Capitolo 42

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É passata una settimana da quando Edoardo è stato sparato,i medici non dicono niente,può migliorare ma come può peggiorare

"non fatevi false speranze,non siamo sicuri si risvegli la situazione è abbastanza grave"

Queste sono state le parole del primario. Dopo quella conversazione sono scoppiata in un pianto isterico. Non riuscivo a calmarmi.

In ospedale ho conosciuto la mamma di Edoardo,come mi aveva detto Carmela,non si è fatta alcun problema sul mio cognome e la mia famiglia,è contenta che il figlio si sia innamorato veramente di qualcuno.

"nun vagg vist nsiem,ma quann c'ha parlat e te teniv coccos re special rint a uocchi...e da chesta cos aggia capit ca s'è nammurat over e te"

Le sue parole hanno scaldato il cuore.

Edoardo mi manca ogni giorno di più ed ho davvero paura che non si svegli...

Ormai sono tutti al corrente della mia gravidanza,la direttrice ha detto che proverà a farmi dare una messa in prova,data la mia situazione.

"pccrè" Carmine si avvicina e mi abbraccia "come stai?" chiede

"e come devo stare? non riesco più a dormire la notte" faccio spallucce

"e la mia nipotina o nipotino come sta?" mi accarezza la pancia

"sta bene...è ancora l'inizio" sorrido

Ci passa accanto Viola che mi osserva attentamente

"c vuò? un autografo?" chiedo

"no...sto solo cercando di capire come potrà sentirsi tuo figlio senza aver mai conosciuto il padre" ride

"c cazz a ritt?" avanzo verso di lei

"lo sai anche tu che Edoardo non si sveglierà...tieniti bene impressa l'ultima volta che l'hai visto" mi sorride

"si na grandissima zoccl" la spingo per farla finire per terra

"sei arrabbiata con me solo perchè ho detto la verità?" continua

"FA O CESS" le urlo per poi buttarmi letteralmente su di lei iniziando a tirarle pugni

"ELISA FERMATI" Carmine viene verso di noi e mi stacca dalla rossa

"IJ T'ACCIR AIA CAPIT? T'ACCIR" continuo a strillare

"ma c cazz stat cumbinann ca" arrivando Lino e il comandante

"lite tra amiche" dice Viola guardandomi sorridendo

"ma qual amiche,,,a prossim vota ca te avvicin a me t'accir over" le lancio uno sputo addosso

"Carmine portala via" ordina il comandante.

Nel pomeriggio sono al pianoforte con Filippo

"quando Edoardo si sveglierà che intenzioni hai?" mi chiede

"come fai ad essere così sicuro che si sveglierà?"

"perché è forte...e per quanto non possa essermi simpatico voglio che questo accada,è solo un ragazzo di 18 anni non è giusto che finisca così" mi vengono gli occhi lucidi

"lo so Filì" poggio la testa sulla sua spalla

"Elisa" viene il comandante a chiamarmi

"c re comandà?" chiedo

"Edoardo,pare abbia aperto gli occhi"

"OVER COMANDÀ" mi alzo di scatto dal pianoforte andando verso di lui "mi portate da lui?" chiedo entusiasta e lui annuisce.

Non saluto nemmeno Filippo,non vedo l'ora di arrivare all'ospedale per vedere Edoardo. Ho un'adrenalina in corpo incredibile.

Il comandante parcheggia l'auto ed io esco iniziando a correre verso il reparto di Edo dove trovo sua mamma

"allor?" chiedo sorridendo

"uè pccrè...adda apert l'uocchi però li ha richiusi,nun s'adda scitat"

Il sorriso pian piano scompare

"ma comm è possibil?" chiedo

Alla donna scappa una lacrima così decido di abbracciarla.

ci avevo sperato,almeno per un momento

"pccrè allor?" mi chiede il comandante appena arriva

"nient comandà,falso allarme"

Esce poi il primario "signori mi dispiace ma invece che migliorare la situazione questo suo cambiamento ha peggiorato tutto..."

"ma c stat ricenn" dico con voce tremante

"Mi dispiace signorina"

"pozz entrà? lo vogl verè" dico

"va bene mi segua"

Arrivo nella stanza di Edoardo,ogni volta che mi ritrovo qua dentro spero sempre sia l'ultima. Mi siedo accanto a lui e gli stringo la mano "amore mio" sento gli occhi riempirsi di lacrime "dai vien ca dobbiamo iniziare a scegliere il nome per nostro figlio...e poi m manc assaj...saje rint all'IPM tutti mi trattano come il nuovo capo,gridano tutti chess è ra uagliona re Eduard n'avit purtà rispett " ridacchio "però mo ca t scit,nuj ce ne iam for re tutta sta merd...nun vogl chiù viver accussì" una lacrima solitaria mi riga il volto "ti amo Edoardo" gli accarezzo il dorso della mano.

Mi permettono di passare la notte con lui,sono scomoda ma non mi importa,voglio dargli la forza necessaria per svegliarsi..

sogno

"Eduard adda murì" grida mia mamma

"mamma io lo amo non puoi farmi questo" dico mettendomi davanti ad Edoardo

"pccrè lievt re mezz" mi dice lui

"no Eduà tu nun può murì,ij teng bisuogn e te" dico voltandomi verso di lui

Mi posa una mano sulla guancia "tranquilla ij stong ca,cu te sempr"

"c vuò ricere?" chiedo confusa

"non posso lasciarti sola"

"Non capisco Eduà"

Lui si limita a sorridermi e a prendermi la mano accarezzandone il dorso "devi stare tranquilla...sono quasi pronto"

"per fare cosa?"

"per tornare da te" si avvicina lasciandomi un bacio dolce

fine sogno

Mi sveglio di soprassalto stringendo la mano ad Edoardo. Il mio sguardo ricade su di lui e non posso fare a meno che sentire gli occhi inumidirsi gli accarezzo la guancia.

La mattina dopo torno all'IPM,sarei voluta rimanere con Edoardo ma il comandante mi ha letteralmente trascinata via con la forza

"il giudice non ha accettato la messa in prova...dice che anche se sei incinta hai commesso un reato grave,passerai le visite e avrai permessi in più ma niente messa in prova" mi spiega il comandante mentre camminiamo per il cortile

"va buon accussì comandà....vogl ascì da ca dintr nsiem a Eduard" sorrido malinconicamente

"nun te fà fals speranz pccrè" mi accarezza la spalla "Lo so che è difficile ma la situazione è complicata" lo interrompo

"o sacc comandà,nun teng bisuogn ca m l'arricurdat sempr" sospiro "ma iss torn..o sap ca nun m'adda lassà sul"

É una speranza la mia,ma io sento che lui tornerà da me,da noi. Ho bisogno di lui per crescere questo bambino,da sola non ci potrei riuscire. Ho bisogno di sentire di nuovo la sua voce,la sua risata,il calore che invadeva il mio corpo ogni volta che le sue mani mi sfioravano,ho bisogno di incrociare i suoi occhi verdi,ho bisogno di vedere il suo sorriso...io ho bisogno di Edoardo Conte nella mia vita. Lui è come se fosse il pezzo mancante che serviva per completare il puzzle,quel pezzo che cerchi per tanto tempo e che una volta che lo trovi e che completi tutto,ti senti strana. Lui è la parte mancante che cercavo da tempo,ed ora che l'ho trovata non voglio che vada via. 

Quello spiraglio di luce-Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora