8 Marzo 380 del Calendario Umano:
Il giorno seguente, Eugeo e Kirito, dopo essersi svegliati e aver fatto colazione, si diressero subito nel Settimo Distretto di Centoria Nord, dove c'era la Bottega dell'Artigiano Sadore. Lì, l'uomo "rimproverò" i due ragazzi, mostrandogli le Coti di Pietra Nera che aveva utilizzato. Dicendogli che sarebbero dovute durare tre anni ciascuna, ma che la lavorazione di quel grosso e robusto Ramo, gliene ne aveva fatte usare ben sei, in un solo anno. Il nostro Valoroso Eroe, si scusò, ma Sadore, nel mentre, continuò a parlare, dicendo che non importava quanta forza ci mettesse, perché a malapena riusciva a scalfirlo. Domandando al ragazzo dai capelli neri, se avesse una vaga idea di quanto tempo aveva dovuto adoperare, solo per lavorarlo. Concludendo che, comunque, il suo Sacro Compito era quello di Fabbro Ferraio. Lo Spadaccino Nero, allora, sentendolo, gli domandò se fosse riuscito a ricavare una Spada. Però, non fece in tempo a concludere la domanda che, l'Artigiano, da sotto il banco, tirò fuori una sacca e la poggiò sopra di esso. Kazuto, nel vedere quella stoffa, stava per toccarla, per aprire e vedere il contenuto, ma l'uomo lo fermò dicendogli che non avevano ancora parlato del suo compenso. Lui, tutto allarmato, stava già andando un po' nel panico, perché non aveva idea se avesse soldi a sufficienza per pagarlo. Visto che, oltre alla manodopera, avrebbe dovuto pagargli anche i materiali che aveva usato. Eugeo, però, cercò di tranquillizzarlo, sussurrandogli che, per precauzione, aveva portato anche tutti i suoi risparmi, ma Sadore gli disse che poteva anche non pagarlo. Chiedendogli se fosse degno e in grado di brandire quel "mostro". In quanto, da quando aveva concluso il lavoro, era diventata ancora più pesante di prima. Sia al ragazzo dai capelli neri, che a quello dai capelli lino, nel momento in cui l'uomo gli disse quella cosa, fecero un'esclamazione di stupore, ma si ripresero quasi subito, sentendo l'ultima parte del discorso. Infatti, non appena l'Artigiano finì di parlare, il nostro Valoroso Eroe si avvicinò al bancone, dicendo: "Quindi, questa è un mostro?". Poi, sollevò quel telo che stava ricoprendo la Spada con essa, aprendolo. Nell'istante in cui l'aprì, si ritrovò davanti una meravigliosa Spada Nera, che, quasi, gli ricordava la sua "vecchia compagna". Ovvero, l'Elucidator che aveva posseduto su Aincrad, nel corso delle sue avventure. Stava provando un'Emozione così grande che, a malapena, stava riuscendo a toccarla. Ma, sfiorando la sua elsa, percepì subito una certa affinità con lei. Proprio come con tutte le Spade che aveva avuto fino a quel momento. Il suo Amico, nel vederlo un po' dubbioso e perplesso, se non in preda tra lo stupore e un po' di timore, gli chiese che cosa non andasse, ma lui gli rispose che non era niente. Subito dopo, si mise la Spada al fianco e sfoderandola dal fodero, la fece uscire, impugnandola! In mano, costatò il peso, osservandola qualche altro secondo. Dopodiché l'alzò in alto e con tutta la forza che aveva, la fece riabbassare. Facendola illuminare, come se avesse attivato una Skill. La Spada reagì al suo volere e alzò un piccolo vento, contenuto, che fece "smuovere" leggermente i pezzi di carta e le cose appese al muro. Fatto quel gesto, il nostro Valoroso Eroe, tenne un altro po' la sua Spada in mano, mentre Eugeo, applaudì, dicendo che era stato fantastico. Sadore, invece, toccandosi la barba e un po' pensieroso, gli disse che un moccioso dell'Accademia, poteva brandire una Spada simile. Quasi non credendolo possibile. Kirito, ancora molto entusiasta, disse che era proprio una splendida arma. L'Artigiano gli rispose che era ovvio. Dicendogli che una promessa era una promessa e gli regalò la Spada, concludendo che ora era sua. Lo Spadaccino Nero lo ringraziò, ancora una volta. Poi, assieme al suo Compare e alla sua "Nuova Compagna di Avventure", uscì dal Negozio e tornarono all'Accademia. Dove, disse a Eugeo che andava a provarla un po'. Lui, ridendo, gli rispose con un "Va bene". Raccomandandogli di non arrivare tardi a cena. Kazuto gli rispose con un "D'accordo" e mentre il ragazzo dai capelli color lino tornò nel Dormitorio, lui andò prima a compilare un Modulo di Permesso dalla Maestra Azurika, ciò per poter tenere la sua Arma, tenendola con sé. Registrata, si diresse in una Foresta interna all'Accademia, in un punto ben nascosto, per provarla. Lì, iniziò a sferrare "colpi a vuoto" senza attivare Skill. Ciò per sentire un attimo il peso e la portata della sua Arma. Pensando che con le Spade di Legno, poteva usare solo tecniche a due colpi, ma invece, con quella, poteva usarne anche altre. Mantenendo così anche la promessa che aveva fatto a Sortilina. Infatti, usò il Casello/Quadrato Orizzontale come Skill "di Prova" e vedendo che era andata, visto che nemmeno con la Spada della Rosa Blu era riuscito a usare una Skill di cinque colpi, voleva vedere se dipendeva dal tipo di Spada, o proprio da quel Mondo, che non gli permetteva di usare Attacchi con più di quattro colpi. Così, ci provò, ma anche con quella non ci riuscì. Non per niente, inciampò, scivolando in una pozza di fango lì sul prato, mandò un po' di terra sulla divisa del Primo Seggio, Uolo Levantein, facendogli una macchia! Il nostro Valoroso Eroe, prima di accorgersi di lui, si ritrovò disteso sul terreno, a causa dello sbilanciamento che aveva avuto nello scivolare. Esclamando che, quindi, era davvero impossibile. Arrivando alla conclusione che era proprio quel Mondo a non permettergli di usare Skill con più di quattro colpi. Tuttavia, quando si accorse della presenza di Levantein, si alzò subito. Mettendosi composto e in ginocchio, gli chiese umilmente scusa, per la sua insolenza. Lo Spadaccino Mentore, nel vederlo, gli domandò se fosse l'Attendente della Spadaccina Serlut. Lui, gli rispose di sì, dicendogli che era il Cadetto Novizio Kirito. L'uomo capì, dicendogli che allenarsi con la Spada in un giorno di riposo era vietato. Lui, però, gli rispose che non si stava allenando e che stava semplicemente provando a brandire la sua Nuova Spada. Aggiungendo che non ce la faceva ad aspettare il giorno successivo. Uolo gli disse che, per essere uno che stava soltanto provando, ci stava mettendo un sacco di energia. Lo Spadaccino Nero, quasi a discolparsi, chinò la testa e rammaricandosi, provò a cercare una risposta adeguata, per non essere né sgarbato, né maleducato. Proprio in quell'attimo, però, lo Spadaccino Mentore gli disse che anche lui era venuto per una ragione simile. Rivelandogli che per un motivo o un altro, non era l'unico che decideva di venire lì fuori ad agitare un pochino la Spada e che sarebbe passato sopra al fatto che stava brandendo un'Arma in una giornata di riposo. Kazuto, allora, nel sentirlo, si rasserenò e tranquillizzò un po'. Ringraziandolo per la sua generosità. Però, non fece in tempo a finire di parlare che Levantein gli disse che gli aveva detto che sarebbe passato sopra, ma che non l'avrebbe perdonato, per quella macchia che gli aveva fatto sulla divisa. Per cui, come "punizione", gli disse che lo sfidava nell'Arena dell'Accademia, a un duello, usando le armi vere. Il ragazzo accettò e con lui si diresse lì. Le voci, però, corsero in fretta e visto che molti stavano rientrando in Accademia, dopo essere stati fuori tutto il giorno, per essere andati a trovare i Parenti, non ci volle molto affinché gli spalti si riempissero... Eugeo, sentì le voci per caso, mentre era in Dormitorio a studiare un po'. Ascoltando, andò anche ad avvertire proprio Sortilina e con lei si diresse nell'Arena. Lì, il ragazzo dai capelli color lino, esclamando il nome del suo Compare a squarciagola, gli domandò che cosa avesse combinato. Dicendogli che era un Miracolo se, nel corso dell'anno, questo era l'unico problema che aveva causato. Kirito gli rispose che erano parole degne di lui. Mentre la Spadaccina Mentore, per prendere le "difese" del suo Valletto, chiese a Levantein delle spiegazioni e lui le rispose che il suo Attendente, era stato protagonista di un gesto irrispettoso nei suoi confronti e pensando a una punizione esemplare, aveva optato per un duello, usando le Spade Vere. Lina, preoccupata, fece un "Che cosa?!" di esclamazione. Pensando che il suo Cadetto Novizio, non fosse ancora pronto, per un duello del genere. Il nostro Valoroso Eroe, nel sentirla, si scusò con lei, per averla fatta stare in pensiero, ma che sarebbe andato tutto bene. Dicendole che considerava una fortuna, l'occasione di poter affrontare il Primo Seggio. Lei gli disse come pensava di vincere quel Duello e lui le rispose che avrebbero usato Armi vere. Perciò, nel momento in cui uno dei due sarebbe stato messo all'angolo, o si sarebbe fermato il colpo prima di mandarlo a segno o ci sarebbe stata la resa. Tuttavia, lo Spadaccino Nero non fece in tempo a finire di spiegare le condizioni, che Uolo disse che il duello sarebbe terminato con il primo che avesse messo a segno un colpo. In quanto non era solito a prendere parte a duelli del genere. Sortilina, nell'ascoltarlo, si arrabbiò, alterandosi leggermente, poiché pensava che il nostro Valoroso Eroe, prima d'ora, non avesse mai affrontato nessuno, impugnando una Spada vera. Quando, in realtà, in altri Mondi, lui ne aveva affrontati a centinaia, sia di Mostri, che di Persone. Quindi, era più che abituato, ma proprio come Eugeo, non lo poteva sapere che lui non era di quel Mondo, ma di un altro "Esterno" al loro. Il Primo Seggio capì perfettamente e con un mezzo ghigno, diede libera scelta al nostro Kazuto. Dicendo che se una delle parti non fosse stata d'accordo, ovviamente, il Duello non si sarebbe disputato. Lina, allora, cercò di invaghirlo e dissuaderlo nel disputarlo, dicendogli di non accettare, poiché Uolo era molto forte. Ma lui, convintissimo e sicuro di sé, passò di nuovo il Testimone allo Spadaccino Mentore, dicendogli di scegliere. Visto che in fin dei conti, era lui quello da punire. Alla fine, però, il Duello si scelse di disputarlo. Infatti, sia Levantein, che il nostro Kirito, si stavano preparando per la Sfida, cercando di concentrarsi. La Spadaccina Serlut, si fidava molto del suo Attendente e siccome si fidava, gli rivelò che nella Casata del suo Avversario, veniva tramandata una Tecnica che consisteva nel bagnare la propria Lama nel sangue dei forti, dando la possibilità di acquisire la loro Forza. Dicendogli che, prima di entrare in Accademia, Uolo aveva affrontato molti Duelli in cui, il primo che metteva a segno un colpo, vinceva. Confessandogli che la sua Spada era temibile e tale, grazie a quelle esperienze che aveva accumulato. Il nostro Valoroso Eroe, allora, grazie a questa spiegazione della sua Mentore, si "ricongiunse" alla capacità immaginativa. Pensando che, grazie a quella, diventava forte, con il sangue dei temibili nemici sconfitti e che la Tecnica della Casata Levantein, donava Potere alla Spada di Uolo. Capendo anche ciò che avrebbe fatto, nel caso lo avesse colpito, veramente. Lina, comunque, nel mentre, trasformò il Pensiero del suo Valletto in parole, dicendogli che l'intenzione del Primo Seggio era quello di convertire il suo sangue, nella sua Forza, cosicché avrebbe potuto aggiungerla. Lo Spadaccino Nero, sembrava un po' preoccupato, poiché "prendergli il sangue", significava che avrebbe dovuto ferirlo, anche solo superficialmente. Procurandogli un piccolo taglio o una piccola lacerazione, in un punto in cui non avrebbe attentato alla sua vita, per non contravvenire all'Indice dei Tabù. Sortilina, comunque, poggiandogli le mani sulle spalle, gli ribadì che aveva fiducia in lui. Dicendogli che non era di certo uno Spadaccino che si sarebbe fatto divorare da lui, tanto facilmente. Ricordandogli la promessa che gli aveva fatto il giorno prima. Kazuto, se ne ricordò, rispondendole che le aveva promesso che le avrebbe mostrato tutto di lui. Lei, a questo punto, gli disse che quella era l'occasione giusta per farlo e poi, incoraggiandolo un'ultima volta, gli lasciò disputare il Duello, dove lei, su richiesta del suo Compagno e Rivale, ebbe l'onore di fare da arbitro allo scontro. Il pubblico sugli spalti, era già in fermento, poiché non si aspettavano una cosa del genere. I due contendenti, comunque, fecero il gesto cavalleresco, come "saluto", poi si misero in posizione. Pronti per iniziare, mostrando, con orgoglio, le loro Spade.
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SAO: Alicization - La Vita di Kirito in Underworld (Con Finale Alternativo)
FanfictionSono passati due anni nel Mondo Virtuale chiamato Undeworld, Kirito, dopo esserci stato catapultato, attraverso il Soul Translator (un macchinario, che è una tecnologia full dive, in grado di leggere l'Anima Umana), a causa dell'attacco subito, nel...