Quando Kikuoka andò via, partendo, nuovamente, alla volta della Ocean Turtle, erano 18:00, ovvero le sei del pomeriggio. Perciò, dopo che i Familiari del nostro Valoroso Eroe e la sua Amata erano stati un'oretta e mezza a parlare con il Tenente Colonello Militare e averlo salutato, uscirono dalla saletta. Dirigendosi, immediatamente dallo Spriggan, al 23° Piano e nel reparto di Neurochirurgia. Lì, incrociarono l'Infermiera Aki che, vedendo Asuna, capì che le persone con lei, dovevano essere la Famiglia del suo paziente. Pertanto, presentandosi e spiegando loro che era colei che si era occupata del Giovane Kirigaya, mentre era fuori Città e sulla Nave, li portò da lui. Loro si presentarono a loro volta e poi la seguirono. Arrivati nella sua stanza, poco prima di entrare, l'uomo, la donna e la Sylph ringraziarono, con un breve inchino, l'infermiera per ciò che aveva fatto per lo Spadaccino Nero. Lei, quasi lusingata, rispose loro che aveva fatto solo il suo dovere. Specificando che, anche lei, teneva moltissimo al ragazzo e che se n'era presa cura molto volentieri. Concludendo che, finché sarebbe stato ricoverato, avrebbe continuato a farlo. Midori, Minetaka e Suguha annuirono, ringraziandola, ancora una volta, così come anche il Lampo di Luce. Aki fece loro un sorriso e poi dicendogli che adesso li lasciava, per poter stare e rimanere con l'Ex Giocatore Solitario, con un breve inchino, si congedò. La Famiglia e la Ex Vice Comandante annuirono, ricambiando il gesto e poi, finalmente, entrarono nella stanza del loro "bello addormentato". In tutti i sensi, perché, effettivamente, Kazuto ancora stava dormendo. Tuttavia, quando la sua amata e adorata Mamma, che era stata disperata e in pensiero, per una settimana intera, senza sapere nulla, lo rivide... Non poté fare a meno di farsi scendere delle lacrime e di menzionare, con un filo di voce, quasi impercettibile, il suo Nome. Infatti, rimase ferma qualche secondo sulla soglia della porta e quando realizzò che era proprio il suo amato e adorato "bambino", per cui, nei giorni precedenti, aveva sofferto tanto la sua mancanza, lentamente si avvicinò al suo capezzale. Le era mancato così tanto, soffrendo anche moltissimo, a causa della paura e il timore di non vederlo, che, a stento, stava riuscendo a credere che, ora, lo aveva di nuovo davanti agli occhi. Però, non appena vide il suo sguardo dormiente sereno, che stava respirando in maniera leggera, delicata e moderata e che rispetto a quando lo aveva visto una settimana prima, dopo la rianimazione, stava molto meglio, non poté essere più che felice. Non per niente, con le lacrime che le stavano continuando a sgorgare dagli occhi, fece un sorriso e lo abbracciò un attimo. Dopodiché dolcemente, premurosamente, affettuosamente e amorevolmente, iniziò a coccolarlo e ad accarezzarlo, come solo lei sapeva fare. Facendo piano, in modo che non lo svegliasse, lo sfiorò sul viso e sui capelli. Dopo di lei, entrarono anche Minetaka e le ragazze che, nel vedere come la donna si stava già "coccolando" il loro Eroe, non poterono fare a meno di intenerirsi. Provando un piacevole calore e tepore nel cuore e sorridendo. Fu in quel momento che l'uomo, vedendo che, la Moglie, non aveva avuto neanche la pazienza di prendersi la sedia, capì quanto, davvero, aveva patito l'assenza del Figlio. Per cui, ci pensò lui a prendergliela e ad avvicinargliela al letto. Lei lo ringraziò e senza lasciare il suo "cucciolo", neanche un secondo, poiché scese con le sue mani sul dorso di quella destra di lui, si sedette. Iniziando a tenergli e stringergli la mano, per fargli "percepire", non appena avrebbe riaperto gli occhi, che non era da solo e che, proprio come quella volta che era stato male con la febbre, vicino e accanto, c'era lei. Suo Marito, nel rivedere suo Figlio, a distanza di tempo, rispetto all'ultima volta, come la donna un momento prima, non aveva parole. Ma nel vedere che sembrava stare bene, si fece scendere una lacrimuccia di commozione e da buon Padre, lo abbracciò un'istante. Sfiorandolo con delle carezze sulla testa e sul viso. Suguha, sapeva bene che i suoi Genitori, a causa del lavoro, specialmente il suo Papà, non avevamo modo di vederlo spesso. Quindi, seppur con commozione, si limitò, al momento, a stare da parte. Osservando la scena, con tanta contentezza nel cuore. Sussurrando, con un filo di voce, quasi impercettibile: "Bentornato tra noi, Fratellone...". Asuna, invece, nel vedere quanto Amore e Affetto davano i Signori Kirigaya al suo Amato, silenziosamente, pianse. Perché era consapevole che i suoi non erano così e le avevano sempre donato e dato quelle "Emozioni", in una maniera tutta loro e molto "diversa", rispetto a quella che Midori e Minetaka stavano dando allo Spadaccino Nero. Nonostante tutto, però, in cuor suo, era felice di vedere che fosse così amato e adorato dalla sua Famiglia. Infatti, in mezzo a quel pianto silenzioso, stava anche accennando a un sorriso e non vedeva l'ora che riaprisse gli occhi. Successivamente, asciugandosi le lacrime che le erano sgorgate e pensando che, magari, l'uomo, la donna e, forse, anche la sua Amica volessero il loro spazio con il ragazzo, in quanto lei lo aveva avuto fino a non molto tempo fa, disse loro che andava fuori a prendersi qualcosa da mangiare e da bere ai distributori automatici. La Sylph, avendo un po' la stessa idea, poiché sapeva che a preoccuparsi e a stare in pensiero, più di tutti, erano stati sua Madre e suo Padre, dicendo lo stesso, la seguì a ruota. Perciò, entrambe, uscirono dalla stanza, ma, poco dopo, credendo che fosse una buona occasione per poter conoscere la Fidanzata del suo Figliolo, il Signor Kirigaya si aggregò a sua Figlia e alla ragazza dai lunghi capelli castani. Dicendo alla Moglie che, visto che aveva sentito tanto la mancanza di Kazuto, la lasciava da sola con lui e che loro sarebbero tornati più tardi. In modo che avrebbe potuto "spupazzarselo", quanto voleva e stare un po' di tempo solo con lui. Lei lo ringraziò, rivelandogli che, in effetti, non aspettava altro. Suo Marito lo immaginava, poi le diede un bacio veloce sulle labbra, come una sorta di saluto. Lei ricambiò il gesto, mentre lui uscì dalla camera. Uscito, raggiunse le ragazze, per stare e passare del tempo con loro. Ciò per conversare e conoscere meglio anche la nostra Ex Vice Comandante. Fu così che Midori rimase da sola con il suo "bambino". Non gli parlò e non gli sussurrò nulla, ma continuando a tenergli e a stringergli la mano destra, la portò sulla guancia. Appoggiandola sul viso e fermandosi in quella posizione. Dandogli, ogni tanto, dei bacetti su di essa, si limitò a guardare e osservare la sua espressione. Speranzosa che, molto presto, avrebbe potuto far tremare, leggermente, le palpebre e riaprire quegli occhi che, da una settimana a questa parte, erano chiusi.
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SAO: Alicization - La Vita di Kirito in Underworld (Con Finale Alternativo)
FanfictionSono passati due anni nel Mondo Virtuale chiamato Undeworld, Kirito, dopo esserci stato catapultato, attraverso il Soul Translator (un macchinario, che è una tecnologia full dive, in grado di leggere l'Anima Umana), a causa dell'attacco subito, nel...