Ritrovo con gli Amici - Prima Parte

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7 Luglio 2026 (Mondo Reale):

Il giorno dopo il risveglio del nostro Valoroso Eroe, l'Infermiera Aki, di buon'ora, iniziò immediatamente con dei prelievi di sangue, per far controllare i Valori e fare, nei prossimi giorni, altre visite più accurate. Infatti, Kazuto, verso le sette del mattino, venne svegliato proprio per le analisi. Questo perché, visto che ancora stavo dormendo, era a stomaco vuoto dalla sera precedente. Perciò, era in una condizione ideale, per prelevargli il sangue. In realtà, se fosse stato per la donna, lo avrebbe tranquillamente lasciato dormire, ma aveva bisogno un attimo della sua "collaborazione", per trovargli una vena, dove infilargli l'ago e prendergli, con le provette, il liquido. Per lo Spadaccino Nero, vista anche la giovanissima età, era sempre molto difficile svegliarsi presto, quindi, faticò non poco ad aprire gli occhi. Stava dormendo e riposando talmente bene, che si svegliò mezzo intontito e mugugnando. Aki, appena lo vide, fece un sorriso e con dolcezza, facendogli una carezza sulla testa, gli diede il buongiorno. Scusandosi subito per averlo svegliato. Specificandogli che necessitava di fargli dei prelievi, per verificare i suoi Valori. In modo che, nei prossimi giorni, avrebbero potuto fargli fare altre visite specialistiche. Valutando sia il suo stato di salute, che le sue condizioni fisiche. Kirito, ancora mezzo addormentato, ricambiò il buongiorno e facendo uno sbadiglio, cercò di togliersi quell'aria assonnata. Subito dopo, fece un sorriso, capendo, anche ciò che gli aveva detto l'Infermiera. Dicendogli che lo immaginava, vista anche la situazione "critica" da cui era uscito. Rivelandogli che, anche appena si era risvegliato dal coma di due anni prima, dopo l'imprigionamento in SAO, dovette fare e seguire le stesse procedure. Ciò, per poter fare la riabilitazione. Per cui ci era abbastanza abituato e in autonomia, senza che la donna gli dicesse qualcosa, gli diede il braccio destro, per farle applicare il laccio in gomma della farfallina e sterilizzare, con un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante, la parte. Eseguendo le classiche manovre e i tipici movimenti per far uscire fuori le vene. Trovata quella "buona", Aki gli infilò l'ago e con una serie di provette, iniziò a prelevargli il sangue, per le diverse analisi e test. Finito, glielo tolse e subito dopo, prese una piccola calza sterile. Poggiandola sul punto in cui, fino a un attimo prima, c'era stata la punta dell'ago, disse al nostro Valoroso Eroe, di tenere premuto qualche secondo. Lui, annuendo, fece così, mentre lei, prendendo un pezzo di nastro adesivo, glielo applicò sopra, per fargliela tenere. Fatto anche questo, l'infermiera gli fece un'altra carezza sulla testa, dicendogli di non muoversi o di alzarsi che ora gli faceva portare la colazione. Kazuto, con un sorriso, annuì nuovamente. Dopodiché la donna, buttando l'ago che aveva utilizzato e portando via le provette piene del suo sangue, per farlo analizzare, uscì dalla sua stanza.

***

Intorno le 7:30, tra le stanze e i reparti, incominciò a passare il personale della mensa ospedaliera, a portare da mangiare. Tant'è che poggiarono i vassoi con i pasti, sopra i tavolinetti girevoli vicino i letti. A differenza dei pranzi e delle cene che si distinguevano in base alle esigenze alimentari, le condizioni e gli stati di salute dei pazienti ricoverati, la colazione era uguale per tutti. Infatti conteneva una piccola confezione di quattro fette biscottate, una vaschetta di marmellata e un piccolo piatto di macedonia, con diversi frutti di stagione, ricchi di sali minerali e vitamine. Kirito, nel vedere il suo pasto, gli stava giusto venendo fame e girando il tavolino dalla sua parte, iniziò a mangiare. Anche perché sapeva che, se voleva tornare presto a casa, doveva rimettersi in forze, mettendoci anche del suo. Era stato talmente spesso e, a volte, anche a lungo, in ospedale che aveva perso il conto. Ma ciò gli aveva permesso di imparare molto bene tutti gli step e gli esami di routine. Non riuscendo neanche a credere e immaginare quante volte avesse fatto preoccupare sia la sua Famiglia, che anche i suoi Amici. Pensando e riflettendo su questo, il nostro Spadaccino Nero, fece colazione e finito di mangiare, visto che non aveva niente da fare, si spostò il tavolino e sdraiandosi di fianco, sul lato destro, senza quasi rendersene conto, con un solo "battito di ciglia", si appisolò. Non per niente, chiuse gli occhi e iniziò a "sonnecchiare", solo per riposare e stare rilassato. Cosicché potesse rimanere in uno stato di "sonno leggero", senza dover dormire profondamente, come la notte, e accorgersi di eventuali "movimenti" e rumori, rimanendo "vigile".

SAO: Alicization - La Vita di Kirito in Underworld (Con Finale Alternativo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora