Inimicizia, Rivalità e Legami - Kirito e Alice; Eugeo e Bercouli

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Ormai, su Underworld, un'altra giornata stava per finire. Infatti, il Cielo che si poteva ammirare dall'esterno della Torre, stava incominciando a tingersi di un arancione dai riflessi giallognoli del tramonto. Alice, osservandolo, sapeva bene che presto sarebbero finite le risorse "speziali" della giornata. Non a caso, non fece in tempo a dirlo che, lo Spriggan, non ebbe più la "Magia" necessaria a creare i pioli. Fu lì che gli rivelò che, la Creazione degli Oggetti, doveva aver tolto la maggior parte dell'Energia Divina a quella zona. Aggiungendo che, quando Solus sarebbe tramontata, sarebbe riuscito a creare, forse, un cuneo ogni ora. Kazuto, comunque, era esausto e accasciandosi, leggermente, sul piolo dov'era attualmente, cercò di defaticare, facendo un sospiro. Mentre la Cavaliera, gli domandò per quanto si fossero arrampicati. Lui le rispose che dovevano essere circa all'85° Piano. Perciò, ne mancavano altri dieci, per raggiungere la meta. La ragazza dai lunghi capelli biondi, in quell'attimo, gli ribadì che dovevano arrivare al 95° e che, di conseguenza, la strada era ancora lunga. Lo Spadaccino Nero, le rispose con un "Già". Rivelandole che, comunque sia, con il buio sarebbe stato pericoloso arrampicarsi. Finché, guardando nuovamente in alto, non notò qualcosa, tra cui una lastra in pietra su cui potersi appoggiare. Domandandole se non vedesse che cosa ci fosse lassù. Alice gli rispose che sembravano delle statue di pietra. Chiedendosi che cosa ci facessero a un'altezza simile. A Kirito non importava nulla, al contrario, come un bambino, era contento di vedere che, finalmente, avrebbe potuto mettersi seduto su una superficie, dove non c'era il pericolo di cadere. Non per niente, anche alla Cavaliera disse la stessa cosa. Ovvero che avrebbero potuto stare lì e riposarsi un po'. Rivelandole che mancavano ancora sei mel e che aveva bisogno di, almeno, un altro paio di pioli. Lei ascoltandolo, glieli fornì e recitando la Formula della stessa Arte Sacra di prima, trasformò anche l'altro suo guanto metallico in ciò che gli serviva. Dicendogli di usarli pure. Lo Spadaccino Nero la ringraziò per averglieli forniti e dell'aiuto. Dopodiché, se li agganciò un attimo al fianco, dove teneva la Spada. Uno lo adoperò subito, per incastonarlo nella fessura, poi con una capriola all'indietro da trapezista, ci montò su. Sollevando la Cavaliera sul piolo dov'era stato lui fino a un attimo prima. Salendo, si rese conto che c'era un qualcosa dall'aspetto, a dir poco, inquietante, ma la ragazza dai lunghi capelli biondi, vedendolo, si rese immediatamente conto che era un Mignon! Uno dei Famigli delle Tenebre usati dalle Streghe della Gilda delle Arti Divine Oscure del Dark Territory. Tuttavia, non fece in tempo a realizzare che, quella creatura che, solo fino a un secondo prima, somigliava a una normale statua di pietra, si animò, prendendo vita! E non solo lui, anche tutti gli altri che erano stati posizionati su quella lastra. Infatti, iniziarono a sorvolare il Cielo intorno a loro, proprio per attaccare i due ragazzi! Kazuto e Alice, comunque, non erano ancora in una buona posizione per poter estrarre le Spade e combattere. Ciononostante, uno, lo Spriggan lo tenne a bada usando il cuneo che stava tenendo sulla cintura. In quello stesso istante, disse alla Cavaliera di sguainare la Lama, poiché stavano per attaccare anche lei, ma stava per cadere. Quindi, stava pensando a sorreggersi e non poteva. A questo punto, lo Spadaccino Nero, studiando al volo la situazione, poiché consapevole che se avessero attaccato tutti assieme, sarebbe stato un guaio, pensò a come fare. Ciò, per fare in modo che, almeno la ragazza dai lunghi capelli biondi, fosse in grado di poter combattere. Riflettuto un attimo, rinfoderò la Spada che aveva estratto e chiamandola per nome, per attirare la sua attenzione, le esclamò di reggersi forte alla catena. Alice non aveva idea di cosa volesse fare. Anche se, probabilmente, una mezza certezza l'aveva, ma non fece in tempo a dire qualcosa che, Kirito, confessandole che se fossero sopravvissuti entrambi, si sarebbe scusato quanto avrebbe voluto, al tre, la tirò su! Facendola, letteralmente, volare, con una sorta di capriola, sulla lastra di pietra poco sopra di loro. Dopo quel gesto così avventato e precipitoso, lui stesso stava per scivolare dal piolo. Ma, visto che se fosse caduto, sarebbe caduta anche Alice, lei, si affrettò a rimanere in piedi ed esclamandogli un "Idiota" a squarciagola, fece la stessa cosa che lui, aveva fatto poco prima con lei. Solo che, a differenza sua, che l'aveva fatta quasi "adagiare", lo fece sbattere con la testa e il corpo sul muro. Facendolo scivolare "accucciato" sulla lastra. Tirato su, la Cavaliera si arrabbiò tantissimo con lui, chiedendogli che cosa gli fosse venuto in mente. Concludendo la domanda con un "Dannato idiota". Kazuto, riprendendosi dalla botta e rialzandosi leggermente, le rispose che era inevitabile e che non poteva fare nient'altro. Dicendole che ne avrebbero parlato dopo, poiché stavano per arrivare. Non per niente, si tolse la catena che, fino a un momento prima, lo teneva "legato" a lei. Estraendo anche la Spada, per prepararsi a combattere. Guardandosi un attimo intorno, si accorse che giù in fondo, ce n'era anche un altro che era ancora una statua di pietra, ma vedendo che era innocuo, non si preoccupò e si concentrò sugli altri tre. La ragazza dai lunghi biondi, nel mentre, osservò ancora una volta quei Mostri e guardandoli, disse che non c'erano più dubbi, chiedendosi per quale motivo fossero lì. Estraendo anche lei la sua Spada. Lo Spadaccino Nero voleva giusto domandarle da subito, se sapesse cosa fossero e lei gli rispose che erano degli "schiavi", creati e plasmati con il terreno dai Maghi Oscuri del Dark Territory. Spiegandogli che erano Famigli Malvagi e senza Anima e che, seguendo il loro esempio, venivano chiamati "Mignon". Il ragazzo dai capelli neri, ascoltando, ripeté il loro nome. Domandandole per quale motivo, degli esseri simili, avrebbero dovuto trovarsi sull'edificio più sacro del Mondo Umano. Alice, alterandosi leggermente, gli rispose che avrebbe voluto saperlo anche lei, trovando la cosa assurda. In quanto non riusciva a spiegarsi nemmeno lei, come dei Mignon fossero riusciti a eludere lo sguardo dei Cavalieri Integratori, riuscendo a penetrare nella Central Cathedral. Lo Spriggan capì perfettamente che cosa volesse dire. Ipotizzando che, magari, qualcuno con un'Alta Autorità nella Chiesa potesse averli piazzati lì di proposito, nonostante non dovesse essere possibile. Concluso questo discorso, comunque, le creature iniziarono ad attaccare. Due, infatti, si diressero dalla Cavaliera, ma riuscì a ucciderli. Tagliando, uno in due e l'altro amputandogli le braccia/zampe anteriori. Il Terzo, invece, che era lo stesso che il nostro Valoroso Eroe aveva tenuto a bada con il cuneo, infilzandolo al petto, venne fatto fuori da lui con il Quadrato Verticale. Tanto che lo tagliò, letteralmente, a fettine. Facendogli fare una brutta fine. Alice si guardò il ragazzo dai capelli neri, pensando usasse delle tecniche veramente strane e che se si fosse esibito al Festival del Solstizio di Estate, avrebbe fatto furore. Lo Spadaccino Nero la ringraziò per il complimento. Domandandole se fosse mai stata al Festival del Solstizio di Estate di Centoria. Spiegandole che era un Festival dedicato al Popolo. Perciò, tra gli Studenti dell'Accademia che vi partecipavano, si contava davvero pochissimi Membri dell'Alta Nobiltà. Lei, a questo proposito lo pregò di non confonderla con quei Nobili pieni di Arie. Rivelandogli che poteva scommetterci che c'era stata. Non fece in tempo però a concludere la frase che si sentì una strana sensazione e si toccò la testa, pensando di ricordarsi male. In realtà, però, lei ci era stata eccome, ma non se lo poteva ricordare. Perché Quinella, a causa del Rituale Synthesize, le cancellò i Ricordi di quell'avvenimento. Però, aveva partecipato al Festival del Solstizio di Estate, quando era una Sorella Novizia e studiava Leggi e Arti Sacre, proprio come Linel e Fizel. In quella circostanza, pur di non farsi vedere che era uscita dalla Cattedrale, ci andò di nascosto. Con quella strana sensazione che la stava "percorrendo", comunque, la Cavaliera riformulò la Frase. Dicendo che si stava confondendo e che ne aveva sentito solo parlare da uno dei Monaci. Spiegando che, se non era richiesto da un preciso compito, ai Cavalieri Integratori era vietato mescolarsi ai Comuni Cittadini. Detto ciò, con un dito indicò al nostro Valoroso Eroe, la sua guancia. Rivelandogli che, il sangue dei Mignon, causava malattie. Ordinandogli di ripulirsi come si doveva, per evitare ciò. Kazuto, la ringraziò e proprio come un bambino, poiché non aveva un fazzoletto con sé, voleva ripulirsi la guancia con la manica della sua Veste. Alice, appena lo vide, subito lo rimproverò, fermandolo con un "Insomma!". Lui, inizialmente, rimase perplesso, non capendo, mentre lei, minacciosamente, gli si avvicinò. Esclamandogli, con una mano poggiata sulla fronte: "Accidenti! Che pazienza ci vuole con vuoi uomini!". Domandandogli perché non portasse con sé, neanche un fazzoletto. Lo Spadaccino Nero, intimidito e titubante, quasi non sapeva cosa dire. Anche se quei "cazziatoni", gli stavano ricordando la sua Amata e la sua Sorellina, quando se la prendevano un po' con lui. Infatti, quasi gli venne nostalgia, ma con un'espressione ingenua e innocente, le rispose che, in effetti, non lo aveva. La ragazza dai lunghi capelli biondi, arrossendo, allora, gli diede il suo. Dicendogli, prima di farsi ammazzare, di lavarlo e poi di restituirglielo. Lo Spriggan, ancora un po' intimorito, la ringraziò infinitamente, facendo, mentre lei era girata di spalle, forse per la vergogna e l'imbarazzo del momento, un sorriso.

SAO: Alicization - La Vita di Kirito in Underworld (Con Finale Alternativo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora