta

"ma tieni due lividi giganti,c cazz è stat?" si avvicina Silvia

"si è stat chella pazz e Viola sta vota l'accir" dice Nad

"no..vogliono vendicare la morte di Francesco,mi vogliono fare fuori"

"glielo devi dire a Edoardo,ti può aiutare"

"no non lo voglio mettere in mezzo" ammetto

"allora a Carmine magari la tua famiglia può fare coccos"

"mia mamma e mio fratello mi odiano,mio padre è in carcere pensa nu poc che famiglia" sospiro

All'ora di cena andiamo in mensa. Naditza e Silvia mi aiutano a camminare,dato che ho dolori ovunque. Mi guardo intorno,Carmine e Filippo non ci sono mentre gli occhi di Edoardo sono fissi su di me,sembra preoccupato. Si alza e mi passa accanto

"seguimi" sussurra per poi sorpassarmi

"Liz io devo andare in bagno"

"ma c a fatt pcché cammini accusì?"

"sono caduta dal letto stamattina" invento e sento gli occhi delle due ragazze,che mi hanno ridotta in questo modo addosso.

Seguo Edoardo che,come sempre,è nei bagni. Appena mi vede mi viene incontro aiutandomi ad arrivare al lavandino per poi poggiarmi. Gli sorrido e faccio per baciarlo ma lui si allontana

"c cazz a fatt" chiede

"niente Edo sono caduta dal letto"

"e come mai non ti credo?" abbasso lo sguardo ma lui mi alza il capo prendendomi dal mento,così da poter incrociare i nostri occhi "Elì ossaje ca' me aia' ricere quann qualcùn provà a toccàrt"

"non voglio farti immischiare" gli accarezzo la guancia.

Si allontana leggermente,prende l'orlo della mia maglietta alzandola e notando tutti i lividi sul mio corpo. Si passa la mano tra i capelli per poi andare a tirare pugni contro il muro

"Edo" mi avvicino prendendolo per il braccio

"dimmi c cazz è stat a fart sti cos..Elì mo me l'aia ricere" mi fissa con uno sguardo duro

"sono state due ragazze che fanno parte dei Romano...la famiglia del ragazzo che ho ucciso,vogliono vendetta" spiego abbassando nuovamente lo sguardo

Mi prende il viso a coppa facendo strofinare i nostri nasi "nisciuno deve toccàr e' mie cosè,n maschì ne femmìn ci pensò io va buon?"

"parlerò con la mia famiglia,mi aiuteranno loro..Eduà si te mettì in miez tu scoprirànn tuttì ca' stiamo insieme e scoppièrà na' uerra"

"tant sta uerra prima o poi deve scoppiar" fa per andarsene ma lo blocco

"ti prego...fallo per me" gli prendo il viso con le mani posando la mia fronte sulla sua "nun vogl ca te succed coccos"

Lui sospira

"se entro due giorni la tua famiglia non fa nulla,nun te spettà ca me stong ferm"

Sorrido "va buò ma,mo me lo vuoi dare sto bacio?" chiedo punzecchiandolo

"pure duje" mi rivolge il suo bellissimo sorriso per poi baciarmi

"m si mancat principè" sussurra sulle mie labbra facendomi venire i brividi

"pure tu Michelangelo" lo sfotto e lui ride. Mi poggia delicatamente al lavandino per poi baciarmi il collo:inclino la testa di lato per dargli più accesso. D'un tratto mi morde
"aia stronzo" gli do una pacca sul sedere

"e chi te ha datò o' permèss e' toccàr o' mie bellissìm latò b" dice col suo solito ghigno

"chiss è proprietà mij"

Mi posa le mani sul mio sedere,palpandolo facendomi sussultare "e chiss mij" poi si fionda su di me.

Punzecchia con la lingua e gli do l'accesso così,un semplice bacio,si trasforma in un bacio pieno di passione ed in questo momento cancello tutto ciò che è successo oggi e quello che succederà.

Quello spiraglio di luce-Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora