Messo fine al difficile e duro scontro contro Fanatio, il nostro Valoroso Eroe non fece in tempo a rinfoderare la sua Spada che crollò a terra, letteralmente, svenendo! Questo perché aveva perso molto sangue, a causa delle ferite che aveva riportato, e tra quello e l'affaticamento della dura battaglia, non aveva retto. Il suo Compare, non appena lo vide perdere i sensi davanti ai suoi occhi, non poté fare a meno di preoccuparsi e lo chiamò disperatamente. Chiedendogli se andasse tutto bene, ma lui non sembrò rispondere, notando che era molto pallido in viso. Eugeo, nel vederlo in quello stato sofferente, volle provare a curarlo, con l'Arte Divina Curativa, ma quella "Base" non sembrava essere sufficiente... Probabilmente perché, le sue ferite, erano troppo profonde. Perciò, per paura che potesse morire, provò con l'Arte Sacra del Trasferimento della Human Durability (la stessa che usò anche Selka, su di lui, quando stava per morire, per mano di Ugachi e gli altri Goblin, nelle Grotte della Catena Montuosa al Confine) e quella sembrò funzionare! Infatti, Kirito riprese conoscenza e afferrandogli il polso, lo ringraziò. Dicendogli che ora stava bene. Subito dopo, ancora un po' dolorante e sofferente, si alzò, mettendosi seduto. Il suo Amico, nel vederlo rialzarsi, gli disse che non doveva esagerare. Poiché potevano essergli rimaste delle ferite, non visibili dall'esterno. Lui, però, lo rassicurò dicendogli che stava meglio, di quando lo aveva colpito quel Goblin, quella volta. Rivelandogli che, ora, era molto più preoccupato per la Cavaliera distesa a terra, a pochi metri da loro. Il ragazzo dai capelli color lino non capiva ancora il perché, al suo Compare, stesse così a cuore quella donna. Tanto che gli disse che aveva cercato di ucciderlo. Aggiungendo che gli aveva detto che non poteva batterla, se si fosse fatto muovere soltanto dall'odio e che lei non stava combattendo, servando quel medesimo Sentimento e rancore nei loro confronti. Solo che lui non poteva avere pietà e non poteva perdonare, né la Chiesa, né i Cavalieri Integratori. Rivelandogli che, oltre a un enorme Forza, avevano anche una forte determinazione, con cui potevano avere capacità di proteggere tutti gli Abitanti del Mondo. Domandandosi per quale motivo non agissero a favore del bene. Lo Spadaccino Nero ascoltò tutto con attenzione, rispondendogli che era convinto che anche loro dovevano fare i conti con i loro dubbi. Dicendogli che se avessero incontrato il loro Capo, sicuramente, avrebbero potuto sapere un po' di più. Detto ciò, lo Spriggan, poggiando una mano sulla spalla del suo Amico, si rialzò in piedi. Rivelandogli che il suo Dominio Completo dell'Arma era stato incredibile e che era stato lui a sconfiggere quei Cavalieri. Concludendo che non pensava servisse odiare Fanatio e le Quattro Lame Rotanti, poiché anche loro erano Esseri Umani. Eugeo riflettendo sulle parole finali, gli diede ragione. Rispondendogli che lo aveva capito nel momento in cui le stava affrontando. Dicendogli che, quella donna, era un Essere Umano, per questo motivo era così forte. Il ragazzo dai capelli neri gli rispose con un "È esattamente, così". Dicendogli che quei tizi potevano affermare, tranquillamente, di essere buoni, ma che era molto probabile che, dal suo punto di vista, potevano essere i cattivi. Aggiungendo che sia loro stessi, che gli altri, erano tutti Esseri Umani in carne ed ossa e che stabilire chi era completamente nel giusto, era una cosa impossibile. Con queste parole, Kazuto riprese la sua Spada, la rinfoderò e poi con "A proposito", gli lanciò l'antidoto per "curare" dalla paralisi, Linel e Fizel. Raccomandandogli, prima di farglielo bere, di assicurarsi che non avessero nient'altro di strano e di rompere e spezzare i loro Pugnali avvelanti. Eugeo, silenziosamente, annuì. Chiedendosi se, il suo Amico, stesse pensando la stessa cosa anche rispetto all'Administrator. Poi andò dalle due bambine, che si trovavano ancora distese a terra davanti alla Porta d'Ingresso. Mentre il nostro Valoroso Eroe, si diresse da Fanatio. Notando che aveva riportato delle ferite molto più gravi delle sue. In fretta e furia, corse da lei e si inginocchiò per provare a curarla con l'Arte Sacra Curativa, ma, purtroppo, erano troppo profonde... Sull'addome, al ventre, infatti, aveva un foro molto grande, da cui era uscito moltissimo sangue e stava continuando a riversarsi. Il ragazzo dai capelli color lino, su sua richiesta, provò ad aiutarlo, però, anche lui, gli disse che non c'era niente da fare e che era tutto inutile. Proprio perché erano ferite troppo gravi e aveva perso troppo sangue. Kirito, però, non voleva arrendersi, perché era consapevole che se quella donna fosse morta, sarebbe scomparsa. Spiegandogli che aveva vissuto, oltre cent'anni, in preda ai dubbi e al dolore. Per cui non poteva permettersi che una persona del genere, scomparisse. Detto ciò, il nostro Valoroso Eroe si mise a gridare e urlare a squarciagola, menzionando Sacerdoti, Cavalieri Integratori, Monaci, Suore e Prelati. Pregando, supplicando e sperando che potesse arrivare qualcuno a salvare e ad aiutare la Cavaliera. Tuttavia, non arrivò nessuno e non sapendo cosa fare, lo Spriggan tirò fuori il Pugnale che gli aveva affidato Cardinal per Alice e Quinella. Il suo Compare, vedendo la sua intenzione, provò a dissuaderlo. Dicendogli di non farlo, perché serviva contro l'Administrator. Il ragazzo dai capelli neri era consapevole di ciò e lo sapeva bene. Rivelandogli, però, che se ne avessero usato uno, avrebbero potuto aiutarla e che se c'era la possibilità di salvare qualcuno, non voleva tirarsi indietro. In quanto non se lo sarebbe mai perdonato. Questo perché, in Passato, lo Spadaccino Nero ne aveva viste e subite fin troppe di morti e non voleva più provare quel Sentimento di sofferenza e dolore. Per cui, tanto che il Mondo Virtuale in cui era attualmente, se fosse deceduto, non gli sarebbe accaduto nulla e sarebbe semplicemente tornato alla Realtà, preferiva lui morire al posto di qualcuno. Proprio per il fatto che le Intelligenze Artificiali che erano Nate e Cresciute su Underworld, scomparivano e, a differenza sua che gli bastava solo rifare Login, riprendendo i Dati del suo Avatar/Personaggio, non potevano tornare più indietro. Così, Kirito, toccando la mano destra di Fanatio con il Pugnale, fece venire Cardinal in suo soccorso. Tanto che appena lo vide, gli esclamò: "Ma guarda un po'... Che ragazzo problematico". Il ragazzo dai capelli neri stentava a credere che fosse proprio la Sapiente, ed esclamò il suo Nome, chiedendole scusa. Non riuscendo quasi a trovare le parole per spiegare. Ma Lyserith gli rispose che non c'era bisogno che si scusava e che aveva capito la situazione. Dicendogli che avrebbe curato la Cavaliera, ma che, per farlo, avrebbe dovuto portare il suo corpo da lei. Rivelandogli che ci sarebbe voluto del tempo, per farla guarire completamente. Concludendo che, considerando la situazione attuale, Administrator si trovasse in uno stato di incoscienza. Aggiungendo che se fossero arrivati all'ultimo piano, prima che avrebbe riaperto gli occhi, avrebbero potuto occuparsi di lei, anche senza usare il Pugnale. Raccomandando di sbrigarsi, poiché non rimanevano molti altri Cavalieri Integratori. Con queste parole, la bambina lasciò ai nostri due ragazzi un paio di boccette di vetro, con dentro un liquido scuro. Lo Spadaccino Nero essendo abituato ai Mondi Virtuali e ai MMORPG, sapeva già che erano senz'altro una sorta di Pozioni che guarivano le ferite, curando anche i Punti Vita. Perciò, una l'allungò al suo Compare e nel mentre si scusò con lui, per il casino. Eugeo, sorridendo, gli rispose che non aveva affatto bisogno di scusarsi. Subito dopo, con lui, aprì la boccetta e si mise a bere il suo contenuto che, come era prevedibile, era una Medicina che, non solo aveva restituito loro la Human Durability "persa", ma aveva curato e guarito anche le ferite. Facendoli recuperare al 100%. Bevuto, lo Spriggan si mise a riflettere su ciò che gli aveva detto Cardinal. Rivelando al suo Amico che aveva avuto l'impressione avesse detto qualcosa di strano. Ovvero che, l'Administrator, si trovasse in uno stato d'incoscienza. Il ragazzo dai capelli color lino non capiva molto il significato di quella parola, ma chiese al ragazzo dai capelli neri se non intendesse che stesse come dormendo. Kazuto non gli rispose, ma gli spiegò che, la Sapiente, gli aveva detto che i Cavalieri Integratori e l'Alto Prelato andavano incontro a enormi sforzi per poter vivere centinaia d'anni. Rivelandogli che, la donna, sembrasse trascorrere, maggiormente, le sue giornate a letto. Concludendo che avrebbero scoperto qualcosa di più continuando a salire. Terminato il discorso, lo Spadaccino Nero e Eugeo continuarono il loro "cammino", varcando la porta che divideva il Gran Corridoio della Luce Spirituale con la Sala successiva. Proseguendo, però, si resero conto che non c'era molto. Eccetto, uno strano spazio luminoso rotondeggiante, da cui venne giù un enorme piattaforma circolare, a forma di disco semovente. Su cui, in cima, c'era una ragazza vestita con un grembiule. I due ragazzi, non sapendo se fosse una Nemica o meno, erano in Posizione di Guardia, pronti a sfoderare le Lame. Finché, quella ragazza, non si scusò con loro per l'attesa. Chiedendogli a che piano fossero diretti. Il ragazzo dai capelli color lino, inizialmente, non comprese, ma Kirito aveva già capito. Quella piattaforma e il suo aspetto, non erano, niente meno, che un ascensore che li poteva far salire ai Piani più alti. Senza l'uso delle scale che, effettivamente, oltre quelle che avevano visto, fino al 50° Piano, non erano più presenti. Perciò, quella piattaforma, era l'unico mezzo che potesse portarli ancora più su. Provenendo dal Mondo Esterno, il nostro Valoroso Eroe sapeva bene che cos'era, ma, evidentemente, in Underworld, era chiamato in un altro modo. Pertanto, rivelando alla ragazza che loro erano dei Ricercati che avevano invaso la Cattedrale, le chiese se il suo disco volante, poiché il termine "ascensore" probabilmente non era conosciuto, li potesse trasportare. La ragazza non sembrava essere di molte parole e si limitò a dire, semplicemente, che il suo incarico, consisteva, nel far muovere quel disco elevatore, che avevano davanti e che non aveva ricevuto alcun ordine relativo ad altro. Lo Spadaccino Nero, capì e annuendo, le rispose che avrebbero accettato molto volentieri la sua offerta. In quanto aveva già intuito e capito che non c'erano pericoli e lui, che era sempre sull'attenti, sapeva bene questo. Eugeo, nell'osservarlo, avendo paura che il suo Compare stesse abbassando la Guardia, lo fermò. Dicendogli di aspettare e se fosse sicuro che andasse bene. Lui, tutto tranquillo, gli rispose che non sembrava ci fossero altri modi per salire. Sottintendendo di fidarsi, poiché non c'erano rischi. Il suo Amico gli diede ragione, con un "In effetti...". Dicendogli che sembrava così e nonostante fosse ancora titubante, comunque, salì sulla piattaforma. Mentre lo Spriggan chiese alla ragazza, se potesse portarli al piano più alto possibile. Lei annuì e incominciando a recitare un'Arte Divina del Vento, per rilasciarla, fece muovere il sistema che "pilotava" quell'ascensore. Eugeo era la prima volta che saliva su una cosa del genere, perciò, non appena la porta si chiuse, si prese un piccolo spavento e stava quasi per sfoderare la Spada. Invece, Kazuto che era molto abituato, come se fosse una cosa del tutto normale, si incuriosì e interessò, più che altro, al sistema che lo faceva muovere. Perché non veniva utilizzata l'elettricità e i meccanismi che conosceva, bensì una campana di vetro, in cui all'interno c'erano una sorta di sfere che fluttuavano grazie all'Arte Sacra del Vento. Mentre osservava, domandò alla ragazza da quanto tempo si occupasse di quella mansione. Lei gli rispose che era già da circa 107 anni che le era stato affidato quel Sacro Compito. Il ragazzo dai capelli color lino, ascoltandola, gli prese un colpo, perché non immaginava che, oltre al lavoro del Taglialegna, che durava almeno cinquanta/cinquantacinque anni, da quando si iniziava, ci fosse un compito peggiore del suo. Questo perché, raggiunto l'età anziana, lui sarebbe potuto andare in Pensione e godersi gli anni di vita che gli rimanevano, non lavorando più. Mentre il compito di quella ragazza, sarebbe durato in Eterno, senza mai avere quella possibilità. Infatti, ancora stupito, le domandò se avesse sempre portato su e giù quel disco. Lei gli rispose che non era proprio così. Poiché, a mezzogiorno, era libera di fare una pausa e di notte, ovviamente, non lavorava e la lasciavano riposare. Eugeo annuì, dicendole che non intendeva proprio quello. Poi, nella conversazione, si inserì nuovamente il nostro Valoroso Eroe, che le chiese quale fosse il suo nome. Lei rispose a sua volta con la domanda, dicendogli che, molto probabilmente, lo aveva dimenticato e che, per qualsiasi cosa, tutti si erano sempre rivolti a lei, chiamandola "operatrice". Kirito, ascoltandola, non rispose, però, il ragazzo dai capelli color lino le rivelò che loro stavano andando a sconfiggere il Capo della Chiesa Assiomatica, colei che le aveva imposto quel Sacro Compito. La ragazza, evidentemente non era molto informata su di lei e delle altre persone che abitavano la Cattedrale, perché rispose con "Ah, davvero?", molto meravigliato. Eugeo, nel mentre, le chiese se la Chiesa non fosse più esistita e di conseguenza sarebbe anche stata liberata da quel compito, che cosa avrebbe fatto. Lei rispose nuovamente con la domanda, rivelandogli che non sapeva assolutamente nulla di quel Mondo e che, quindi, non sarebbe stata in grado di scegliere un'altra cosa. Ma gli disse che se intendesse chiederle che cosa le sarebbe piaciuto fare, avrebbe tanto voluto provare a volare su quel disco elevatore e andare dove decideva lei. Con ciò la ragazza concluse il discorso e si occupò di portare i nostri due ragazzi, al piano più alto possibile.
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SAO: Alicization - La Vita di Kirito in Underworld (Con Finale Alternativo)
FanfictionSono passati due anni nel Mondo Virtuale chiamato Undeworld, Kirito, dopo esserci stato catapultato, attraverso il Soul Translator (un macchinario, che è una tecnologia full dive, in grado di leggere l'Anima Umana), a causa dell'attacco subito, nel...